Legge sul fine vita, la Corte Costituzionale la smonterà e i cittadini la rifiuteranno
1 min letturaAlla fine ieri alla Camera, come avevamo previsto, Pdl e Lega, con il sostegno dell'Udc, hanno approvato la legge sul testamento biologico. Voto segreto e a conti fatti un gruppetto di Pd, che ha lasciato libertà di coscienza ai suoi parlamentari, deve aver votato con la maggioranza, mentre 13 di loro hanno deciso di non partecipare al voto.
Cosa prevede la legge
La legge si articola in otto punti che in pratica svuotano completamente il significato stesso di testamento biologico. Hanno così deciso di mettere le mani sui nostri corpi.
In sostanza le dichiarazioni anticipate di trattamento (DAT) non sono vincolanti per i medici ed escludono la possibilità di sospendere nutrizione e idratazione artificiali (truffaldinamente definite "naturali"), salvo in casi terminali. Inoltre, sono applicabili solo se il paziente ha un'accertata assenza di attività cerebrale. Qui i dettagli.
Cosa fare
La legge approvata alla Camera dovrà tornare al Senato e lì il risultato si potrebbe ribaltare se... Se fossimo in una democrazia normale, come ha ben detto Marco Cappato dell'Associazione Luca Coscioni in questa intervista a l'Espresso, e allora ci sarebbero dibattiti veri in tv per informare l'opinione pubblica e la politica ascolterebbe la maggioranza degli italiani, favorevole quasi all'80% al testamento biologico che riconosca a ciascun cittadino il diritto di scegliere sul proprio fine vita.
La prima cosa da fare è il ricorso alla Consulta. La legge, così come è stata voluta, è palesemente anticostituzionale. Sarà smontata pezzo per pezzo dalla Corte Costituzionale. D'altra parte l'articolo 32 della nostra Costituzione afferma: «La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana». "E la Corte Costituzionale ha riconosciuto il diritto della persona di «disporre del proprio corpo»; ha severamente escluso che il legislatore possa arrogarsi il ruolo del medico e dello scienziato: e soprattutto ha affermato in modo nettissimo che l'autodeterminazione è un "diritto fondamentale" della persona. Proprio quell'autodeterminazione che il voto della Camera vuole cancellare" (Stefano Rodotà)
Rifiutare i DAT. Quello che questi ladri di testamento forse non avevano previsto è che i cittadini si rifiuteranno di firmare un documento che di fatto annulla la nostra volontà, il nostro diritto di scegliere e di decidere sulla nostra vita. Io di sicuro non firmo.
Arianna Ciccone
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