La Lega e la cristianità? Una presa in giro
3 min letturaCi eravamo lasciati circa un mese fa parlando della Padania Cristiana, oggi avanzeremo con passi prudenti e religiosi. I leghisti da tempo difendono con la spada verbale la cristianità, sempre con più insistenza, a volte con una forza strabiliante, tanto da destare non pochi sospetti.
Nel 2009 vi furono alcune tensioni fra Lega Nord e Vaticano sulla questione del Concordato, le diverse visioni sul tema umanitario delle immigrazioni hanno sempre complicato i loro rapporti.
Prima curiosità: se, da un lato, la chiesa invoca una pietas cristiana verso chi giunge spesso disperato nel nostro paese, dall’altro lato, le camicie verdi mostrano fin dalle origini una marcata posizione xenofoba, inutile aggiungere che Gesù avrebbe approvato.
Quante volte abbiamo udito esponenti leghisti parlare di invasione islamica e alcuni di loro insultare i clandestini con epiteti per nulla simpatici? Provate a ricordare Borghezio sui treni con lo straccio a inseguire gli immigrati o Bossi da qualche palco padano inveire contro i bingo bongo.
Anche in questo caso Gesù avrebbe approvato, non vi sono dubbi.
L’anno scorso la Padania titolava “L’Europa sia cristiana”, con sottotitolo: “Gheddafi sogna il vecchio Continente convertito a Maometto”. Sembrerebbe una posizione vicina al Vaticano, ma in queste settimane che la libertà del popolo libico sta cercando di vincere contro la dittatura le posizioni leghiste sono rallentate, timide, come a dire: non sono affari nostri, e si scarica la patata bollente sull’Unione Europea, criticandola con severità. Quando Gheddafi venne in Italia e ci fu qualcuno che gli baciò la mano, gli affari erano sì dei leghisti, dato che nessuno fiatò sulla vicenda, dimostrando che gli interessi economici a volte sono più forti di quelli spirituali. E se è vero, come sosteneva Gesù, che non si può avere due padroni, o Dio o i soldi, la Lega Nord ha agito con coerenza. Tanto che il capogruppo del Carroccio in Friuli ha dichiarato di recente: “Si costruiscano dei campi lavoro in Aspromonte, facciamoli lavorare, perché la Lega non ci sta, da noi i libici non devono arrivare”.
In un documento del febbraio del 2008 si legge: “Riconoscere l’importanza di certi valori religiosi, che hanno accompagnato per ben due millenni lo sviluppo ed il progresso della civiltà europea, rappresenta un momento fondamentale di unione e crescita democratica per il processo d’integrazione europeo, che certamente contribuirà alla creazione di un’Unione europea rispettosa delle diversità dei popoli che la compongono e, quindi, di conseguenza, maggiormente in grado di affrontare le sfide del nuovo millennio”.
Si citano l’unione e la crescita democratica per il processo d’integrazione europea, oltre al rispetto delle diversità dei popoli. Può questo amalgamarsi alla xenofobia leghista? Si può parlare con spensieratezza di valori cristiani se il diverso – a seconda dei casi il terrone, il rumeno, l’albanese, il clandestino, ecc. – è bollato come un essere inferiore? Demonizzare lo *straniero* che cosa c’entra con la pietas o carità cristiana?
Gesù approverebbe.
Il legame stretto fra monoteismo cristiano e adorazione del Dio Po attraverso l’ampolla d’acqua diventa un possibile studio curioso per teologi. Benedetto XVI approverebbe la setta padana? Inoltre, la scorsa volta si citava il rito celtico di Calderoli.
Non sono lontani i tempi in cui L’osservatore romano definiva la Lega Nord un partito pericoloso e distruttivo. Per non parlare di Bossi quando affrontava il Vaticano disquisendo su un papa polacco che investì nel potere temporale e politico, non sulla spiritualità ed evangelizzazione.
Se i rapporti fra Vaticano e Lega Nord erano tesi all’inizio, sono divenuti nel tempo più docili, grazie alle campagne leghiste a favore della RU486 o contro l’aborto, soltanto per citare due esempi.
La domanda centrale è: perché? Perché questo cambiamento nel tempo? Perché meno tensioni ufficiali con la chiesa?
La politica è costituita di numeri, le quantità sono fondamentali. La Lega Nord aveva un obiettivo: il federalismo, primo passo verso la secessione che da sempre cavalca, anche se da qualche anno dietro le quinte o al massimo nei discorsi ai comizi locali fra una salsiccia e tre fette di polenta. La Lega Nord, cristiana nelle ossa, è riuscita, pur di ottenere il federalismo, tacere il più possibile su tutte le vicende berlusconiane legate ai bunga bunga, forse sicuri che anche Gesù avrebbe approvato.
I dati di fatto sono che la Lega Nord è xenofoba e razzista, rappresentano o non rappresentano due elementi sufficienti per dichiarare che la supposta cristianità delle camicie verdi è una presa in giro?
Se lo chiede forse anche Gesù.
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