Al suo terzo anno, l’invasione russa dell’Ucraina continua a spostare gli equilibri politici globali e impattare i tessuti sociali dei due paesi.
Nell’estate del 2023 la Federazione Russa sembrava sul procinto di una crisi interna, eppure il processo ha subito un colpo d'arresto dopo la tentata marcia su Mosca della Wagner e Vladimir Putin è riuscito a imporsi, eliminando nel giro di pochi mesi due dei suoi principali, e diversi, avversari: l’ex capo della Wagner Evgenij Prigožin, e il suo principale avversario politico Aleksej Navalnij.
Mosca è riuscita a contenere il colpo delle sanzioni, mentre l’Ucraina ha scontato l’indecisione dei suoi principali alleati occidentali. A Kyiv, lo stallo generato dalla controffensiva ha generato crescenti tensioni fra vertici politici e militari, scaturiti nel licenziamento del generale Valerij Zalužnyj da parte del presidente Volodymyr Zelensky. L’accelerazione delle trattative con l’Unione Europea ha però garantito una nuova finestra di opportunità per l’Ucraina e la sua società civile. All'interno della Russia, nonostante la repressione, vi è un settore della società contrario al conflitto che prova a trovare spazi.
Qual è la direzione intrapresa dalle élite politiche dei due paesi, e che impatto avrà sulle società ucraina e russa?
A #ijf24 se ne parla con Claudia Bettiol corrispondente dall'Ucraina per Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa, Andrea Braschayko giornalista tra gli autori del libro Ucraina. Alle radici della guerra(Paesi Edizioni, 2022), Maria Chiara Franceschelli della Scuola Normale Superiore di Pisa, co-autrice, con il professor Federico Varese, del saggio La Russia che si ribella, (Altrecnomia, marzo 2024), Giovanni Savino, storico, si occupa di Russia e nazionalismi nell’età contemporanea (Università Federico II di Napoli).
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