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La propaganda del Cremlino sta manipolando la storia per giustificare l’invasione dell’Ucraina

20 Agosto 2022 5 min lettura

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La propaganda del Cremlino sta manipolando la storia per giustificare l’invasione dell’Ucraina

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Con il protrarsi della guerra in Ucraina, anche le strategie di propaganda interna del Cremlino si adattano al corso delle ostilità. Il sito indipendente russo Meduza è venuto infatti in possesso di tre guide di propaganda distribuite a politici e media pro-governativi a partire da luglio.

I tre documenti anonimi (le prime due guide sono opera dell'Amministrazione presidenziale della Federazione russa, riporta Meduza) forniscono “suggerimenti” e “raccomandazioni” su come parlare dell’attuale invasione dell’Ucraina, utilizzando parallelismi storici. Il primo si concentra sul “battesimo della Rus”, quando nel 988 il sovrano della Rus’ di Kyiv, Volodymyr il Grande, avrebbe battezzato la popolazione di Kyiv al cristianesimo ortodosso, a seguito della sua stessa conversione.

La seconda guida è incentrata sul parallelismo con la battaglia della Neva del 1240. Episodio storico in cui il principe Alessandro di Novgorod avrebbe sconfitto gli invasori svedesi sulle rive del fiume Neva. La terza guida invece “suggerisce” come paragonare la guerra in Ucraina alla I Guerra Mondiale: in entrambi i conflitti, si legge nelle guide, la Russia sarebbe stata trascinata dall’Occidente contro la propria volontà.

Ucraini “senza Dio” e la colpa dell’“Occidente collettivo”

La prima guida, distribuita a luglio, sottolinea le analogie tra il battesimo della Rus’ e l’attuale guerra in Ucraina. Meduza ne riporta un estratto:

Il battesimo della Rus' divenne la base per il rafforzamento e l'unità dello Stato russo per centinaia di anni. La fede ortodossa insegna la compassione, l'amore per il prossimo e la tolleranza verso gli altri. Questi valori sono diventati il fondamento della civiltà russa e hanno permesso alla Russia di unire centinaia di popoli diversi. Oggi, i membri di tutti i gruppi etnici russi si sono nuovamente uniti nell'opposizione ai senza Dio e nella difesa dei valori tradizionali e del diritto dei nostri figli a vivere in conformità con essi.

La conversazione è promossa come un contributo per uno Stato unico, centrato sul valore della “tolleranza”. Una simile unificazione, secondo la guida, sta avvenendo attualmente in Ucraina,, grazie alla “coesione sociale” intorno all’esercito. La Russia, si legge, “è di nuovo in grado di compiere la sua missione: difendere gli oppressi”.

La guerra è descritta nella guida come una colpa dell’"Occidente collettivo”:

Il conflitto in Ucraina è stato istigato dai paesi occidentali, che hanno fornito armi all'Ucraina. L'Ucraina doveva diventare un punto di partenza per un attacco alla Russia. L'obiettivo strategico dell'Occidente collettivo è immutato da secoli: contenimento, indebolimento, smembramento e completa distruzione della Russia.

L’importanza dell’elemento religioso e dell’unificazione in nome di un glorioso passato va di pari passo con gli inviti a “combattere i senza Dio”. I nemici da combattere sono raffigurati come “stupratori, ladri e assassini” che “non credono in nulla”. Ancora più esplicitamente, il Cremlino “consiglia” di descrivere le truppe ucraine come “empie”, dedite a “sacrifi rituali” e pronte a usare donne e bambini come scudi umani”:

Per gli ucraino-nazisti non esiste qualcosa come il senso morale; non pensano in questi termini, perché sono veramente senza Dio. Non hanno paura delle sanzioni divine che dovranno affrontare per le loro atrocità. Molti degli ucraino-nazisti sono apertamente satanisti e seguaci di culti deprecabili.

Alcuni di queste strategie di propaganda erano già state usate dai media russi negli scorsi mesi. Oltre a quella degli scudi umani - accusa per la quale di recente è stato strumentalizzato il comunicato di Amnesty International sulle tattiche delle truppe ucraine, nonostante l’ONG sia stata bandita dalla Russia - Meduza riporta come già a giugno su RIA Novosti si affermava che "il satanismo e l'occultismo sono diventati l'ideologia dei battaglioni nazionali ucraini". Altre testate, come per esempio Gazeta.ru, hanno iniziato a implementare i contenuti delle guide, copiando interi paragrafi.

“Attacco preventivo”

La seconda guida, come anticipato, “consiglia” di paragonare il conflitto in Ucraina con la battaglia della Neva. A sottolineare l’importanza di questa guida è il fatto che è uscita agli inizi di luglio, quando in Russia si celebra l’anninversario della battaglia.

Anche in questa guida si parla di “Occidente collettivo”, descrivendolo come una minaccia storica che dall’esterno ha più volte minacciato l’integrità della Russia, aizzandole contro i popoli vicini. Questo “Occidente collettivo” avrebbe assunto nei secoli vaire forme come l’Ordine Teutonico, la Svezia, la Confederazione polacco-lituana, l’Impero di Napoleone, il Terzo Reich e ora la NATO.

Queste minacce, fa presente la guida hanno sempre avuto come esito quello di unire la società russa attorno al suo leader, permettendole di respingere sul campo di battaglia ogni minaccia, ogni invasore. Così è stato nella battaglia di Neva, così - secondo il Cremlino - sarà per l’attuale guerra in Ucraina.

Un altro punto evidenziato è il desiderio dell’Occidente di impadronirsi delle risorse del paese, descrivendo quindi la relazione con la Russia in termini di “colonialismo” e “neocolonialismo”. La cosiddetta “operazione speciale” in Ucraina, quindi, sarebbe un “attacco preventivo” che ha scongiurato quanto avvenuto nel giugno del ‘41, quando i nazisti invasero la Russia.

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“Dalla parte degli oppressi”

La terza guida di cui è entrato in possesso il sito Meduza è stata preparata per diffondere un messaggio che amplificasse la ricorrenza del 1° agosto, anniversario della dichiarazione di guerra della Germania contro l’impero russo (nel 1914). L’obiettivo è quindi quello di tracciare un parallelismo tra Prima guerra mondiale e invasione dell’Ucraina.

Anche in questo caso si sottolinea come la Russia sia stata “trascinata” in entrambi i conflitti dall’Occidente e dalle sue aspirazioni “coloniali”. La Russia invece è rappresentata come un paese che “non abbandona i suoi” e “si batte per gli oppressi”. Come fu per la Serbia nel 1914, “suggerisce” la guida, così è stato per il Donbas ucraino, a partire naturalmente dal 2014:

Gli abitanti di alcune regioni che continuavano a parlare russo, ed erano quindi perseguitati dai radicali ucraini e dalle autorità ufficiali di Kyiv, non hanno appoggiato il colpo di Stato e non volevano vivere in uno Stato ucraino ostile ai russi. La Crimea ha annunciato il suo desiderio di divenire parte della Russia, mentre le ex regioni di Donetsk e Luhansk hanno dichiarato l'indipendenza. In questo modo, hanno esercitato il loro diritto internazionale all'autodeterminazione.

La Russia è descritta quindi come una forza pacificatrice, i cui tentativi di evitare il conflitto sono stati vanificati dall’Occidente. Questi, dopo il 2014, hanno iniziato a promuovere “odio e desiderio di uccidere i russi”.

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Una sezione della guida è infine dedicata ai “traditori nazionali” e alle “interferenze” dell’Occidente nella politica interna russa. Anche qui viene tracciato un parallelismo storico: da una parte i “bolscevichi sponsorizzati” dalla Germania all’inizio del XX secolo, dall’altra “i movimenti di protesta e i media anti-russi” sostenuti dall’Occidente. A tal proposito, non bisogna dimenticare che di recente è stata presentata una bozza di legge per rendere ancora più repressiva la legge che registra gli “agenti stranieri”.

Nella parte finale, i toni della guida si fanno persino profetici. Dopo la previsione di una “ondata antiamericana” che metterà a rischio la capacità degli Stati Uniti di trovare partner commerciali e militari, viene preannunciata l’instaurazione di un “nuovo ordine mondiale” una volta concluse le “operazioni speciali” in Ucraina. Questo “nuovo ordine mondiale” (descritto come “più giusto e sicuro”) rappresenta la vera “missione della Russia” nel panorama internazionale.

Immagine in anteprima: Una donna cammina accanto a un veicolo blindato russo distrutto a Bucha, in Ucraina, martedì 5 aprile 2022 – foto via flickr.com

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