La Lega contro tutti dai terroni ai ‘bingo bongo’
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La scorsa volta (Via lo straniero dalla Padania - leggi) si è introdotto un topos leghista: la battaglia agli immigrati irregolari, che poi, non di rado, sono accomunati ai regolari; non è l’irregolarità o la regolarità il nodo della questione, se non in apparenza, non è entrare a pieno regime nelle tutele garantite dallo Stato per ogni cittadino, come sancito dalla Costituzione, è invece una vera e propria battaglia al *diverso*.
Si veda, a mo’ di esempio, il seguente video, nel quale è possibile ascoltare un dirigente leghista dotato di tolleranza cristiana.
Una frase indicativa di Borghezio: “No le merde extracomunitarie clandestine, no gli islamici, che rompono il cazzo nelle scuole e vorrebbero privarci dei nostri simboli”. Ora, di fronte a un linguaggio colorito, la prima reazione potrebbe per taluni essere un amaro o coinvolto sorriso. Non c’è nulla da ridere, neppure un sorriso. Proviamo a capirne la ragione.
Attenti alle parole: antislamici, battaglia, civiltà, colonizzino. Il non plus ultra per il territorio è escludere altri orientamenti religiosi, in particolare islamico. Perché? Perché si teme una colonizzazione. Si cerca di ficcare nei cervelli disorientati dei leghisti l’idea che vi sia un timore di colonie islamiche in Padania.
Forniamo qualche cifra precisa per sgombrare gli animi dai pregiudizi: la presenza islamica in Italia si aggira sul milione e trecentomila unità, circa 400 moschee e luoghi di culto, un imam ogni cinquemila fedeli e 395 fra centri culturali e associazioni.
Davvero si vuol fare credere che un milione e trecentomila persone possano colonizzare un paese di circa sessanta milioni di abitanti, ammesso che sia fra le loro intenzioni?
Facciamo un altro passo in avanti.
Si legga il seguente documento sull’allargamento UE (vai al PDF), perché non si vuole la Turchia? Perché “si tratterebbe di far entrare nell’Unione europea un Paese che conta circa 70 milioni di abitanti di religione islamica e questo avrebbe inevitabilmente forti ripercussioni sulla nostra identità culturale e religiosa”. Una colonizzazione islamica in Europa? Anche qui, cifre: la UE conta poco meno di 500 milioni di persone, dagli orientamenti religiosi più diversi, quale potrebbe essere il timore colonizzatore turco? Senza considerare che fra i turchi l’approccio laico verso la religione è vivo e vegeto.
Punto 8 del Manifesto pubblicato il 5 agosto 1938: “È necessario fare una netta distinzione fra i mediterranei d’Europa (occidentali) da una parte e gli orientali e gli africani dall’altra”. Si isola, si argina, si limita, si pongono differenze di razza, che cosa è la civiltà dei leghisti se non un grossolano e pericoloso discorso di razza?
Non esiste per la Lega Nord un principio di integrazione, di accoglienza con integrazione, di condivisione di tradizioni e saperi, un desiderio di ricercare forme di convivenza civili conoscendosi, andando oltre il muro dell’ignoranza reciproca, no, si deve tenere lontana qualsiasi diversità, lo si fa nelle politiche interne con i “terroni”, figuriamoci se non lo si fa con i “bingo bongo”, per riprendere un’espressione di Umberto Bossi.
La rabbia dei leghisti è semplicemente paura di ciò che non si conosce. E la paura si vince con la conoscenza. Una delle domande importanti è: desiderano gli affezionati della Lega Nord conoscere?
A voi la risposta.
Alla prossima. Parleremo ancora di religione, ma da un punto di vista interno perché i leghisti, come sapete, si dichiarano cattolici…
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