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L’intelligenza artificiale generativa è qui. Siamo pronti? – Conversazione con Fabio Chiusi [podcast]

14 Aprile 2023 3 min lettura

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L’intelligenza artificiale generativa è qui. Siamo pronti? – Conversazione con Fabio Chiusi [podcast]

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"Il nostro cervello è insostituibile da un manufatto. L’unica cosa di cui mi preoccupo per il futuro dell'AI è il processo formativo. Dobbiamo insegnare l’etica alla macchina e a noi stessi" [Mario Rasetti, presidente del Comitato scientifico del Centai e membro dell'Institute for Advanced Science di Princeton]

In queste settimane chi di noi non ha sentito parlare o ha usato ChatGPT? Uno strumento basato sull’Intelligenza Artificiale generativa, ossia una versione più avanzata rispetto a quella usata per esempio per il completamento automatico dei testi, o per Siri o Alexa. La grande differenza è che l'IA generativa può creare nuovi contenuti, come immagini, testo, audio, video e persino codice, di solito da un prompt o un comando. Può scrivere articoli, sceneggiature di film e poesie. E secondo alcuni esperti e sviluppatori, l'IA generativa alla fine sarà in grado di creare quasi tutto, comprese intere app, da zero. La sua applicazione nei motori di ricerca è sicuramente al momento quella più esplosiva.

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Uno dei primi prodotti di intelligenza artificiale generativa aperta al mercato dei consumatori è il nuovo Bing di Microsoft basato appunto sull'intelligenza artificiale, che ha fatto il suo debutto a gennaio. Il nuovo Bing utilizza l'intelligenza artificiale generativa nella sua funzione di ricerca per restituire risultati che appaiono come risposte scritte più lunghe raccolte da varie fonti online invece di un elenco di collegamenti a siti web. C'è anche una nuova funzione chat che permette agli utenti di avere conversazioni dall'aspetto diciamo così umano con un chatbot AI.

Google, che fino ad ora ha dominato nella ricerca ormai da decenni, ha rilasciato un chatbot chiamato Bard sei settimane dopo quello di Microsoft e sarebbe pronta a incorporare la chat generativa di intelligenza artificiale nella ricerca.

Insomma, la guerra dell'IA è iniziata. E le battaglie potrebbero non riguardare solo i motori di ricerca.

Microsoft e Google sono le più grandi aziende con prodotti di intelligenza artificiale generativa rivolti al pubblico, ma non sono le uniche a lavorarci. Apple, Meta e Amazon hanno le proprie iniziative di intelligenza artificiale e ci sono molte startup e aziende più piccole che sviluppano l'IA generativa o la inseriscono nei loro prodotti esistenti. Proprio in questi giorni anche la cinese Alibaba ha annunciato di essere pronta al lancio di una propria chatbot sul modello GPT-4. Il governo attraverso l’amministrazione del cyberspazio cinese ha immediatamente fatto sapere che i contenuti dovranno incarnare “i valori socialisti”.

L'IA generativa ha il potenziale per essere una tecnologia rivoluzionaria. O almeno così viene pubblicizzata. I venture capitalist, che sono sempre alla ricerca della prossima grande novità tecnologica, credono che l'IA generativa possa sostituire o automatizzare molti processi creativi, liberando gli esseri umani per svolgere compiti più complessi e rendendo le persone complessivamente più produttive. Ma non è solo il lavoro creativo che l'IA generativa può produrre. Può aiutare gli sviluppatori a creare software. Potrebbe migliorare l'istruzione. Potrebbe essere in grado di scoprire nuovi farmaci... Potrebbe insomma migliorare le nostre vite… Oppure no.

Scrive Sara Morrison su VOX: “Ci sono ragioni per preoccuparsi dei danni che l'IA generativa può fare se viene rilasciata a una società che non è pronta per questo o se chiediamo al programma di intelligenza artificiale di fare qualcosa per cui non è pronto. Quanto siano etiche o responsabili le tecnologie di intelligenza artificiale generativa è in gran parte nelle mani delle aziende che le sviluppano, poiché ci sono pochi regolamenti o leggi in vigore che disciplinano l'IA”.

Tuttavia, potenti strumenti di intelligenza artificiale generativa si stanno facendo strada verso le masse. Se il 2022 è stato "l'anno dell'IA generativa", il 2023 potrebbe essere l'anno in cui l'IA generativa verrà effettivamente utilizzata, pronti o meno.

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Ne abbiamo parlato con Fabio Chiusi, giornalista, docente di Giornalismo e nuovi media ed Editoria e media digitali all’Università di San Marino, ricercatore e project manager per la no profit con sede a Berlino AlgorithmWatch. Il suo ultimo libro ‘L’uomo che vuole risolvere il futuro. Critica ideologica di Elon Musk’ per Bollati Boringhieri.

Musica: Brad Fiedel - The Terminator - Theme

Immagine anteprima: Terminator Salvation (2009), Warner Bros.

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