Filippine, la giornalista Maria Ressa, Nobel per la Pace 2021, assolta dall’accusa di evasione fiscale
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La giornalista filippino-americana Maria Ressa, Premio Nobel per la Pace 2021, è stata assolta il 17 gennaio dall’accusa di evasione fiscale. La giornalista rischiava fino a 34 anni di carcere.
Ressa era accusata di aver omesso all’agenzia delle entrate filippina gli introiti di una vendita di ricevute di deposito del 2015 a investitori stranieri. L’accusa era stata impugnata dall’autorità filippina che regola le comunicazioni per revocare la licenza di Rappler, il sito che Ressa ha fondato e dirige.
Rappler, si è contraddistinta negli anni per i reportage e per la copertura della “guerra alla droga” dell’ex presidente Rodrigo Duterte, che ha provocato negli anni migliaia di morti - più di 6.000 secondo i dati ufficiali, molti di più secondo le stime delle organizzazioni umanitarie - oltre ad accuse di brutalità delle forze dell’ordine. Le esecuzioni extra giudiziarie sono diventate oggetto di un’indagine alla Corte penale internazionale per crimini contro l’umanità.
Ressa ha sempre sostenuto come le accuse nei suoi confronti siano “motivate politicamente”, parte di un clima di intimidazione dove alle accuse giudiziarie si sommano campagne di delegittimazione e abusi. Solo nell’aprile 2022, inoltre, Ressa e Rappler sono stati oggetto di 16 cause legali. Ressa è costantemente oggetto di violente campagne di odio online, con minacce, diffamazioni e rivelazioni di dettagli personali. Queste campagne sono sempre state favorite dalle autorità filippine, come denunciato a più riprese dalla comunità internazionale.
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La giornalista, attualmente in libertà provvisoria in attesa dell’appello contro una condanna a sei anni per diffamazione, ha così commentato l’assoluzione: “Oggi vincono i fatti, vince la verità, vince la giustizia". Ressa ha anche chiesto che vengano liberati quei cittadini filippini perseguitati dalle autorità, come l’ex senatrice Leila de Lima e giornalisti come Frenchie Mae Cumpio. Leila de Lima è in carcere da più di sei anni, dopo aver avviato come parlamentare un’inchiesta sugli abusi di Duterte. La giornalista Frenchie Mae Cumpio, in carcere con l’accusa di possesso illegale di armi da fuoco, da direttrice del sito Eastern Vista aveva dato ampio rilievo alle accuse di abusi riguardanti polizia ed esercito. Dal 1992, 94 giornalisti sono stati uccisi nelle Filippine, l'ultimo è stato Percival Mabasa, assassinato lo scorso ottobre all'interno della sua auto.
Immagine in anteprima via International Journalism Festival