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Elettori 5 Stelle, reddito di cittadinanza e l’assalto per le richieste dei moduli. Un caso esemplare di disinformazione

9 Marzo 2018 10 min lettura

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Elettori 5 Stelle, reddito di cittadinanza e l’assalto per le richieste dei moduli. Un caso esemplare di disinformazione

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"Hanno vinto i cinque stelle, adesso dateci i moduli per fare domanda per ottenere il reddito di cittadinanza".

Ha fatto "notizia", diventando virale, un articolo pubblicato ieri da La Gazzetta del Mezzogiorno sul presunto "assalto" da parte di "raffiche" di cittadini della città di Giovinazzo (un Comune di poco più di 20mila abitanti dell'area metropolitana di Bari, in Puglia), che si sarebbero presentati a frotte per chiedere i moduli per l'immediato pagamento del reddito di cittadinanza in seguito alla vittoria alle elezioni dello scorso 4 marzo del Movimento 5 Stelle.

L'articolo, a firma del giornalista locale Mino Ciocia, racconta che sin da lunedì scorso, a poche ore dalla chiusura delle urne, alcuni Centri di Assistenza Fiscale (Caf) di Giovinazzo "sono stati presi d'assalto" da alcuni cittadini che hanno chiesto dei moduli per richiedere di ottenere il reddito di cittadinanza. "Sulle prime è sembrata una boutade, ma quando le richieste hanno cominciato a moltiplicarsi e a farsi insistenti, tutto è diventato amara realtà", si legge nell'articolo, che non specifica, però, il numero delle persone che si sono presentate agli sportelli dei Caf locali. Ciocia prosegue spiegando che a fare richiesta sono stati "giovani, disoccupati e con un non elevato livello culturale", che avrebbero appreso dell'esistenza di questo provvedimento tramite la televisione, a testimonianza, secondo il giornalista, che è stata proprio quella parte del programma dei 5stelle a fare presa sull'elettorato. "L'onere di dover spiegare" che non esistono moduli per le loro richieste è ricaduta tutta sugli operatori dei Caf. Vengono sentiti Nicola Massari, "«storico» gestore di uno dei centri interpellati", che racconta come chi non era convinto delle risposte avute si sia rivolto poi agli uffici del Comune, e Valeria Andriano, "referente locale della Uil", che spiega come sia difficile «far capire a queste persone che si tratta di promesse elettorali. Che non esistono moduli e che persino sul reddito di cittadinanza non c’è nessuna legge approvata» e che «per ottenere l’assegno dovrà dare garanzie di impegnarsi in un percorso di riqualificazione professionale oppure dare la propria disponibilità per progetti anche comunali di piccoli lavori o manutenzioni».

L'articolo inizia a essere rilanciato sui social network e, nel breve volgere di una mattinata, una notizia di cronaca locale diventa di carattere politico nazionale.

Ehm...

Pubblicato da Giovanni Sasso su Giovedì 8 marzo 2018

Nell'essere rilanciata non mancano commenti sulle promesse elettorali dei rappresentanti del Movimento 5 Stelle che generano aspettative che poi restano deluse nell'elettorato o di dileggio e sberleffo nei confronti degli elettori dei 5Stelle per aver creduto nell'immediata attuazione del reddito di cittadinanza prima ancora che si insediasse il nuovo Governo.

Rimbalzata sui media nazionali, la notizia si è, inoltre, arricchita di ulteriori dettagli rispetto all'articolo originale, a partire dal numero di cittadini che si sarebbero rivolti ai patronati di Giovinazzo. L'Ansa scrive che numerose persone si sarebbero presentate tra mercoledì e giovedì (nell'articolo de La Gazzetta del Mezzogiorno si parlava del lunedì) ai Caf di Giovinazzo, segnalando che lo stesso fenomeno si è verificato anche a 'Porta Futuro', il centro servizi per l'occupazione di Bari, dove "racconta il responsabile, Franco Lacarra, «sono una cinquantina le persone che tra ieri e oggi hanno chiesto i moduli per ottenere il reddito di cittadinanza, si tratta soprattutto di giovani»".

La Repubblica parla di "raffiche di richieste" e "file a Porta Futuro, il servizio di Comune e Regione" per poi leggere nel corpo dell'articolo che "a Bari e a Giovinazzo decine di cittadini hanno chiesto informazioni sulla modulistica per accedere al reddito di cittadinanza promesso in campagna elettorale dal Movimento 5 Stelle" e "nel job center di Porta Futuro a Bari, per esempio, in tre giorni sono pervenute da persone di età compresa tra i 30 e i 45 anni una cinquantina di richieste di accesso alla modulistica". Non di certo numeri roboanti come fatto intendere nel titolo, cambiato più volte nel corso della giornata. Una prima versione parlava di "Caf di Bari presi d'assalto".

Ma è il Corriere del Mezzogiorno a dare una spiccata coloritura politica alla notizia. Nel titolo, la frase riportata da La Gazzetta del Mezzogiorno, "Hanno vinto i 5 Stelle, adesso dateci i moduli per fare domanda per ottenere il reddito di cittadinanza", diventa: "Abbiamo votato M5S. Ora dateci il reddito di cittadinanza". Nell'attacco del pezzo si parla di "ondata del Movimento 5 Stelle" che, "con le sue proposte, arriva anche agli sportelli" e, nel corso dell'articolo, il "boom elettorale che ha interessato il Movimento 5 Stelle in Puglia (ha vinto tutti i collegi uninominali portando a casa 42 dei 62 parlamentari assegnati alla regione)" fa da cornice alle parole del responsabile di Porta Futuro, Franco Lacarra, che eppure parla di "una cinquantina di persone" presentatesi a chiedere i moduli per ottenere il reddito di cittadinanza, "non si tratta di folle oceaniche, ma comunque è certo che molta gente è alla ricerca dei moduli per ottenere il reddito di cittadinanza e ci chiede informazioni".

Anche La Gazzetta del Mezzogiorno, nella versione web dell'articolo, integrata dalla redazione online, titola "Assedio a Comuni e Caf", facendo pensare a folle di cittadini a intasare gli uffici comunali e dei patronati di diverse città e riportando, a sostegno, le parole del sindaco di Giovinazzo, Tommaso De Palma, che sottolineava come "già da lunedì scorso ci fossero, dietro la porta dell’assessore ai Servizi Sociali, Michele Sollecito, persone in fila per chiedere spiegazioni in merito al Reddito di Cittadinanza promesso dal Movimento 5Stelle in caso di vittoria". "La loro vittoria c’è stata, netta e inconfutabile – concludeva il sindaco – per il Reddito di Cittadinanza, invece, la vedo dura”.

Nel pomeriggio, poi, si è diffusa la notizia di situazioni analoghe a Potenza e Palermo, quasi come se ci si trovasse di fronte a un dilagante contagio. "Decine di persone – riporta Il Sole 24 Ore – si sono presentate al Caf Asia di piazza Marina, a Palermo, per chiedere i moduli, convinti che dopo la vittoria elettorale dei 5 Stelle la misura fosse già in vigore". Altri cittadini, anche stranieri, si sono rivolti al patronato dell’Ente nazionale di assistenza sociale ai cittadini (Enasc), "tanto che i responsabili del Caf hanno dovuto affiggere fuori un foglio con la scritta in italiano e in arabo: «In questo Caf non si fanno pratiche per il reddito di cittadinanza»". A Palermo pare girasse anche "un modulo farlocco con il logo Inps e la scritta 'Nun Teng Genio e Fatica'»". A Potenza, una ventina di persone si sono recate allo sportello locale del Csp (Camera sindacale) della Uil per chiedere, come spiegato all’AdnKronos da Antonio Deoregi, della segreteria regionale Uil, come funziona il reddito di cittadinanza.

Uno dei due coordinatori della Consulta dei Caf, Massimo Bagnoli, si è affrettato a smentire che si stesse diffondendo a macchia d'olio la richiesta di reddito di cittadinanza da parte di cittadini di diversi Comuni italiani: «Le richieste dei moduli per il reddito di cittadinanza fatte da alcuni cittadini ai Caf di Giovinazzo in Puglia dopo la forte affermazione del Movimento 5 Stelle alle elezioni sono un fatto isolato. C'è stato invece un forte incremento delle richieste di Isee (l'indicatore della situazione economica) per ottenere il reddito di inclusione. A gennaio l'aumento è stato del 30%». Intervenuto, poi, alla trasmissione "Ho scelto Cusano – Dentro la notizia", su Radio Cusano Campus, Bagnoli ha parlato di poche decine di richieste, fino a un massimo di 200 complessive in tre Regioni del Sud, Puglia (in provincia di Bari), Sicilia e Calabria, non diffuse sul territorio nazionale: «Non è un fenomeno. È una condizione che si è verificata presso alcuni sportelli dei caf che certamente non va sottaciuta, ma non va neanche gonfiata. Si tratta di iniziative spinte dalla curiosità ma soprattutto dalla speranza. Sono iniziative che evidenziano un bisogno, un disagio sociale in crescita».

Lo stesso sindaco di Giovinazzo, De Palma, ha successivamente ridimensionato l'accaduto e ha detto che «sono venute 4 o 5 persone lunedì ai servizi sociali». L'assessore ai Servizi Sociali del Comune, Michele Sollecito, ha diramato una nota in cui ha specificato che "non c'è nessuna nuova frenesia per il reddito di cittadinanza proposto dai 5 Stelle, ma curiosità sì. E ieri e l’altro ieri la domanda dei richiedenti verteva sull'ipotetico futuro Reddito di Cittadinanza proposto dal Movimento. Ma nessun pugno sul tavolo o nessuna rivendicazione animata. Perché Giovinazzo non è una città di indolenti parassiti". L’assessore ha poi precisato che "i cittadini si recano da tempo in quegli uffici per le domande sul Reddito di Dignità (Red) della Regione Puglia e sul Reddito di Inclusione (REI) del Governo" e che "su queste misure non si scherza. Ci hanno consentito finora di gestire una situazione di tensione altissima vista la ormai cronica assenza di lavoro e occupazione per molti nostri concittadini. Sono scettico, per altri motivi, sull'effettiva inclusione sociale che tali strumenti vorrebbero raggiungere perché manca ad oggi una vera saldatura tra queste misure di welfare e il mondo delle imprese e del lavoro". Parole decise e forti che sottolineano l'impoverimento e il depauperamento vissuto da fasce della nostra società e la necessità di interventi efficaci.

Nel tardo pomeriggio, anche "Porta Futuro" di Bari ha scritto in uno status su Facebook che le richieste di informazioni da parte di cittadini sul reddito di cittadinanza non costituisce nulla di sconvolgente: "Succede ogni volta che vengono divulgate notizie rilevanti per le politiche del lavoro e per la vita dei cittadini, come è avvenuto per altre proposte legislative promosse negli ultimi mesi. Il nostro compito è esattamente questo: informare e fornire chiarimenti su tutto ciò che riguarda le politiche del lavoro".

In questi giorni stanno circolando notizie sul Reddito di Cittadinanza su tutti i media locali e nazionali.Alcuni...

Pubblicato da Porta Futuro Bari su Giovedì 8 marzo 2018

Resta da capire come un caso così circoscritto sia potuto diventare rapidamente di dominio nazionale quando, invece, come sottolinea Il Post, "già soltanto il fatto che tutte queste presunte testimonianze su code e assedi ai Caf venissero soltanto da un posto in Italia avrebbe dovuto invitare allo scetticismo".

Tutto è partito, ricostruisce Il Fatto Quotidiano, da un articolo de La Gazzetta del Mezzogiorno, ripreso dalle agenzie di stampa, dai "dorsi locali dei siti nazionali" che hanno fatto sì che la notizia diventasse un caso nazionale. Quando sono arrivate le smentite, "i protagonisti avevano già detto la loro".

Sullo sfondo, alcune domande: come si è diffusa la notizia tra gli abitanti di Giovinazzo di un'immediata disponibilità di moduli per la richiesta del reddito di cittadinanza? Perché proprio a Giovinazzo? Quante persone e chi, nello specifico, si è rivolto ai Caf e agli uffici comunali locali?

Sentita da Radio Capital, la referente della Uil locale, Vittoria Andriano, ha parlato di una cinquantina di persone in condizioni economiche molto difficili impossibilitate " a mettere insieme il pranzo con la cena".

Contattato da Valigia Blu, l'autore dell'articolo su La Gazzetta del Mezzogiorno, Mino Ciocia, ha detto che «a rivolgersi ai Caf non saranno stata più di 20 persone in condizioni economiche critiche e di non elevato livello culturale, che probabilmente avranno confuso il provvedimento proposto dai 5 Stelle con il Reddito di Inclusione». Ciocia ha spiegato anche di aver intercettato la notizia tramite un Caf locale (senza voler precisare quale nello specifico) e di aver verificato l'accaduto contattando altri Centri di Assistenza Fiscale e il Comune. Sempre a Valigia Blu, Nicola Massari (altra persona intervistata nell'articolo de La Gazzetta del Mezzogiorno), del Caf Italia di Giovinazzo, ha raccontato che al suo ufficio «si sono presentati una quindicina di cittadini, per lo più giovani, più 3 o 4 persone sposate, che hanno di recente perso il posto di lavoro». Si tratta, ha aggiunto Massari, di persone di non alto livello di scolarizzazione già conosciute dal Caf.

Più che suscitare ilarità o strumentalizzazioni politiche, tutta questa storia avrebbe dovuto, dunque, farci riflettere sulle condizioni di persone in situazioni di quasi indigenza e far parlare della difficoltà a gestire e processare correttamente le informazioni e le notizie. Era il caso di farne una notizia? Era il caso di raccontarla in questo modo, scatenando tra l'altro dileggio e denigrazione?

È da notare che anche diversi giornalisti hanno contribuito a diffondere la "notizia", tra questi anche chi, come Gianni Riotta, in Europa  si occupa di lotta alle fake news e che qui in Italia però diffonde "notizie" come questa, usando una foto di una fila al Caf come se fosse riferita ai fatti di Giovinazzo e Bari, ma da nessuna parte si evince che quella specifica foto sia delle presunte code per la richiesta dei moduli del reddito di cittadinanza. Si tratta, invece, di una foto di repertorio, utilizzata nel 2014 dal sito ultimenotizieflash.com in un articolo che parlava di file ai Caf per la scadenza della mini Imu.

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Anche Massimo Gramellini e Mattia Feltri questa mattina nelle loro rubriche hanno preso per buona la notizia parlando rispettivamente di uffici del sud subissati di richieste e di giovani in fila ai Caf di Sicilia e Puglia per compilare i  moduli, mentre, come c'è stato segnalato su Twitter, Francesca Fornario su Il Fatto Quotidiano ha parlato di bufala totale "messa in giro da un esponente del Pd e da un sindacalista che faceva propaganda per il Sì al referendum di Renzi". Si tratterebbe di "Franco Lacarra, delegato welfare del Pd barese e dirigente del comune governato dal sindaco (renziano) Antonio Decaro". Ma, stando a quanto da noi appurato, la notizia è partita dall'articolo de La Gazzetta del Mezzogiorno su Giovinazzo, e Lacarra, responsabile di Porta Futuro a Bari, è intervenuto solo in secondo momento parlando di "una cinquantina di persone, ma non di folle oceaniche", come riportato anche dal Corriere del Mezzogiorno. Inoltre, Porta Futuro è intervenuta ieri sera, come scritto in precedenza, per ridimensionare l'accaduto. Il 10 marzo, Repubblica Bari, due giorni dopo aver parlato di "Caf presi d'assalto", specifica che "non ci sono stati 'assalti' ai patronati, ma ciò non significa che la domanda non sia stata posta".

È chiaro che mai il Movimento 5 Stelle, così come si potrebbe dedurre dai commenti anche di alcuni politici, ha promesso che una volta vinte le elezioni, senza nemmeno insediarsi il governo, il reddito di cittadinanza sarebbe stato già disponibile e che sarebbe bastato rivolgersi ai Caf per ottenere moduli. Da questo punto di vista non c'è stata nessuna aspettativa delusa come si lascia intendere. Ma siamo di fronte eventualmente, come già detto, a persone che non hanno gli strumenti per gestire in modo corretto l'informazione che ricevono. Pochi casi isolati che comunque dovrebbero far riflettere perché indice di disperazione per la situazione disagiata in cui versano. E invece la notizia gonfiata e distorta è diventata virale perché costruita in modo da incontrare, alimentare, soddisfare pregiudizi e idee preconcette contro, in questo caso, il Movimento 5 Stelle e suoi elettori.

Immagine via Italia in Cammino

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