Berlusconi è intenzionato a quanto pare a distruggere la Rai. Oggi leggiamo su Repubblica un articolo di Goffredo De Marchis decisamente inquietante: "Offensiva del premier per far saltare la Lei. La corte dei Conti: gravi danni all'azienda". Berlusconi contesterebbe al direttore generale di non aver imposto a Santoro la clausola di non concorrenza. Dopo aver perso Santoro, la Rai sottoposta all'attacco continuo del Presidente del Consiglio, continua la sua deriva suicida.
L’oltranzismo del Cavaliere non risparmia nessuno, nemmeno l’ascoltatissimo consigliere, l’amico Fedele Confalonieri, che gli ha fatto capire come la guerra alle star della tv pubblica può danneggiare soprattutto la pubblicità su Mediaset. Berlusconi non ci sente. Va al duello con Raitre. Con Ballarò, con l’informazione di sinistra.
L’ordine di disertare il consiglio di amministrazione ai cinque membri del centrodestra viene dall’alto, dal premier. È un gesto di rottura devastante che non rimane senza conseguenze. Oltre alle proteste di Paolo Garimberti, Luca Calamaro, il giudice della Corte dei Conti che siede nel cda, fa verbalizzare quello che annuncia il collasso di Viale Mazzini, lo tsunami capace di spazzare via la televisione pubblica.
Assistiamo dunque inermi all'apoteosi del conflitto di interessi? Dove sono i garanti? Dov'è il Presidente della Commissione di Vigilanza della Rai? Cosa dice il Presidente della Rai? Zavoli, Garimberti se ci siete battete un colpo. Perché se non riuscite a svolgere il vostro ruolo di garanti, allora tanto vale salvare almeno la dignità e dimettersi.
Lo spolpamento di Raidue e l’offensiva contro Raitre stanno diventando molto più di un caso politico. Stanno diventando una questione di vita o di morte per l’azienda. Con i conti in rosso e la pubblicità che la abbandona insieme con i programmi più seguiti, «la Rai rischia di non pagare gli stipendi ai suoi 13 mila dipendenti», è l’allarme rosso del consigliere Nino Rizzo Nervo... Eppure Berlusconi non intende fermarsi. La diserzione dei membri del Cda prelude, secondo tutte le interpretazioni, alle dimissioni dei consiglieri del centrodestra. L’annuncio di una prova di forza.
Ma la politica, cioè Berlusconi, ha deciso di andare allo scontro finale. Antonio Verro, membro del Pdl in consiglio, sta guidando la rivolta contro la Lei. Ieri sera è stato ricevuto da Berlusconi a Palazzo Grazioli. Bisogna mettere a punto la strategia in vista di lunedì... L’obiettivo primario però è far saltare il tavolo. Cambiare i vertici di Viale Mazzini. Come arrivare allo scioglimento del Cda? C’è il rischio che la governance vada avanti anche dimezzata? Dubbi pesanti. Ma Berlusconi ha deciso di usare l’arma finale contro la Rai. E nessuno sembra poterlo fermare.
Eccola lì la considerazione più inquietante, più inaccettabile per i cittadini, in una democrazia. "E nessuno sembra poterlo fermare". Davvero? E allora a cosa servono le istituzioni di garanzia, cosa fa l'opposizione, cosa dicono i cosiddetti "liberali", dov'è il mercato? Dobbiamo vedere le regole del gioco schiacciate in questo modo senza fare niente? Le forze per contrapporsi a una deriva di questa portata ci sono e dovrebbero essere salde e granitiche in un paese democratico. A Zavoli, a Garimberti, alle forze democratiche di questo paese (tutte, da destra a sinistra): se ci siete fate sentire la vostra voce. Ora o dopo sarà troppo tardi.
p.s. Santoro vi ha proposto di continuare a lavorare in Rai, un euro a puntata. Aspettiamo con ansia la vostra risposta.
update: e dopo l'addio di Santoro arriva la lettere di "denuncia" di Fabio Fazio a Repubblica: "Non vogliono farmi lavorare". Anche Milena Gabanelli non è stata ancora ricevuta per rinnovare il contratto. A questo veramente le dimissioni di Zavoli e Garimberti ci sembrano l'unica via percorribile. A che servono i garanti se non garantiscono?
@valigia blu - riproduzione consigliata