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Messico: Maria Guadalupe Hernández Flores, attivista per i diritti umani e di genere, torturata e uccisa

30 Marzo 2018 3 min lettura

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Messico: Maria Guadalupe Hernández Flores, attivista per i diritti umani e di genere, torturata e uccisa

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Gli attivisti la chiamavano Kleo o Lucrecia, ma il suo nome era Maria Guadalupe Hernández Flores. Nata in Messico, 37 anni fa, era fortemente impegnata nella difesa dei diritti delle donne e delle persone Lgbti. Per questo era considerata una guerriera.

L'11 marzo scorso è stata vista per l'ultima volta mentre saliva su un autobus, in partenza per un viaggio. La sua scomparsa ha mobilitato amici e parenti che, dopo non aver più ricevuto sue notizie, hanno cominciato a cercarla, chiedendo aiuto sui social, per provare a localizzarla. Quando un'auto sulla quale viaggiava è stata ritrovata crivellata di colpi di arma da fuoco, insieme alle ricerche è aumentata anche la preoccupazione per la sua incolumità.

È stata ritrovata il 20 marzo, in una zona della comunità di Arroyo del Durazno, nel comune di Coroneo, a Guanajuato, da una coppia che stava passeggiando col cane che, scavando nel terreno, ha ritrovato parti del corpo di una donna, con evidenti segni di tortura. Tre giorni dopo, il 23 marzo, è stato chiesto ai parenti dell'attivista di identificare ciò che restava di Kleo, nell'obitorio di Guanajuato. L'ufficio del Procuratore Generale dello Stato ha rilasciato una dichiarazione con la quale ha annunciato che la donna è stata uccisa con un colpo di pistola alla testa, che è stata avviata un'indagine che sta seguendo più piste, senza fornire ulteriori dettagli.

Attivista per i diritti umani e di genere, originaria di Parácuaro, Michoacán, María Guadalupe Hernández Flores era un'insegnante laureata presso l'Universidad Autónoma Metropolitana e la Universidad Autónoma de Querétaro. Personalità di spicco dell'associazione “La Tortillería Queretana”, ha promosso campagne per i diritti delle donne e della comunità Lgbti, partecipando a varie manifestazioni per affermare, in particolar modo, i diritti delle donne lesbiche.

Alla notizia della sua morte sono state molte le manifestazioni di dolore, affetto e frustrazione da parte del mondo dell'associazionismo per quanto accaduto e per come sia successo.

Con un post pubblicato su Facebook il 25 marzo il collettivo Lunas Lesbofeministas di cui Kleo faceva parte ha espresso “rabbia profonda, indignazione e preoccupazione per l'omicidio della compagna Kleo, lesbica e combattente sociale, scomparsa all'inizio di marzo e ritrovata morta ieri, 24 marzo 2018, a Guanajuato, in Messico”.

Desde Lunas Lesbofeministas nos pronunciamos para sumarnos y expresarnos desde la profunda rabia, indignación y...

Pubblicato da Lunas Lesbofeministas Nosotras su Domenica 25 marzo 2018

La Commissione nazionale dei diritti umani ha severamente condannato l'omicidio della donna chiedendo alle autorità competenti che sia condotta un'indagine approfondita e che si assumano la responsabilità di chiarire quanto accaduto.

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Negli ultimi anni, nello stato di Guanajuato, si è assistito a un aumento vertiginoso di omicidi intenzionali che restano impuniti. Minimo è lo sforzo compiuto dalle autorità per proteggere difensori dei diritti umani e giornalisti. Basti considerare che nel 2017 sono stati registrati 1100 omicidi, mentre dall'inizio del 2018 si è accertata una media di 150 omicidi al mese.

Così è stata ricordata Maria Guadalupe Hernández Flores da La Tortilleria Queretana: "Kleo, dalla sua trincea ha combattuto per la visibilità delle donne lesbiche, per un mondo più giusto e dignitoso per tutti noi. Il patriarcato è ovunque, vuole annientarci, l'arma migliore che abbiamo per combattere è continuare ad organizzarci con gli altri, amare noi stessi, creare comunità".

Foto in anteprima via La Silla Rota

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