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Strage di Oslo: Feltri si domanda perché i giovani massacrati non abbiano reagito

25 Luglio 2011 3 min lettura

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Strage di Oslo: Feltri si domanda perché i giovani massacrati non abbiano reagito

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Oggi nel suo editoriale Vittorio Feltri parla della strage di Oslo e di quei giovani incapaci di reagire.

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Qui il link all'articolo completo. Riportiamo alcuni passaggi cruciali:
Si dirà che c'è poco da resistere in certe situazioni, se un uomo è armato fino ai denti e le sue vittime, invece, non dispongono nemmeno di una fionda. La carneficina è scontata... Ma sull'isola si trovavano circa 500 partecipanti a un meeting annuale di laburisti. Un numero considerevole... Si sa che lo sconcerto e la paura possono azzerare la lucidità necessaria per organizzare qualsiasi difesa...
Ciononostante, poiché la strage si è consumata in 30 minuti, c'è da chiedersi comunque perché il pluriomicida non sia stato minimamente contrastato... Ragioniamo (sarebbe bello, sì ndr)... 50 persone se si lanciano insieme su di lui, alcune di certo vengono abbattute, ma solo alcune, e quelle che viceversa rimangono illese (mettiamo 30 o 40) hanno la possibilità di farlo a pezzi con le nude mani.
...è incredibile come in determinate circostanza, ciascuno pensi soltanto a salvare se stesso, pensando di spuntarla, anziché adottare la teoria più vecchia (ed efficace) del mondo: l'unione fa la forza. 
...gli animali istintivamente antepongono gli interessi del branco a quello del singolo. Uno per tutti, tutti per uno. Evidentemente l'uomo non ha, o forse, ha perso nei secoli, l'abitudine e l'attitudine a combattere in favore della comunità della quale pure fa parte. In lui prevalgono l'egoismo e l'egotismo.
Un'analisi di questa portata non merita una risposta seria. Questo è l'unico commento che ci sentiamo di fare.
Si vede che all'ingresso non davano il depliant "come difendersi se un fondamentalista cristiano si finge poliziotto e inizia a fare una strage"; è colpa della sinistra, insomma.

Forse bisogna provare, oltre alla battuta di "resistenza umana", a cercare nella tradizione una parola civile e umana che dia significato a quell'istintivo orrore che colpisce, leggendo l'articolo di Feltri. Il nostro pensiero, compiendo questa ricerca, non può che andare al Primo Levi de "I sommersi e i salvati" nel capitolo dedicato agli stereotipi e alle semplificazioni di fronte alla tragedia dei lager:

"Ricordo con un sorriso l'avventura che mi è accaduta parecchi anni fa in una quinta elementare, in cui ero stato invitato a commentare i miei libri ed a rispondere alle domande degli allievi. Un ragazzino dall'aria sveglia, apparentemente il leader della classe, mi rivolse la domanda di rito: "Ma lei perché non è scappato?" Io gli esposi in breve quanto ho scritto qui; lui, poco convinto, mi chiese di tracciare sulla lavagna uno schizzo del campo, indicando la collocazione delle torrette di guardia, delle porte dei reticolati e della centrale elettrica. Feci del mio meglio, sotto trenta paia di occhi intenti. 
Il mio interlocutore studiò il disegno per qualche istante, mi chiese qualche precisazione ulteriore, poi mi espose il piano che aveva escogitato: qui, di notte, sgozzare la sentinella; poi, indossare i suoi abiti; subito dopo, correre laggiù alla centrale e interrompere la corrente elettrica, così i fari si sarebbero spenti e si sarebbe disattivato il reticolato ad alta tensione; dopo me ne sarei potuto andare tranquillo. Aggiunge seriamente. "Se le dovesse capitare un'altra volta, faccia come ho detto: vedrà che riesce". 
Nei suoi limiti, mi pare che l'episodio illustri bene la spaccatura che esiste, e che si va allargando di anno in anno, fra le cose com'erano "laggiù" e le cose quali vengono rappresentate dalla immaginazione corrente, alimentata da libri, film e miti approssimativi. Essa, fatalmente, slitta verso la semplificazione e lo stereotipo; vorrei porre un argine contro questa deriva. In pari tempo, vorrei però ricordare che non si tratta di un fenomeno ristretto alla percezione del passato prossimo né delle tragedie storiche: è assai più generale, fa parte di una nostra difficoltà o incapacità di percepire le esperienze altrui, che è tanto più pronunciata quanto più queste sono lontane dalle nostre nel tempo, nello spazio o nella qualità".

Matteo Pascoletti (ha collaborato Arianna Ciccone)
@valigia blu - riproduzione consigliata

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27 Comments
  1. silvia

    ciao, avreste per caso il link diretto alla pagina del Giornale con l'editoriale di Feltri? Non riesco a trovarlo sul Giornale grazie

  2. gabriele

    Io invece mi pongo due domande. 1. Perché l'Ordine Dei Giornalisti non prende provvedimenti contro Libero e Il Giornale ? 2. 21 anni la pena massima per quel pazzo ? Perché non lo fanno processare dal Tribunale Internazionale de L'Aja ?

  3. paolo

    io non ho letto l'articolo di Feltri, ma francamente mi sono posto le sue stesse domande.

  4. Roberto Merciai

    Ti sbagli Feltri, gli animali pongono sempre i propri interesse davanti a quelli del branco, a meno che non ne vada della vita della prole. Leggiti "Il gene egoista" di Dawkins, vai.

  5. silke

    Quello che Feltri ha detto è che molti di quei ragazzi sono morti perché erano troppo egoisti: invece di pensare alla sopravvivenza del gruppo hanno pensato alla sopravvivenza di loro stessi. Per me questa è un’offesa insopportabile nei confronti di persone che hanno subito una caccia all’uomo e che hanno fatto l’unica cosa che chiunque di noi avrebbe fatto al loro posto: cercare di scappare. Se poi vogliamo fare un’analisi sul comportamento della specie umana possiamo anche dire che siamo differenti da alcuni animali che vivono in branco e che in milioni di anni di evoluzione biologica hanno sviluppato un comportamento diverso. Certo, se fossimo tutti i giorni sottoposti a qualcuno che ci insegue con un fucile automatico, magari nel giro di qualche millennio potremmo sviluppare un comportamento istintivo diverso dalla semplice fuga e affrontare l’assassino a “mani nude”. Ho idea che allora leggeremo sui giornali un articolo di Feltri dal titolo: I giovani d'oggi si credono troppo eroi! Se scappavano invece di andare incontro all'assassino, forse qualcuno in più si sarebbe salvato"

  6. zeno

    @silke - condivido appieno quello che hai scritto

  7. Daniele Spagli

    Ma perché rispondere ad uno che è evidentemente pazzo? Cosa ne sa Feltri, cosa ne sappiamo noi di quello che è accaduto laggiù, dell'orrore senza senso, degli atti di eroismo o di codardia che di sicuro si saranno succeduti. Cosa ne può sapere Feltri e noi commentatori di un avvenimento tanto atroce? Silenzio e rispetto verso tante persone massacrate da quell'odio che Feltri e tanti altri hanno contribuito a far crescere. Non servirà un articolo tanto delirante a sollevarlo dal senso di colpa. Una persona così non merita neppure il mio disprezzo.

  8. al

    Il tipo non era solo, ma con vari agenti dei servizi segreti. Veramente vi bevete sta cosa del pazzo fondamentalista che ha fatto tutto da solo? E i 300.000 euro per fabbricare la bomba dove li ha presi? Cercate Kilowatt group!

  9. arianna

    daniele per lo stesso motivo per cui Levi sentì di dover rispondere a un bimbo di 5 anni...

  10. Daniele Spagli

    Un bimbo di 5 anni merita tutto il mio rispetto e la mia comprensione... qui si tratta di uno degli istigatori di questo pazzo. Vogliamo ricordare i titoli di Giornale e di libero di fronte alla carneficina? E' il senso di colpa che lo obbiga a trovare una scusa per far ricadere la sua colpa, la sua vergogna... verso altri. Questo è solo un vecchio paranoico da isolare prima che faccia altri danni.

  11. arianna

    il motivo è questo: Nei suoi limiti, mi pare che l'episodio illustri bene la spaccatura che esiste, e che si va allargando di anno in anno, fra le cose com'erano "laggiù" e le cose quali vengono rappresentate dalla immaginazione corrente, alimentata da libri, film e miti approssimativi. Essa, fatalmente, slitta verso la semplificazione e lo stereotipo; vorrei porre un argine contro questa deriva. In pari tempo, vorrei però ricordare che non si tratta di un fenomeno ristretto alla percezione del passato prossimo né delle tragedie storiche: è assai più generale, fa parte di una nostra difficoltà o incapacità di percepire le esperienze altrui, che è tanto più pronunciata quanto più queste sono lontane dalle nostre nel tempo, nello spazio o nella qualità

  12. arianna

    porre un argine contro la deriva... per intenderci

  13. Daniele Spagli

    La mia era una domanda retorica, lo so che a queste esternazioni è nostro dovere rispondere... ma la rabbia è talmente tanta che non posso fare a meno di inca..armi. E' doveroso anche ricordare e far notare che sono persone come lui che hanno sulla coscienza le vittime di queste stragi, che montano pezzo dopo pezzo l'odio nelle menti più deboli. Così come dobbiamo ricordare a chi appoggia una causa, un politico, abbandonando ogni spirito critico si fa suo complice e non può addossare la colpa a presunte mancanza di alternativa. BASTA !!! Non ne posso più di vivere in un paese irresponsabile ed alla deriva.

  14. pisellinojazz

    feltri è un imbecille!!! (oltre che ignorante) direi che non c'è altro da aggiungere...

  15. teresa

    vorrei vedere lui........ in una nazione civile come la Norvegia c'è da sbigottirsi di fronte a questo evento eccezionale, e l'incapacità a reagire è comprensibile. Io mi chiedo invece perchè noi italiani non reagiamo di fronte a tanta arroganza che ci governa. Questo è incomprensibile.

  16. valigiablu

    no, però le offese no. ne siamo già ampiamente sommersi. riserviamoci oasi di discussione senza questo tipo di commenti. ci può fare solo bene.

  17. fausto

    Feltri ha ragione quando sostiene che sarebbe stato possibile fermare il mostro; solo non comprende che per farlo, ognuna di quelle persone avrebbe dovuto divenire più malvagia del suddetto mostro. Bisognerebbe chiudere il caro Feltri in una gabbia con un cane affamato ed una scure; ne uscirebbe, si, ma con le lacrime agli occhi e la cravatta sporca. E forse avrebbe le idee meno confuse su cosa voglia dire vita o morte.

  18. Notizie del Futuro

    Rilettura dell'editoriale di Feltri sui "giovani incapaci di reagire" con i Puffi (in 3D) e Katy Perry... http://notiziedelfuturo.blogspot.com/2011/07/si-puo-puffare-di-piu.html

  19. dario

    #15 da teresa INVIATO IL 25/7/2011 "vorrei vedere lui........ in una nazione civile come la Norvegia c'è da sbigottirsi di fronte a questo evento eccezionale, e l'incapacità a reagire è comprensibile. Io mi chiedo invece perchè noi italiani non reagiamo di fronte a tanta arroganza che ci governa. Questo è incomprensibile" Sono d'accordo: Per quanto inappropriato il commento di questo viscido arrogante, paradossalmente diventa utile a farci pensare a quanto ancora siamo disposti a sopportare prima di sentirci in pericolo e con "spirito di gruppo" andarli a prendere.... a mani nude. evento tragico ed improvviso questo (RIP tutte le vittime)... ma noi il tempo di organizzarci ce lo abbiamo avuto...

  20. Enzo

    Il ragionamento di Feltri, a me sembra, voglia portare il lettore alla seguente semplice concatenazione logica. I ragazzi non si sono sacrificati per la difesa comune, sono scappati, ognuno pensando a se stessi. I ragazzi erano tutti di sinistra. Alla prova dei fatti quelli della sinistra anteporranno sempre il loro tornaconto a quello della colletività. Non fidatevi delle sinistre. Più semplice di così ... Grazie Feltri!

  21. Enzo

    Quel gran coglione di Feltri dovrebbe chiedersi come sia possibile invece che in mezz'ora quell'assassino ignobile non abbia avuto neanche un minimo ripensamento....

  22. al

    non ha avuto nessu n ripensamento xche non era solo e non era in se. Svegliaaaaaa! ste robe sono tutte controllate. è stato un avvertimento al governo norvegiese visto che sta attuando delle politiche scomode all'impero anglo/americano. Il povero ragazzo è stato scelto tra tanti per prendersi la colpa. Uno come tanti altri che è stato usato dai servizi segreti, programmato tramite tecniche di controllo mentale del programma mk-ultra. Non fatevi abbindolare dalla storia del pazzo fondamentalista!

  23. Pablo

    Le affermazioni di Feltri questa volta sono anche inutili e gratuite, nel senso che fatico a trovarci un qualche tornaconto politico propagandistico o meramente economico (con quella notizia i giornali si vendevano da soli), al contrario rivelano una semplice ed incontrovertibile verità sull'uomo Feltri: è solo un cretino.E per questo occupa il suo posto. L'articolo è uscito solo perchè essendo lui il direttore nessuno gli ha detto che aveva scritto delle idiozie.Voglio comunque spiegare perchè quelle di feltri sono parole di un cretino: io sfido qualunque gruppo organizzato di teste di cuoio disarmati e presi alla sprovvista a riuscire ad organizzarsi per reagire, mentre dopo essere stati radunati con l'inganno un pazzo iniziasse a scaricargli addosso un mitra. se si pensa che basta un idrante per disperdere qualunque folla, come si può pensare che degli adolescenti possano organizzarsi dopo essere stati dispersi in piccoli gruppi separati sferzati da raffiche di mitra? Lo scrivo perchè c'è chi non è capace di ragionare con la sua testa, e bisogna tornare a spiegare i fondamenti minimi di cosa è bene e cosa è male, come si fa con i bambini.

  24. marco

    Anch'io mi sono chiesto quello che si chiede Feltri (e non tovo corretti gli insulti di Pascoletti). La voglia di sopravvivere vince su quella dell'unione non ci sono dubbi. Ma girare le spalle ad un fucile automatico, dopo i primi minuti di sbandamento poteva essere una soluzione per la sopravvivenza, una lotta, insomma.

  25. Stefano

    io metterei Feltri e tutti quelli che vogliono provare nella solita situazione.

  26. emy

    è veramente impossibile che sia stato un uomo solo a creare questa strage...ci sono state infatti piu'testimonianze che affermavano di aver visto piu persone sparare,ma guarda caso alla fine è stato solo un uomo...impossibile!come è assurdo che la polizia sia arrivata via mare(mettendoci il doppio del tempo)e che non siano stati mandati elicotteri...qui cè qualcosa che non quadra!

  27. emy

    è vero non era da solo!IMPOSSIBILE

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