Referendum, niente seggio a Ginostra i residenti scrivono a Napolitano
1 min letturaSarà molto difficile che gli abitanti di Ginostra domenica e lunedì possano andare a votare per i referendum. E per questo hanno scritto una lettera al Presidente della Repubblica. Nella minuscola frazione di Stromboli nell'arcipelago delle Eolie da oltre un decennio è stato soppresso l'unico seggio elettorale. Così, i 45 residenti di Ginostra per esercitare il diritto di voto dovranno recarsi a Stromboli. Facile a dirsi ma la frazione è raggiungibile solo via mare e soprattutto per i più anziani non è un'impresa di poco conto.
In passato alcuni residenti della frazione si sono organizzati con delle piccole barche sfidando il mare mosso e le intemperie con il risultato di restare bloccati a Stromboli e non poter rientrare a Ginostra. Altri, pur di non rinunciare al voto, hanno scalato la montagna avventurandosi per impervi sentieri che costeggiano le bocche del vulcano. Alternative piuttosto rischiose ed impraticabili per la maggior parte dei ginostresi. Così il delegato dell'associazione Marevivo, Riccardo Lo Schiavo, ha inviato una lettera al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano perché intervenga per restituire agli abitanti della piccola frazione un diritto inalienabile come quello al voto.
"Vogliamo essere trattati come tutti gli italiani - dice Lo Schiavo - e poter andare liberamente al seggio senza alcun condizionamento né del mare, né delle corse degli aliscafi. Non chiediamo trattamenti di favore ma solo l'istituzione di un seggio speciale come quelli previsti nei luoghi di cura o per i detenuti".
Rosario Pasciuto, La Repubblica - Palermo, 09/06/11