Non si accoltella nessuno per amore
1 min letturaCi vorrebbe una riflessione collettiva sull'uso delle parole. Soprattutto se con le parole ci lavori.
@ansa_it non si accoltella nessuno per amore. 'Le parole sono creature delicate' valigiablu.it/doc/142/siamo-…
— arianna ciccone (@_arianna) Ottobre 25, 2012
La televisione è accesa. “Donna uccisa dal marito. Delitto passionale”. In che senso? La passione non c’entra niente, delitto possessivo, semmai, delitto proprietario. Un aggettivo sfocato può provocare una catastrofe del significato. Se il delitto è passionale, è anche caldo e generoso, giustificabile quasi. Attenzione. Le parole sono creature delicate.
(Giovanna Zucconi - Siamo le parole che usiamo)
Verso le 10.30 del mattino comincia a serpeggiare un’altra informazione, però infilata in fondo ai pezzi dei siti online: la moglie è una ‘ex moglie’. Alle 10.50, è diventata ex anche nei sommari. Così racconta la vicenda il Corriere.it a quest’ora: “Dietro le fiamme di un devastante incendio al quinto piano di un condominio nel centro di Trapani ci sarebbe una tragedia familiare con l’esplosione della gelosia che avrebbe trasformato un uomo di quarant’anni nell’assassino della ex moglie, della figlia di otto anni, del cognato disabile e della suocera. Una carneficina maturata intorno alle tre del mattino quando l’uomo, Pietro Fiorentino, un disoccupato quarantenne, ha dato fuoco alla casa e si è lanciato dal balcone. L’allarme è scattato intorno alle tre di notte, quando squadre dei vigili del fuoco, polizia e carabinieri hanno cercato di domare le fiamme aiutando le altre famiglie ad evacuare il palazzo. Un centinaio di persone, una quantità di bambini, tutti in pigiama, gli occhi su quel cadavere che non faceva intuire l’entità della tragedia”. Ore 11, SkyTg24: “si è trattato del gesto di follia di un uomo di quarant’anni”.
Una tragedia familiare. Secondo la stessa logica, se un criminale irrompe in un supermercato e uccide il gestore per rubargli l’incasso, assistiamo a “una tragedia del commercio al dettaglio”? Tragedia familiare. Dramma della passione. Esplosione della gelosia. Passione finita male. Malamore. Amore malato. Gesto di follia. Bisogna stare molto attenti alle parole che vengono usate nei resoconti giornalistici perchè sono la spia dell’incoscienza: così finisce che ogni episodio fa storia a sé, invece di essere il tassello di un fenomeno sociale.
(Alessandra Quattrocchi dal blog di Loredana Lipperini)