Per la prima volta il Messico avrà una presidente
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Per la prima volta una donna sarà presidente del Messico. In vista delle elezioni del 2024, il partito di governo Morena e la coalizione di opposizione hanno infatti scelto una donna come candidate: l'ex sindaca di Città del Messico, Claudia Sheinbaum, e la senatrice, Xóchitl Gálvez.
“Sarà una competizione storica perché non c'è mai stata una donna presidente in Messico”, ha commentato l'analista politica Palmira Tapia. “E da questo fatto così simbolico potremmo aspettarci un modo diverso di governare: essere donna fa la differenza in termini di priorità per il paese”.
“Entrambe hanno dovuto affrontare e sconfiggere un sistema fatto da e per gli uomini. Il fatto che due donne si siano fatte strada in un ambiente così rude come è la politica messicana è un enorme merito che va evidenziato”, aggiunge l'esperto di comunicazione politica Luis Antonio Espino.
Sia Sheinbaum che Gálvez sono state nominate dopo una serie di sondaggi nazionali, attraverso un percorso di selezione che garantire una maggiore trasparenza e partecipazione pubblica rispetto al passato, quando i presidenti in carica sceglievano i loro successori.
Tuttavia, nessuna delle due votazioni è andata liscia. La coalizione di opposizione non ha mai condotto la consultazione finale perché l'altra candidata, Beatriz Paredes, si è ritirata, consegnando così la vittoria alla favorita Gálvez.
Nella coalizione che unisce Morena, il partito dell’attuale presidente, il Partito Laburista e i Verdi, il risultato è stato messo in discussione dal secondo classificato, l'ex ministro degli Esteri Marcelo Ebrard, che ha denunciato irregolarità nelle operazioni di scrutinio e ha chiesto la ripetizione del sondaggio nazionale. Le sue richieste sono state respinte dall’attuale presidente del Messico, Andrés Manuel López Obrador, principale esponente di Morena e giunto ormai al limite dei mandati.
“Celebro l’esito del voto. È qualcosa di storico, senza precedenti, e non vedo alcun problema”, ha detto López Obrador, esprimendo il suo pieno sostegno a Sheinbaum, definita “una donna onesta con convinzioni e principi”.
L’ex sindaca di Città del Messico è considerata una candidata in continuità con l’attuale presidente López Obrador, e questa di fatto la pone come favorita, considerato che durante la prossima campagna elettorale potrà beneficiare della popolarità di López Obrador e del sostegno dell'apparato statale.
“Ultimamente, López Obrador ha avuto indici di approvazione del 60% a livello nazionale: solo un pazzo andrebbe nella direzione opposta”, spiega al Guardian l’analista politico Romero Rocha.
Sheinbaum, 61 anni, laurea in Fisica e un Master e un Dottorato di Ricerca in Ingegneria, è stata assessora di Città del Messico a partire dal 2000 proprio negli anni in cui era sindaco López Obrador. Da allora è diventata una delle sue più strette alleate e lo ha accompagnato in ognuno dei suoi tentativi di raggiungere la presidenza del Paese. Sheinbaum è stata parte attiva nella formazione di Morena nel 2014, e solo un anno dopo è diventata capo della delegazione di Tlalpan nella capitale del paese come rappresentante di detto partito. Nel 2018, è diventata la prima donna a essere eletta sindaca di Città del Messico. Uno dei suoi punti di forza è stata proprio la sua conoscenza tecnica che ha saputo applicare alle politiche pubbliche, ai programmi sociali ed educativi.
Ma la stretta vicinanza López Obrador, è anche un’arma a doppio taglio. Rispetto all’attuale presidente messicano, Sheinbaum è ritenuta poco in connessione con la cittadinanza e senza una sua precisa identità politica.
“È un paradosso che il candidato a succedere a un leader sociale di massa come López Obrador sia un tecnocrate, che è proprio ciò che il populismo rifiuta”, afferma ancora Espino.
“Avrà il sostegno di López Obrador, ma dovrà costruire la propria narrazione, forgiare la propria immagine - questa è la sua prima sfida”, aggiunge Carlos Ramírez, un altro analista politico.
I responsabili della sua campagna hanno cercato di contrastare la sua immagine seria e distante dalla popolazione aumentando le apparizioni sui social network.
Sheinbaum dovrà inoltre superare il dissenso interno di Ebrard e cercare di mantenere la coesione all’interno del partito di Morena. Subito dopo l’esito del sondaggio, gran parte degli esponenti del partito, inclusi gli altri 4 candidati, hanno fatto appelli all’unità interna.
E poi c’è l’incognita della candidata dell’opposizione Xóchitl Gálvez, che ha ottenuto, contro ogni previsione, il sostegno dei partiti di opposizione che compongono il Frente Amplio por México – un'ampia coalizione che comprende il PAN, il PRI e il PRD, i tre più antichi partiti del Messico.
Ingegnere di formazione, Gálvez ha creato diverse aziende del settore per le quali ha ricevuto diversi premi, nonché una fondazione che sostiene le comunità indigene con alti tassi di malnutrizione e scarse risorse economiche. Nel 2003 è entrata in politica per mano dell'ex presidente del PAN Vicente Fox ed è stata nominata direttrice della Commissione nazionale per lo sviluppo dei popoli indigeni. Ha tentato di diventare governatrice del suo paese natale, Hidalgo, nel 2010, ma è arrivata seconda alla guida della coalizione PAN-PRD. Nel 2018 è diventata senatrice sempre per il PAN.
Durante il suo percorso politico Gálvez ha più volte sottolineato le sue origini umili e il fatto di essere riuscita a farsi strada nell'università pubblica, nel mondo dell’imprenditoria e nella politica nonostante fosse cresciuta con un padre indigeno e una madre meticcia nello Stato di Hidalgo. Una storia contestata da alcuni oppositori di Gálvez, ma che ha attirato l’attenzione dei media.
Resta da vedere se Gálvez sarà capace di convertire l’attenzione mediatica in consensi. “Gli ultimi dati in nostro possesso dicono che il 48% della popolazione non sa ancora chi sia”, osserva Romero Rocha.
“Gálvez dovrà cercare un equilibrio molto delicato: raccontarsi come un’outsider, una figura della società civile, senza però perdere il sostegno delle strutture del partito, di cui ha bisogno per vincere”, spiega Ramírez. Pur essendo senatrice di uno dei partiti più tradizionali e conservatori, il PAN, Gálvez non è mai stata macchiata da scandali di corruzione e ha sostenuto politiche progressiste su temi come l'ambiente, l'aborto e i diritti LGBTQ+. Le sue posizioni potrebbero togliere voti a Morena, ma al tempo stesso potrebbero allontanare il sostegno degli elettori più conservatori su cui conta PAN.
Infine, c’è grande attesa per capire quali saranno le posizioni delle due candidate rispetto alle politiche di genere in un paese dove si contano dieci femminicidi al giorno. “Sebbene Sheinbaum non sostenga una politica apertamente femminista, ci sono stati importanti progressi nella capitale e, al di là delle narrazioni, quel che contano sono i fatti”, conclude Palmira Tapia. “In questo senso la competizione tra le due donne per la presidenza è un messaggio molto potente, soprattutto per le nuove generazioni. Su questo non ci sono dubbi”.
Immagine in anteprima: frame video via nbclosangeles.com