Post Fuori da qui

Meloni va in Florida da Trump, tra atlantismo e destra radicale

5 Gennaio 2025 5 min lettura

author:

Meloni va in Florida da Trump, tra atlantismo e destra radicale

Iscriviti alla nostra Newsletter

4 min lettura

La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, senza annunciarlo precedentemente, ha cenato a Mar a Lago, in Florida, nella residenza del futuro presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Finora, da quando il tycoon ha vinto le elezioni a novembre, sono andati a trovarlo alcuni leader a lui amici, come il premier ungherese Viktor Orban e il presidente argentino Javier Milei, ma anche esponenti di fazioni avversarie che vogliono iniziare a dialogare con la futura amministrazione, come il premier canadese Justin Trudeau, che ha tentato di dissuadere Trump dal porre pesanti dazi sulle merci canadesi all’ingresso negli Stati Uniti. 

Oltre al presidente, ospiti della cena con Meloni erano anche il futuro segretario del Tesoro, Scott Bessent, e il futuro segretario di Stato, Marco Rubio. Alla fine della cena il gruppo ha guardato un film, The Eastman Dilemma: Lawfare or Justice, un documentario complottista su come il sistema giudiziario americano avrebbe attaccato ingiustamente Trump e tutti i suoi alleati dopo la sconfitta del 2020. Meloni, durante la cena, secondo ciò che riporta Emma Bubola per il New York Times, avrebbe “spinto aggressivamente” sul tema della liberazione della giornalista italiana Cecilia Sala, ostaggio del governo iraniano dal 19 dicembre. Sulla sua liberazione, come già spiegato in precedenti articoli su Valigia Blu, pesano le decisioni del Dipartimento di Stato americano sull’estradizione di Abedini Najafabani, accusato da Washington di supporto ai pasdaran iraniani nell’acquisizione di tecnologie belliche e attualmente detenuto in Italia nel carcere di Opera. Nei prossimi giorni Meloni vedrà anche il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, in visita in Italia tra il 9 e il 12 gennaio.

L’arrivo inaspettato di Meloni in Florida giunge durante un dibattito che si stava alimentando in Italia, sulla possibilità o meno per la premier di essere presente all’inaugurazione della presidenza di Trump, prevista per il 20 gennaio, e a cui è stata invitata direttamente dal tycoon. Il motivo per cui sembra che la premier sia più decisa sul saltare questo evento è il fatto che non molti capi di Stato partecipano alle inaugurazioni presidenziali americane, un evento principalmente di politica interna a cui prendono parte gli ambasciatori. Per di più, probabilmente si presenteranno a Washington i due principali leader dell’internazionale trumpiana, Viktor Orban e Javier Milei, e una presenza di Meloni certificherebbe l’essere parte di quel gruppo di leader strettamente connessi a Donald Trump.

Negli anni, infatti, la posizione atlantica di Giorgia Meloni è molto cambiata. Fino a cinque anni fa, Fratelli d’Italia era uno dei partiti che le galassie conservatrici americane ritenevano amico in Europa, per portare anche nel Vecchio Continente le politiche trumpiane. Va ricordato che ospite d’onore alla festa del partito di Meloni, Atreju, del 2018 era Steve Bannon, che pronunciò parole di apprezzamento per Meloni e le sue politiche. “Oggi Bruxelles vi teme. Trump ha vinto perché ha parlato al cuore della classe operaia proprio come in Italia fa Fratelli d’Italia”, sono alcune delle parole pronunciate dal pensatore dell’estrema destra americana quando invitato a Roma. Ancora nel 2022, poco prima di diventare premier, e quando il suo era l’unico partito a non aver aderito al governo di unità nazionale con a capo l’ex presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi, Meloni è stata invitata a parlare alla Conservative Political Action Conference (CPAC), un evento nato nel 1974 come conferenza del mondo conservatore che, negli anni, si è allineato sempre di più al trumpismo militante. 

Vinte le elezioni politiche a settembre 2022, nei rapporti con gli Stati Uniti Giorgia Meloni e il suo partito non hanno preso la strada imboccata invece da Viktor Orban, evitando di compromettere il rapporto atlantico tra l’Italia e gli USA con un sostegno aperto e diretto a Trump, che non riconosceva la sconfitta del 2020. Meloni ha invece dialogato apertamente con il Presidente Joe Biden e ha mantenuto una linea netta di sostegno agli aiuti occidentali all’Ucraina, rompendo con quel mondo conservatore americano che nello stesso momento a Washington faceva pressioni sui propri parlamentari per tagliare gli aiuti a Kyiv. Durante le elezioni presidenziali, che hanno visto contrapposti Donald Trump e Kamala Harris, Meloni ha preferito non schierarsi. Nonostante questo, se ha congelato i suoi rapporti personali con la galassia conservatrice, esponenti a lei vicini hanno continuato a coltivarli. È il caso di Nazione Futura, think-tank vicino a Fratelli d’Italia, che è stato ospite dell’ultimo CPAC attraverso il suo presidente, Francesco Giubilei. Nonostante questo, già premier, ha preso parte alla convention del partito di estrema destra spagnolo Vox. Qui ha rimesso i panni della leader di partito, dicendo che le parabole delle due formazioni politiche, la sua e quella spagnola, si assomigliano, e viaggiano unite. Un’abilità di dialogo e pragmatismo: da un lato, atlantismo e governabilità, dall’altro, non si bruciano i ponti con quella galassia che è stata fondamentale perché Fratelli d’Italia arrivasse al potere.

Iscriviti alla nostra Newsletter


Come revocare il consenso: Puoi revocare il consenso all’invio della newsletter in ogni momento, utilizzando l’apposito link di cancellazione nella email o scrivendo a info@valigiablu.it. Per maggiori informazioni leggi l’informativa privacy su www.valigiablu.it.

Nel frattempo Meloni ha ottenuto un canale privilegiato di dialogo con Elon Musk, che ora entrerà nell’amministrazione di Trump. Musk è stato ospite d’onore dell’edizione di Atreju del 2023, una festa in grande stile, non più espressione di un gruppo di sparuti leader dell’estrema destra con poco sostegno nazionale, ma del primo partito italiano. Quando qualche mese fa Meloni ha ricevuto un premio per conto dell’Atlantic Council, a darglielo è stato proprio Elon Musk. Inoltre, secondo informazioni a disposizione di Bloomberg, l'Italia starebbe trattando con SpaceX un accordo da 1,5 miliardi di euro per la fornitura di un sistema di telecomunicazioni criptate di alto livello per il governo. Le trattative avrebbero avuto un'accelerazione dopo l'incontro tra Meloni e Trump a Mar-a-Lago. La presidenza del Consiglio ha smentito la circostanza.

Questo dimostra il pragmatismo di Meloni: ultraconservatrice quando lontana dal governo, atlantista chiunque sia il presidente nel momento in cui siede a Palazzo Chigi, con la possibilità di andare a cena da Trump, e sentirsi dire di essere “una donna fantastica che ha preso d’assalto l’Europa”, e nel frattempo organizzare un incontro con Biden. Se ce ne fosse ulteriore bisogno, questa improvvisata apparizione in Florida dimostra come Meloni possa raggiungere facilmente il futuro presidente degli Stati Uniti, e per questo viene tenuta in grande considerazione da Bruxelles, proprio mentre Trump minaccia dazi e ritorsioni sull’Unione Europea.

Immagine in anteprima: Frame video Euronews via YouTube

Segnala un errore