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L’attivista russa Sasha Skochilenko condannata a sette anni per aver diffuso informazioni sui civili morti durante l’assedio di Mariupol

15 Aprile 2022 4 min lettura

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L’attivista russa Sasha Skochilenko condannata a sette anni per aver diffuso informazioni sui civili morti durante l’assedio di Mariupol

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Sasha Skochilenko condannata per aver diffuso 'falsità' sulle forze armate russe

Aggiornamento del 17 novembre 2023: Il tribunale distrettuale Vasileostrovsky di San Pietroburgo ha condannato a sette anni di reclusione in una colonia penale l’artista Sasha Skochilenko per aver diffuso “falsità” sull’esercito russo.

Skochilenko  era stata arrestata nell’aprile 2022 per aver messo dei volantini contro la guerra sopra ai cartellini dei prezzi in un negozio di alimentari. Durante l’anno e mezzo di prigionia le sono state diagnostica te diverse malattie, tanto che lei stessa e i suoi avvocati hanno evidenziato il rischio che la detenzione in una colonia possa mettere a repentaglio la sua sopravvivenza.

Durante il processo, nella sua dichiarazione finale, Skochilenko ha dato voce al valore politico della possibile condanna e del suo pericolo:

Se la carcerazione ha lo scopo di mandare un messaggio alle persone, allora cosa state dicendo alla gente, ai nostri cittadini, condannandomi? Che dovrebbero arrendersi? Che dovrebbero essere ipocriti? Che dovrebbero confessare cose che non hanno fatto? Che non dovrebbero preoccuparsi dei nostri soldati? Che non dovrebbero desiderare un cielo sereno sopra le loro teste? [...] Io sono un pacifista. I pacifisti sono sempre esistiti. Siamo un tipo speciale di persone, consideriammo la vita il valore più alto che esista. Crediamo che ogni conflitto possa essere risolto pacificamente. Non riesco nemmeno a uccidere un ragno; rabbrividisco al pensiero di persone che uccidono altre persone. I combattimenti sono iniziati dai guerrieri, ma la pace si ottiene grazie ai pacifisti. E quando si imprigionano i pacifisti, si ritarda il tanto atteso giorno della pace.

di Meduza

Mercoledì 13 aprile, una corte distrettuale di San Pietroburgo ha incarcerato l'artista Sasha Skochilenko fino al 31 maggio, in attesa del processo. Skochilenko è accusata di aver diffuso "informazioni consapevolmente false" sull'invasione dell'Ucraina da parte dell'esercito russo.

Come riportato dal sito locale Bumaga, il giudice che ha disposto la carcerazione di Skochilenko ha evidenziato che l'artista potrebbe nascondere o distruggere prove rilevanti per il caso, che non viveva presso l’indirizzo registrato, e che ha "una sorella in Francia", "amici in Ucraina" e un "amico emigrato". Sempre secondo Bumaga, il giudice ha anche ricordato che Skochilenko era stata precedentemente accusata di un reato minore per aver organizzato un raduno pubblico su larga scala.

Il giudice non ha tenuto conto degli argomenti presentati dalla difesa. Ciò nonostante il fatto che importanti figure, come i legislatori di San Pietroburgo Boris Vishnevsky e Mikhail Amosov, il politico Lev Shlosberg e il deputato comunale Sergey Troshin, abbiano offerto garanzie personali che Skochilenko non si sarebbe sottratta alle indagini, secondo quanto riferisce Mediazona.

L'accusa ha chiesto che Skochilenko resti in prigione fino a giugno, mentre la difesa ha richiesto restrizioni non detentive prima del processo. L'avvocato di Skochilenko ha anche sottolineato che l’imputata ha un disturbo bipolare e richiede una dieta rigorosa senza glutine, a causa della celiachia.

Le accuse contro Skochilenko si basano sull'articolo 207.3 del codice penale, che vieta la diffusione di "informazioni false" sulle forze armate russe; un articolo adottato dopo che Mosca ha lanciato l’invasione su larga scala dell'Ucraina. L'artista è stata accusata dopo aver sostituito le etichette dei prezzi in un negozio di alimentari di San Pietroburgo con informazioni sul bombardamento del Teatro Drama di Mariupol e il numero di civili uccisi nella città assediata.

Il caso è stato avviato dopo che uno dei clienti del negozio ha notato le "etichette dei prezzi" e ha contattato la polizia. Skochilenko è stato poi identificata dai filmati delle telecamere di sorveglianza. L'artista non nega la responsabilità dei messaggi contro la guerra, ma insiste che non stava diffondendo "informazioni consapevolmente false".

Secondo Bumaga, testata con cui Skochilenko ha collaborato in passato, l'artista è stata accusata ai sensi della sezione 2 dell'articolo 207.3, che prevede multe da tre milioni a cinque milioni di rubli (tra i 36.500 e i 60.800 dollari), o da tre a cinque anni di lavori forzati, o da cinque a dieci anni di prigione. Il caso di Skochilenko è inoltre il primo avviato a San Pietroburgo in base all'articolo 207.3 del codice penale, stando a quanto riporta ancora Bumaga.

L'idea di sostituire i cartellini dei prezzi con informazioni sull’invasione russa dell'Ucraina è emersa per la prima volta sul canale Telegram Feminist Antiwar Resistance dopo l'inizio della guerra, riporta Mediazona.

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Le prime autorità a perseguire penalmente qualcuno per i “cartellini” contro la guerra sono quelle di Smolensk, che hanno accusato il 37enne Vladimir Zavyalov. Come Skochilenko, Zavyalov ha scambiato i cartellini dei prezzi in un supermercato locale. Diversi casi amministrativi sono stati avviati per proteste simili a Kazan, San Pietroburgo e Tula.

Articolo originale pubblicato sul sito indipendente russo Meduza - per sostenere il sito si può donare tramite questa pagina.

(Immagine anteprima via @meduza_en)

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