Una catena di mail a Napolitano “Non firmare quella legge”
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Venerdì pomeriggio sit-in a Montecitorio: uno speaker's-corner a disposizione dei cittadini
ROMA - Una valanga di mail alla Presidenza della Repubblica. Per chiedere a Giorgio Napolitano di "non firmare il Ddl Alfano sulle intercettazioni". E' l'ultima forma assunta dalla protesta contro la legge bavaglio. A lanciare il mailbombing è il gruppo "Valigia Blu". Le motivazioni: "Data la gravità della situazione riteniamo necessario non lasciare nulla di intentato". E la mobilitazione continua. Più di 150mila cittadini hanno sottoscritto l'appello "Libertà è partecipazione informata". Venerdì speaker's corner a Montecitorio. E lunedì 24 maggio "Stati Generali dell'Informazione" al Teatro dell'Angelo di Roma.
I ragazzi del post-it. Da una foto mandata al nostro giornale, nasce una nuova iniziativa. Quella di prestare la propria faccia con un post-it sulla bocca per dire: " "Meno informazione = più corruzione". Ecco come partecipare.
Il mailbombing a Napolitano. "Gentile Presidente Napolitano, le scrivo per chiederle di non promulgare la legge sulle intercettazioni, che, a quanto pare, verrà approvata dal Parlamento in tempi inspiegabilmente rapidi". Inizia così il messaggio che "Valigia Blu" chiede di inviare alla casella di posta elettronica della Presidenza delle Repubblica. Nella lettera si legge: "Ritengo questo provvedimento lesivo del mio diritto di essere informato". Sotto accusa la contraddizione tra tutela della privacy e limitazioni della libertà di stampa. "Non si difende la privacy imbavagliando la stampa e l'editoria. E neppure limitando le intercettazioni perché, così facendo, si ostacola il prezioso lavoro della magistratura e delle forze dell'ordine".
L'udienza-filtro. Nel messaggio al Presidente della Repubblica è contenuta anche una proposta. Che riprende quella lanciata da Stefano Rodotà. Ovvero: l'introduzione di una "udienza-filtro, con la possibilità per il magistrato di sottoporre ad un ulteriore stralcio i testi delle intercettazioni", in modo da poter poi "secretare quei passaggi che riguardino terze persone estranee all'inchiesta".
Più di 150mila no alla Legge Bavaglio. Intanto l'appello "Libertà è partecipazione informata" ha superato quota 150mila. Molti cittadini si chiedono se la legge sulle intercettazioni sia una priorità per il Paese. "Come si può tollerare nel pieno di una crisi economica, dove i governi sono chiamati ad azioni forti per risanare l'economia, il fatto che in Italia si facciano gli straordinari per presentare una legge che favorirà la corruzione e l'evasione?". E continuano i preparativi per le manifestazioni dei prossimi giorni.
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Sit-in a Montecitorio. Venerdì sarà la giornata della "maratona oratoria" contro il Ddl Alfano. A Piazza Montecitorio, Roma, dalle 14 in poi sarà allestito uno Speaker's Corner. Modello Hyde Park: microfono acceso e chi vuole potrà "esprimere le proprie idee sul decreto Alfano e sul Governo". Una protesta pacifica cui hanno aderito molti gruppi e associazioni. Tra cui il Popolo Viola, che attraverso le sue delegazioni sta preparando manifestazioni anche in altre città. Sit-in annunciati in tutta Italia: a Savona, Cagliari, Parma, Monza, Trieste, Napoli, Palermo e Genova.
Gli "Stati Generali dell'Informazione". Giuristi. Giornalisti. Editori. Blogger. Costituzionalisti. Insieme per discutere della legge sulle intercettazioni. Dalle 10 di lunedì mattina, al Teatro dell'Angelo di Roma, si terranno gli "Stati Generali dell'informazione". Previsti gli interventi del direttore di Repubblica Ezio Mauro e di Concita De Gregorio, direttore dell'Unità. Ai lavori parteciperanno Stefano Rodotà, i costituzionalisti Alessandro Pace e Giovanni Ferrara, gli editori Giuseppe Laterza e Lorenza Fazio. E poi Oliviero Beha, Paolo Flores D'Arcais, Arturo Di Corinto, Alessandro Gamberini.