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La Russia spinge per un ritorno ai negoziati: secondo alcune fonti il Cremlino vuole guadagnare tempo per una nuova offensiva su larga scala all’inizio del 2023

15 Ottobre 2022 5 min lettura

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La Russia spinge per un ritorno ai negoziati: secondo alcune fonti il Cremlino vuole guadagnare tempo per una nuova offensiva su larga scala all’inizio del 2023

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via Meduza

Dopo il successo della massiccia controffensiva ucraina all'inizio di settembre, i funzionari russi hanno ripetutamente sollevato la possibilità di colloqui di pace - anche dopo il decreto firmato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky che esclude ufficialmente ogni possibilità di negoziato tra il suo paese e Vladimir Putin. Meduza ha appreso da diverse fonti vicine al governo russo che il Cremlino ha contemporaneamente esercitato pressioni sui leader occidentali a porte chiuse per convincere Kyiv ad accettare un cessate il fuoco temporaneo. Ma, sempre secondo le fonti, Putin non ha alcuna intenzione di porre fine alla guerra; invece, la campagna per il cessate il fuoco fa parte di una strategia più ampia per guadagnare tempo, addestrare i soldati di leva e rifornire le scorte, in modo lanciare poi una "offensiva su larga scala" a febbraio o marzo.

Nelle ultime settimane, rappresentanti delle autorità russe hanno parlato con sempre maggiore frequenza della possibilità di negoziati con l'Ucraina o con i paesi occidentali. Il 14 ottobre, ad esempio, il direttore del Servizio di intelligence internazionale russoi Sergey Naryshkin ha dichiarato che i negoziati sono possibili, ma solo "a determinate condizioni", senza specificare quali. Una settimana prima, il 6 ottobre, la presidente del Consiglio della federazione Valentina Matvienko ha proposto che i negoziati per una "risoluzione pacifica" inizino "oggi stesso", ma solo alle "condizioni offerte dalla Russia".

Lo stesso Vladimir Putin ha sollevato l'argomento dei negoziati in modo simile a metà settembre, affermando: "Faremo quanto necessario per garantire che tutto questo finisca il più presto possibile. Purtroppo, solo la parte avversaria, la leadership ucraina, ha dichiarato il suo rifiuto di negoziare, ha dichiarato di voler raggiungere i suoi obiettivi con mezzi militari, come si dice, sul campo di battaglia".

Negli ultimi mesi, la parte ucraina ha rifiutato più volte la possibilità di negoziare con Putin. All'inizio di ottobre, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato un decreto che dichiara ufficialmente "l'impossibilità di negoziare con il presidente russo Vladimir Putin". Il decreto è stato adottato in risposta ai "referendum" indetti dalle autorità russe come passo verso l'annessione dei territori ucraini.

Come già riferito da Meduza, Putin sta davvero valutando la possibilità di riprendere i negoziati che si sono incagliati nella primavera del 2022. Allo stesso tempo, il presidente vuole che la Russia mantenga il controllo dei territori occupati del Donbas - e "non vuole nemmeno discutere della Crimea".

Secondo due fonti vicine al Cremlino e una vicina al governo russo, le posizioni di Putin non sono cambiate. Tuttavia, sempre secondo le fonti, le autorità russe hanno sviluppato una nuova "opzione tattica". In questo scenario, invece di far accettare all'Ucraina un vero e proprio trattato di pace, il Cremlino cercherebbe un cessate il fuoco temporaneo. I leader russi ritengono che possa essere raggiunto attraverso negoziati tra le truppe russe e ucraine, senza il coinvolgimento del presidente di entrambi i paesi.

Le fonti di Meduza vicine al Cremlino affermano inoltre che la Russia sarebbe incline a ritirare le proprie truppe da almeno una parte della zona occupata nella regione ucraina di Kherson.

Kirill Stremousov, vicecapo delle autorità di occupazione sostenute dai russi nella regione ucraina di Kherson, ha già detto che "i residenti potrebbero voler andare in diverse regioni della Russia che sono a distanza di sicurezza dalle operazioni di combattimento, per non ostacolare la manovrabilità militare". Il vice primo ministro russo Marat Khusnullin ha annunciato che il governo aiuterà i residenti delle zone della regione di Kherson controllate dai russi a trasferirsi altrove, fornendo inoltre alloggi gratuiti.

"È molto difficile tenere Kherson in questo momento, e il ritiro delle truppe dalla regione potrebbe essere fatto come un gesto di buona volontà e un passo avanti verso l'Ucraina", ha detto una fonte vicina al Cremlino.

Secondo le fonti di Meduza, il Cremlino sta cercando di "influenzare i leader occidentali" e il presidente turco Recep Erdoğan per "convincere" l'Ucraina a tornare al tavolo dei negoziati. Secondo le fonti la Russia sta usando un "semplice argomento" nelle sue comunicazioni con i leader stranieri: "Bisogna evitare le vittime civili". Questi colloqui si sono svolti in un contesto di bombardamenti diffusi sulle città ucraine, lanciati dalla Russia dopo l'esplosione del ponte di Crimea l'8 ottobre e la controffensiva riuscita dell'Ucraina a settembre.

Allo stesso tempo, le fonti di hanno sottolineato che Vladimir Putin non ha intenzione di porre fine alla guerra, e che spera di utilizzare la prospettiva del cessate il fuoco per preparare una nuova offensiva. Secondo Putin, la tregua permetterebbe all'esercito russo di addestrare i soldati appena mobilitati per la guerra e di rifornire il proprio equipaggiamento. Il segretario stampa presidenziale russo Dmitry Peskov non ha risposto alle domande di Meduza.

Secondo il piano del Cremlino, riferiscono le fonti, la "nuova offensiva su larga scala" potrebbe iniziare all'incirca a febbraio o marzo del 2023. Ciò rispecchierebbe la strategia utilizzata dall'esercito ucraino che ha impiegato diversi mesi per preparare i soldati mobilitati prima di condurre una controffensiva di successo nelle regioni di Kharkiv e Kherson.

Allo stesso tempo, per quanto ne sappiamo, la posizione ufficiale di Kyiv circa a eventuali negoziati con Mosca rimane invariata. "Saremo pronti a negoziare con la Russia, ma non con Putin, bensì con il suo sostituto", ha dichiarato a Meduza una fonte dell'ufficio di Volodymyr Zelensky. Ha poi invitato i russi a fare la loro parte per accelerare i negoziati: "Fate cadere quel vostro delirante Putin".

La fonte ha aggiunto che l'Ucraina da tempo diffida di qualsiasi dichiarazione - e "gesto di buona volontà" - da parte della Russia: "Putin continua a mentire. Dice di essere pronto a negoziare e poi lancia missili sui civili. Non credo che ci sarà alcun cessate il fuoco finché i nostri territori non saranno de-occupati, finché non saranno liberati".

Il consigliere di Zelensky Mykhailo Podolyak ha ribadito questo concetto, dichiarando a Meduza:

Cosa offre all'Ucraina un cessate il fuoco, nello scenario russo? Una possibilità di fissare una nuova linea di separazione de facto e di dissotterrare frettolosamente i russi nei territori temporaneamente occupati? Possono davvero credere che saremo d'accordo con questo? Soprattutto sullo sfondo della controffensiva...

Una chiara pausa operativa nelle operazioni per le truppe russe brutalmente martoriate, in modo che possano almeno addestrare qualche soldato mobilitato in fretta e furia e inviare sul campo di battaglia una nuova quantità di uomini votati alla morte? Perché dovremmo volerlo?

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Secondo Podolyak, "questo scenario non è assolutamente nell'interesse dell'Ucraina, perciò queste proposte - che siano fatte pubblicamente o meno - sono fuori questione". Podolyok ha sottolineato che l'Ucraina è "estremamente interessata" a sconfiggere militarmente la Russia: "è l'unica cosa che ci permetterà di far finire davvero la guerra, di ottenere l'opportunità di punire brutalmente i criminali di guerra attraverso i canali legali e di facilitare indirettamente l'avvio di uno scenario in cui il sistema politico della Russia stessa si trasformi".

Articolo originale pubblicato in inglese sul sito indipendente russo Meduza - per sostenere il sito si può donare tramite questa pagina.

(Immagine antemprima via Flickr)

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