Cosa ci piace, cosa non ci piace di Valigia Blu. La parola ai lettori
5 min letturaImparziale, trasparente e approfondita. Si potrebbero riassumere con questi tre aggettivi le risposte che hanno dato i partecipanti al questionario che abbiamo lanciato lo scorso mese su Surveymonkey per chiedere a chi frequenta la nostra pagina su Facebook e Twitter o ci segue attraverso la Newsletter o Telegram di valutare l'edizione 2018 di Valigia Blu.
Confrontarsi con i lettori è sempre un momento critico, di stimolo per i feedback ricevuti e, al tempo stesso, di messa in discussione dei propri convincimenti e di verifica del punto a cui si è arrivati e delle tracce lasciate. Lo facciamo ogni giorno conversando e confrontandoci sui social, lo facciamo quando chiediamo a chi ci segue di rispondere a un questionario per valutare la nostra attività informativa, esprimere critiche, proporre idee e suggerimenti per migliorare.
La partecipazione è stata più alta rispetto agli anni precedenti, segno anche di quanto è cresciuta la comunità intorno a Valigia Blu su tutti i nostri canali di diffusione. Nelle tre settimane che è stato aperto, 1047 persone hanno risposto al questionario e 926 (l'88%) lo hanno portato a termine rispondendo a tutte le domande. Di questi, 316 sono iscritti alla Newsletter e 192 al nostro canale Telegram. Notevole è stata anche la partecipazione alle domande facoltative a risposta aperta in cui chiedevamo di darci suggerimenti e spiegarci per quale motivo erano rimasti soddisfatti o delusi da Valigia Blu: ci sono arrivati ben 1182 commenti.
Nel complesso, il lavoro fatto da Valigia Blu nel 2018 ha soddisfatto le persone che hanno partecipato al questionario (il voto massimo che si poteva dare era 5). Nel dettaglio, il 72,97% si è dichiarato totalmente soddisfatto, il 23,88% abbastanza soddisfatto, l'1,05% né soddisfatto né insoddisfatto, l'1,91% parzialmente insoddisfatto, lo 0,19% per nulla soddisfatto.Inoltre, il 95,49% ha detto di ritenere utili gli articoli rispetto alle proprie esigenze informative (anche in questo caso si poteva esprimere un voto da 1 a 5). Nel dettaglio, sono stati indicati come i più utili gli articoli di debunking su casi di cronaca, gli approfondimenti sui flussi migratori, il sistema di accoglienza e come fermare le morti in mare, il fact-checking su temi scientifici (come vaccini, xylella e cambiamento climatico), le analisi su leggi, politica e istituzioni e la sezione dedicata al disordine informativo, alla disinformazione e all'alfabetizzazione mediatica. Ogni partecipante poteva scegliere al massimo tre tematiche e alcuni si sono lamentati nei commenti di non aver potuto esprimere tutte le opzioni desiderate.
Imparziale, trasparente e approfondita
I commenti di chi si è dichiarato soddisfatto hanno sottolineato soprattutto il patto di fiducia che si è instaurato tra Valigia Blu e la propria community che, stando a quanto si legge nelle risposte date, si fonda, in particolare, sull'obiettivo che Valigia Blu si è dato: contribuire, nel suo piccolo, a un’ecologia dell’informazione. Un'attività giornalistica sintetizzabile nello slogan della scorsa campagna di crowdfunding: “Basata sui fatti, aperta a tutti, sostenuta dai lettori”.
Leggendo i commenti di chi ha risposto al questionario, Valigia Blu è stata apprezzata per 3 aspetti: l’imparzialità, la trasparenza e i contenuti approfonditi in un contesto dove le informazioni sono frammentate, distorte, non appurate e il lavoro di verifica richiede tempi che i lettori spesso non hanno.
Perché Valigia blu svolge in maniera esemplare e trasparente il lavoro di controllo sulle notizie che io non ho modo di fare.
Adoro il livello di approfondimento di molti articoli e, pur avendo chiaramente una linea editoriale sensibile per alcuni temi specifici (immigrazione, razzismo, ambiente, innovazione in senso lato), gli articoli non risultano mai particolarmente faziosi.
In questo contesto, Valigia Blu – secondo i commenti che ci sono arrivati – ha svolto un lavoro di mediazione giornalistica che ha consentito ai lettori di potersi fare un’idea fondata sui fatti.
Nei momenti di sconforto, quando i fatti che accadono sembrano disperanti, irrazionali e irreali (capita ultimamente che gli eventi sorprendano, sul filo della fantapolitica soprattutto, oltre l'immaginazione) VB scava, spiega, contestualizza, rende comprensibile.
In generale, chi si è detto soddisfatto del lavoro di Valigia Blu nel 2018 ha apprezzato la scelta degli argomenti affrontati, il taglio con cui sono stati trattati, il fatto di «privilegiare l’accuratezza e la veridicità alla velocità», e ha riconosciuto una metodologia di lavoro e una esposizione dei contenuti peculiari: verifica delle fonti (messe a vista negli articoli), ricostruzione dell’evoluzione di una notizia per potersi fare un’idea, link citati nel testo in modo tale da poterli consultare e incrociare autonomamente, incoraggiando a informarsi a loro volta.
I temi trattati negli articoli sono approfonditi e non danno nessuna informazione per scontata: ciò da la possibilità al lettore di avere una panoramica chiara e tutti i dettagli per ricavarne una lettura non superficiale.
Perché viene sempre dato modo all'utente, attraverso la pubblicazione di link anche incrociabili tra di loro, di verificare in maniera appropriata la veridicità delle informazioni presenti in rete.
Ripercorrete sempre le notizie a partire da come è nata una news, cosa si sa per certo, su cosa e come poi la news prende piede. È un gran lavoro di intelligence.
A questo si aggiungono altri due aspetti sottolineati dai lettori: la cura e la moderazione dei commenti e, quando segnalati, l’attenzione a correggere gli errori.
Approfondimenti puntuali e obiettivi. Immediate eventuali correzioni. Ottima gestione della pagina Facebook, soprattutto per ciò che riguarda la moderazione dei commenti.
Per la tempestiva e accurata informazione sui temi di attualità. Perché non semplifica la complessità, ma aiuta a leggerla e interpretarla. Per la maturità e il garbo nella gestione del confronto su Facebook. Siete molto bravi a sovvertire le dinamiche polarizzanti e di contrapposizione tipiche dei social, dimostrate che un dialogo è possibile.
È proprio grazie a questo lavoro di mediazione giornalistica, letto in alcuni commenti come «impegno civile», che i lettori hanno detto di aver acquisito fiducia in come Valigia Blu lavora.
Per la qualità delle scelte editoriali, la correttezza nella gestione delle risposte degli utenti ai post, la capacità di mantenere alto il livello della discussione, la puntualità dei riferimenti alle fonti, l'approfondimento degli argomenti e l'onestà intellettuale di sapersi mettere in discussione. Non ultimo, il fatto di non speculare sulle notizie e di mantenere l'obiettivo sulla dignità e i diritti delle persone coinvolte.
Una trentina di commenti (sugli oltre mille arrivati) hanno segnalato alcuni aspetti che non hanno soddisfatto per come Valigia Blu ha lavorato quest’anno. In particolare, i commenti hanno riguardato le tipologie e la scarsa varietà di fonti utilizzate nel coprire temi di politica internazionale, la moderazione dei commenti ritenuta a volte non rispettosa delle opinioni altrui, l’intestardirsi nell’insistere su alcuni particolari argomenti come i vaccini e la questione dei migranti, ritenuti polarizzanti e ideologicamente schierati.
Pensavo foste imparziali e apolitici Questa insistenza sui migranti è fastidiosa e ottiene l'effetto opposto.
A differenza dell'anno precedente, in riferimento al quale avevo partecipato alla valutazione ottima, quest'ultimo anno di pubblicazioni ho ravvisato un'attitudine più schierata, meno "fredda", articoli sempre più personalizzati dagli autori. Fermo restando la cura e la professionalità nel fare informazione attenta, garantendo l'interesse principale che rimane quello di informare il lettore correttamente, devo ammettere che ho apprezzato meno alcune prese di posizione esplicite, soprattutto nella gestione del flusso di commenti ai quali spesso risponde il giornalista in persona.
Se insistiamo su certi argomenti è perché pensiamo che si tratta di argomenti importanti e delicati per la nostra società e, proprio perché polarizzanti, ci sembra giusto stabilire i fatti quando il dibattito pubblico si infiamma.
Rispetto alla moderazione dei commenti, una persona non ha apprezzato la nuova policy rispetto ai commenti che diffondono notizie false. Dal luglio scorso, abbiamo deciso, infatti, di non ospitare e oscurare questi tipi di commenti "se non si è capaci di fornire fonti, link ed evidenze di quello che si sostiene, e quello che viene pubblicato contraddice palesemente le versioni ufficiali di più fonti". Abbiamo preso questa decisione dopo un commento a un nostro post che riportava affermazioni false. Quando abbiamo chiesto fonti, prove ed evidenze di quello che sosteneva perché non risultava da nessuna parte e si configurava come falsa informazione, il lettore che aveva postato il commento non ha fornito prove ed evidenze. Per questo motivo, per contenere la diffusione della falsa informazione abbiamo deciso di nascondere il commento, visibile solo all'utente e ai suoi amici. I commenti oscurati (finora sono 2), raccolti in un post su Medium, saranno resi nuovamente visibili a tutti nel momento in cui saranno fornite fonti ed evidenze.