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Ritorno a L’Aquila: le promesse infrante

6 Aprile 2012 2 min lettura

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Ritorno a L’Aquila: le promesse infrante

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Poi capita che il 7 aprile, dopo la passione dei due giorni prima - del 6 che tutto è successo, e del 5 che tutto ciò che c'è di normale è successo per l'ultima volta - torni lucido e ci pensi razionalmente: L'Aquila come tutti i comuni intorno molto ma molto difficilmente saranno recuperati. 


È una cosa che va al di la di ogni governo, non basta una legislazione se pur virtuosa - tanto più che quelle migliori durano poco.
Allora mi rassegno a pensare che certe cose semplicemente non ritornano, non c'è verso di riaverle. Che c'è una generazione che ha saltato a piè pari una fascia della sua vita: i bambini non passeggeranno mai per un Corso, i giovani non si incontreranno mai nel locale in piazza, né in una manifestazione per il centro, né a studiare in biblioteca. I pensionati di oggi non avranno mai delle strade in cui passeggiare, con caffè amici e chiacchiere senza troppo senso, molti semplicemente vivranno uno stato transitorio come definitivo, e questa cosa credetemi è devastante: come essere un co.co.pro. con la vita.

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 Dalle ore 10 alle ore 17 trasmetteremo in diretta "a rete unificata" Ritorno a L'Aquila, film prodotto da MOVE Productions e da Al Jazeera English, che nei mesi passati ha anche trasmesso l'opera (canale 522 di Sky). La trasmissione "a rete unificata" è realizzata grazie a Tiscali.it e Altratv.tv
Attraverso la vita quotidiana di Nicoletta, Mario, Saleh, Rosa, Antonello ci immergiamo nel limbo di una città bloccata da burocrazia, ipocrisie e contraddizioni tutte Italiane, mentre la popolazione cerca una via d’uscita, dimenticata dopo un uso politicizzato dell'emergenza.

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