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Lo scrittore e senatore PD Carofiglio querela chi lo critica. Cosa ne pensate?

25 Settembre 2012 7 min lettura

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Lo scrittore e senatore PD Carofiglio querela chi lo critica. Cosa ne pensate?

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Succede che lo scrittore e senatore del PD Gianrico Carofiglio ha querelato per concorrenza sleale l'editor di Ponte alla Grazie Vincenzo Ostuni per questo commento pubblicato sulla sua bacheca di Facebook:

“Finito lo pseudo fair play della gara, dirò la mia sul merito dei libri. Ha vinto un libro [di PIPERNO] profondamente mediocre, una copia di copia, un esempio prototipico di midcult residuale. Ha rischiato di far troppo bene anche un libro letterariamente inesistente [di CAROFIGLIO], scritto con i piedi da uno scribacchino mestierante, senza un’idea, senza un’ombra di responsabilità dello stile, per dirla con Barthes”.

Diversi scrittori e intellettuali hanno deciso di sostenere Ostuni con questa iniziativa

Offriamo la nostra solidarietà a Vincenzo Ostuni e ci diamo appuntamento mercoledì prossimo alle ore 11 davanti al commissariato di Piazza del Collegio Romano – il commissariato di don Ciccio Ingravallo in Quer pasticciaccio brutto de via Merulana di Carlo Emilio Gadda – per pronunciare pubblicamente la frase incriminata di Ostuni e rivendicare il diritto alla libertà di parola e di critica. E invitiamo scrittori, intellettuali e cittadini a iniziative analoghe.

Ho parlato di questa vicenda sulla mia bacheca di Facebook. E, come ultimamente mi piace fare, riporto qui parte della conversione (editandola, come sempre).

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  • Piero: Sogno un mondo in cui il giudice condanni Carofiglio per aver scritto coi piedi. Ma sarebbe un mondo orrendo...
  • Nino: diritto di critica, ma non diritto d'insulto. E quelle di Ostuni francamente non sono critiche...Con un po' di onesta in più lo ammetterebbero anche i "sovrappiù" di Micromega. Magari aggiungendo che Ostuni è è pure l'editore del libro che, a suo dire, "meritava assolutamente la vittoria dello Strega". Chissà perché questo "piccolo" particolare l'hanno tralasciato...
  • Arianna: dov'era l'insulto? “Finito lo pseudo fair play della gara, dirò la mia sul merito dei libri. Ha vinto un libro [di PIPERNO] profondamente mediocre, una copia di copia, un esempio prototipico di midcult residuale. Ha rischiato di far troppo bene anche un libro letterariamente inesistente [di CAROFIGLIO], scritto con i piedi da uno scribacchino mestierante, senza un’idea, senza un’ombra di responsabilità dello stile, per dirla con Barthes”. Ha pure ragione su Piperno :D
  • Anna: Potrebbe essere anche Marcel Proust redivivo (a proposito, Proust a Gide che lo accusava di scrivere in maniera sgrammaticata, cosa avrebbe dovuto fare?) ciò non toglie la bassezza di quest'azione. Cosa si deve pensare? Si deve pensare che a regolare quello che si può o non si può dire è solo il censo e la casta.
  • Leonardo: Si può dire a Carofiglio 'sei uno scribacchino'? 
  • Ettore: ...vabbè...carofiglio ha toppato di brutto...ma è il caso di promuovere l'ennesima mobilitazione con conseguente raccolta firme???...
  • Piero: è il caso, perché se prende piede come una moda querelare chi ti critica, non avremo più critiche, ma solo applausi...
  • Nino: "scritto con i piedi da uno scribacchino mestierante". E' critica questa? E lo è se chi scrive un simile insulto è direttamente coinvolto nella "sfida" del Premio Strega in qualità di editore di uno dei libri in gara? A parte che ho letto diversi libri di Carofiglio e posso dire, come accade con tutti gli scrittori, che molti l'ho amati tanto, qualcun altro di meno..
  • Loredana: a mio modesto parere (preciso, da sinistrorsa) una presa di posizione pubblica è assolutamente necessaria: ecchecavolo, magistrato&senatore...pure di sinistra :(((
  • Anna:  concordo con Piero: quello che trovo ributtante è che Carofiglio approfitti della sua posizione sociale (non data dalla scrittura!) per forzare l'opinione sulle sue opere
  • Piero: Anche se insultante, anche se sgradevole, è un parere sullo scrittore, non sulla persona. Rossini veniva definito peggio...
  • Anna: (e la dice lunga anche sul peso letterario: un vero letterato avrebbe preso la cosa sul piano giusto, ovvero quello letterario, con una discussione; ma evidentemente Carofiglio è più magistrato che letterato, e la discussione lui la fa in tribunale)
  • Arianna: sì nino lo è, è critica aspra, tremenda ma lo è (non gli ha detto figlio di puttana, ha dato un giudizio sulla sua qualità di scrittore definendolo 'scribacchino', non difendiamo l'indifendibile vi prego)
  • Nino: Allora, lo capite o no che Ostuni è l'editore di un libro che non è stato premiato? A me pare come minimo "conflitto d'interesse". E questo vi fa indignare solo se c'è in ballo il Belusca? Secondo me vale anche per i critici-editori che non vincono i premi letterari...
  • Arianna:  e quindi? non ha diritto a esprimere un parere? ma siamo pazzi?
  • Anna: Ah questo lo si era capito, e allora? anche se Ostuni è l'editore di un libro che non è stato premiato, cosa c'entra? Era necessario proprio andare in tribunale per danni?
  • Arianna: ma mo' che c'entra berlusconi? no, vi prego su facciamo una discussione degna questo nome su
  • Piero: Sarebbe conflitto di interesse se avesse querelato Carofiglio per aver scritto male... Vuoi dire che è inelegante? Che un editore non deve commentare i libri dei concorrenti??? Cioè Montezemolo non deve criticare le vittorie della Red Bull???
  • Tommaso: Scusate, il commento/frase/giudizio è stato scritto su Facebook. Ma pubblicamente o visibile solo ai suoi amici? Da una rapida occhiata al profilo di Ostuni, senza essere suo amico, https://www.facebook.com/vincenzo.ostuni70 il commento non appare. Mi domando come può essere diffamatorio un commento/frase/giudizio che è visibile solo ai propri amici di un social network? Diverso credo, sarebbe il caso se questo commento fosse pubblico. Dov'è questo commento/frase/giudizio ? Qualcuno lo vede?
  • Piero: No scusate, allora la critica deve essere privata se no è diffamazione??? Mica ha detto "s'ingroppa le capre" (cit. reale), ha detto che *secondo lui* scrive come una scribacchino mestierante. Non ha detto "dovrebbero vietargli di scrivere", ha dato un'opinione. Opinabile? Opiniamo, allora. Ma querelare significa solo imbavagliare.
  • Giovanni: Mi chiedo: ma la stroncatura deve per forza passare attraverso frasi come "scribacchino mestierante" (e magari altro) invece di limitarsi a distruggere un'opera se lo si crede giusto senza dover accusare l'autore di essere un cialtrone? Il problema è tutto qui. I giornalisti (e dunque anche i critici) sono, sarebbero, tenuti a quella pratica che si chiama "continenza", ovvero la corretta e civile esposizione del fatti. A me pare che frasi del genere la querela se la chiamino. (e passi magari se si tratta di un articolo di cronaca che racconta fatti di enorme interesse pubblico) ma se si tratta di critica letteraria, insomma, vi viene quasi da essere d'accordo con Carofiglio che, ricordo, ha soltanto usufruito di una possibilità, che gli riconosce la legge, di adire un giudice.
  • Cristiana: amavo Carofiglio, come scrittore e come uomo, ora sono molto confusa...
  • Massimo: e allora Moccia dovrebbe querelare minimo un milioncino di persone...
  • Giovanni: Ma magari se non mi ci tiri per i capelli insultando me e non la mia opera, magari non lo faceva. Se un romanzo non ti piace, scrivi che fa schifo, non che fa schifo lui. Io la solidarietà al critico non gliela do. Imparasse a scrivere in modo civile, oppure non si lamenti se poi la sua tesi la deve spiegare in un tribunale.
  • Piero: Qui mi sembra che siamo tutti impazziti. A forza di arrotolarci tra conflitti di interesse e politically correct, stiamo perdendo di vista il buon senso. SI PARLA DI CRITICA, non di cronaca, un critico ha il dovere di dare corretta esposizione dei "FATTI"???? Se dico che un pittore non mi piace, posso magari evitare di dire "fa cagare", ma NON sono tenuto a dire "obiettivamente e correttamente sa tenere un pennello in mano". Cazzo, è arte, per definizione soggettiva. Ha parlato male di un concorrente perché ha perso???? Ma no! Davvero? Mica lo ha querelato!!! Ha espresso un'opinione, e se a qualcuno sembra la volpe che non arriva all'uva, peggio per la volpe, non la quereli perchè ha detto che è acerba, e la volpe non ha azzannato il vignaiolo che l'ha piantata troppo alta. no, ma davvero, siamo pazzi??? Qua siamo al genitore che denuncia il prof che gli boccia il figlio asino!!!
  • Nino: inutile, qui c'è gente che non vuol capire...O finge. Il problema, temo, è che Carofiglio è pure un senatore del Pd, quindi ovvio che scatti in molti lo spirito anti "a prescindere". E nella foga si evita di ragionare sul colossale confllitto professionale che muove Ostuni. Quindi come minimo nella sua "critica" viene mossi da fattori di interesse personale e non da obiettività Va meglio così? E' più comprensibile: Poi sulla querela ognuno può pensarla come vuole. Io sono stato querelato per aver usato, per un sindaco, l'aggettivo "ineffabile", quindi...
  • Piero: Questo non fa che rafforzare l'idea sull'uso strumentale e intimidatorio che si fa in Italia della possibilità di querelare. Non vuol dire che quel sindaco avesse il diritto di querelarti, nè tantomeno che tu dovessi essere condannato (qual'era l'accusa? "diffamazione"? Chissà se sapeva che vuol dire "ineffabile"...) Come è finita in tribunale? Tra l'altro, un sindaco è un pubblico ufficiale, che dovrebbe rispondere del proprio operato al pubblico, MA non è un'artista che produce opere d'ingegno, per loro natura sottoposte a pareri soggettivi.
    Un critico che sia anche un editore può criticare chi vuole (specialmente i suoi concorrenti: vuoi che insultasse i "suoi" autori?) finché non abusa del suo potere influenzando la giuria (e mi pare che le critiche siano arrivate a premio concluso). Gli "insulti", per quanto ineleganti, per quanto contenessero giudizi potenzialmente lesivi, sono rimasti nell'ambito dell'attività artistica, soggetta a diritto di critica, che si può estendere all'autore. Non ha detto "è un uomo di merda", ha detto "è uno scrittore di merda" (persino in modo più elegante del mio). Perciò querelare è assurdo, perché è come chiedere al tribunale di stabilire "non è vero, scrive bene". Quando, per definizione, un tribunale può solo dire, "questo è vero/falso" o "ha/non ha violato alcuna legge".

Se volete potete leggere tutta la discussione qui

Chiudo con un commento di Alessandro Gilioli su Facebook: Se la storia è vera merita un portentoso effetto Streisand.

 

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