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Le lacrime di Elsa Fornero: significati, reazioni e automatismi di massa

5 Dicembre 2011 4 min lettura

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Le lacrime di Elsa Fornero: significati, reazioni e automatismi di massa

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La commozione di Elsa Fornero mentre pronuncia la parola «sacrificio» in conferenza stampa si guadagna, com’era prevedibile, la prima pagina di quasi tutti i quotidiani.

Le decine di commenti sulle lacrime, fra ieri e oggi, si dividono in due:

  1. quelli/e che le valorizzano positivamente, vedendo la commozione di Elsa Fornero come un segno di grande coinvolgimento personale e sottolineando come l’episodio sia servito scaldare la complessiva freddezza della conferenza stampa (vedi per esempio «Anche i tecnici hanno un’anima» di Filippo Ceccarelli su Repubblica, ma anche le dichiarazioni di Cristina Molinari, presidente di Pari o Dispare, riprese da La ventisettesima ora del Corriere);
  2. quelli/e che al contrario ne sono infastiditi, perché «siamo noi a dover piangere, non lei», perché «basta con questa storia che le donne piangono in pubblico», o addirittura perché «è chiaramente una messinscena per tenerci buoni»: vedi per esempio Libero, che oggi titola «Il governo chiagne e fotte», e il Giornale che titola «Piange il governo, noi di più».

Su entrambi i fronti stanno anche alcuni estremismi: dal lato dei favorevoli, c’era ieri chi salutava le lacrime di Elsa Fornero come (prendo a caso da Twitter e Facebook) un «evento storico», «il momento più alto della politica italiana da decenni»; dal lato dei denigratori, c’era invece chi si scandalizzava perché «ora tutti si concentreranno sulle lacrime e nessuno parlerà dei contenuti della manovra», perché «un ministro non deve piangere», o perché «un ministro non deve piangere, specie se donna, perché altrimenti tutti dicono che le donne sono deboli».

Volendo stare al di qua degli estremismi da ambo le parti, vale la pena precisare alcune cose:

  1. Elsa Fornero non è «scoppiata a piangere», né Monti ha «dovuto consolarla», come ha scritto ad esempio il Corriere (ma fa’ una ricerca su internet e vedi quanti blog – tantissimi – hanno usato espressioni analoghe): è stato un momento di commozione assai contenuto (una lacrima o due), di cui subito la ministra si è scusata con grande compostezza; inoltre Monti ha semplicemente proseguito per pochi secondi in sua vece, mettendoci subito dell’ironia per sdrammatizzare («commuoviti, ma correggimi»).
  2. Tutti i media hanno ripreso – è vero – le lacrime di Elsa Fornero, ma non è accaduto, come alcuni temevano, che le lacrime siano diventate pretesto per non parlare dei contenuti della riforma delle pensioni: di questi contenuti parlano oggi tutti i media, con numerosi approfondimenti (sulla carta, in rete, in televisione). Basta aver voglia (e tempo) di seguirli.
  3. Sarebbe il caso che coloro che si sono scatenati contro l’«ipocrisia» di queste lacrime, supponendo di assumere una posizione «di sinistra», perché «la Fornero è ricca, mentre i poveri pensionati non arrivano a fine mese, eccetera» riflettessero sulla coincidenza della loro posizione con quella di Libero e il Giornale, e si chiedessero se non sono proprio loro, a essersi troppo concentrati sulle lacrime a sfavore dei contenuti.
  4. Inviterei tutti, da ambo le parti, a scollegare le lacrime dalle questioni di genere: il tema non è se Elsa Fornero si sia commossa «in quanto donna», né se «le donne usino il pianto per manipolare», e neppure se «a una donna sia concesso di piangere più che a un uomo». Elsa Fornero si è commossa «in quanto persona», punto. Poteva commuoversi anche un uomo, al posto suo? Certo: nella nostra cultura gli uomini sono educati a non piangere e dunque sono in media più capaci di trattenere le lacrime delle donne, ma può accadere anche ai politici, non solo alle politiche, di piangere in pubblico, in momenti di grande tensione e stanchezza. Penso ad esempio alle lacrime di Fassino, appena eletto sindaco (vedi L’emozione (mostrata e nascosta) di due sindaci neoeletti: Fassino vs. Merola).

Ora, dal punto di vista comunicativo che un personaggio pubblico si commuova non è certo cosa negativa, anzi, perché non solo esprime coinvolgimento personale, ma lo suscita negli altri e lo fa per una sorta di automatismo psico-antropologico: vedere qualcuno piangere ci tocca sempre, sia nel senso della vicinanza empatica, che per alcuni arriva addirittura al contagio, sia nel senso del rifiuto viscerale (per evitare il contagio, appunto). Il che in parte spiega perché le reazioni siano state anche estreme.

Certo, alcuni politici conoscono i vantaggi del pianto in pubblico e lo simulano, se ne sono capaci, al momento opportuno. Ma per simulare il pianto in pubblico in modo credibile, occorre essere attori molto bravi, altrimenti le persone si rendono conto della finzione: ricordo ad esempio quanto sembrò fasulla la commozione di Luca Barbareschi alla convention di Futuro e Libertà nel novembre 2010 (vedi La confezione di Barbareschi e i contenuti di Fini).

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Ma Elsa Fornero non è né attrice né politica consumata e la sua commozione era visibilmente autentica. Che la conferenza stampa ne abbia tratto vantaggio dal punto di vista comunicativo è indubbio: senza di lei Monti sarebbe apparso ancora più freddo e Passera ancora più consigliere di amministrazione. Ma chi l’accusa di strategia manipolatoria soffre evidentemente di allucinazioni. E chi la sbeffeggia «in quanto donna» non vede che la commozione di Elsa Fornero è stata molto più maschile – se di differenze di genere vogliamo parlare – di quanto voglia ammettere, perché subito seguita da scuse, e soprattutto compensata da una chiarezza e lucidità di esposizione – prima e dopo le lacrime – che i suoi colleghi uomini non sono riusciti a eguagliare.

Giovanna Cosenza - Dis.Amb.iguando
@valigiablu - riproduzione consigliata

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19 Comments
  1. Anna

    CAra Arianna, questa la mia mail alla ministra: Gentile Dott.ssa Fornero, ho visto le sue lacrime durante la conferenza stampa di ieri. Mi hanno fatto molta rabbia, perchè ho pensato alle lacrime che non verserà mia Mamma, coltivatrice diretta che compirà 60 anni il prossimo anno, nello scoprire che non andrà in pensione nel 2013 a 61 anni come prevedeva la precedente normativa. Leggo sul Corriere della Sera: "Per le lavoratrici autonome (commercianti, artigiane e coltivatrici dirette), invece, lo scalone del 2012 è di 3 anni e 6 mesi (l'età sale a da 60 a 63 anni e mezzo). " Agognata pensione... poichè mia Mamma LAVORA nei campi da quando aveva 10 anni.. 10 ANNI HA CAPITO signora Ministra!! Oggi ha la schiena distrutta, e la piccola Azienda Agricola, con cui grazie ai suoi sacrifici e a quelli di mio padre, ha consentito a me e ai miei fratelli di studiare e di occupare un "posto" nella Società, in crisi grazie alle scellerate politiche economiche e agricole degli indegni governi di questa Italia; ha le aspettative di vita ridotte a causa delle sue precarie condizioni di salute..... Ma mia mamma non piangerà, signora Ministro, una donna che lavora nelle campagne del Sud, non è avvezza al pianto. Mia mamma si arrabbierà e con rabbia continuerà a "zappare" quella amara terra che con tanti sacrifici ha fatto propria, come ha sempre fatto, e io?? Porterò la sua rabbia nel mio cuore per il resto della mia vita. Non provo nessuna pena per Lei signora Ministro, ma sono profondamente indignata. L'indignazione è il sentimento che segnerà la mia vita, le mie scelte, le mie azioni. La ringrazio per essersi mostrata così "immotivatamente dispiaciuta" per quello che state facendo alle migliaia di persone nelle condizioni di mia mamma. Con profonda disitima e nessuna solidarietà.

  2. Emil

    avresti preferito un freddo boia vero? I mostri si possono demonizzare e quindi distruggere più facilmente.

  3. Anna

    @Emil, avrei preferito che prima di far quadrare i "conti" sulla pelle della gente che si è spaccata la schiena per una vita.... si guardasse in altra direzione!! I fredddi boia sono uguali a chi piange lacrime di coccodrillo. Per me non esiste differenza.

  4. elbarto

    Giovanna lei deve supporre di meno e pretendere affatto di pensare come la penserebbe uno di sinistra. Resti nel suo e sia meno arrogante.

  5. Emil

    sono stati i governi politici e fanfaroni dal 1980 a oggi ad aver messo su la metà del debito pubblico. Se c'è qualcuno da biasimare sono loro, non dei tecnici che fanno il loro lavoro prendendo insulti. Se vuoi demagogia e una nuova crisi del debito vota chi ti dice che le pensioni son intoccabili, che la spesa pubblica può sforare indefinitamente il bilancio dello stato . L'alternativa oggi è vedersi ridotti la pensione o non vederla più, o peggio. Se ti interessa un esempio di cosa può succedere guarda cosa è accaduto in Minnesota, Grecia e Argentina.

  6. cleopatra

    Chi si permette di rispondere così alla Sig.ra Anna merita di continuare ad essere trattato così dai governi che hanno messo l'Italia in ginochio e merita di sacrificarsi ancora per mantenere gli schifosi componenti della casta politica! vergogna!

  7. Paolo

    Grazie a questo sito per quel minimo di obiettività che all'Italia manca perpetuamente. A Giovanna dico che la dignità e i diritti di sua madre sono sacrosanti e validi, tanto quanto quelli delle madri e dei padri di tutta Italia (ma forse meno di quelle dei figli, per loro nipoti, che oggi vedono davanti solo un buco in cui cadere). Però proprio per questa diffusione del sentire e del problema, non ci possiamo nascondere. La coperta è corta, questo è un dato di fatto. Chi come sua madre dovrà lavorare ancora tre due anni non può scappare, ma non è certo l'unica. Si arrabbierebbe con un medico che le amputasse un arto per evitare una cancrena fatale? Comprensibile, ma con obiettività ci sono cose che non si possono fare. Io sono nel "ceto basso". Sono in proprio, mantengo una famiglia, non ho ferie, non ho indennità nè coperture. Non ho soldi sul conto a fine mese e non ho modo di fare (nè farMI) regali di Natale. Non ho modo, oggi come oggi, di pagare la retta per l'asilo statale ai miei figli. Nonostante questo non mi sento sfortunato perchè tornerò a pagare l'ICI o perchè avrò qualche anno in più da lavorare. L'alternativa è cadere per sempre e vedere i miei figli che non potranno pagarsi un tetto o non potranno accedere a studi e sanità. I sacrifici li faccio volentieri. Se sua madre non piangerà è perchè sa cosa significa. Faccia così anche lei e ricordi che c'è sempre chi sta peggio. Non certo io, beninteso! Con affetto e comprensione. Paolo

  8. gisa

    Sì, però la terza persona singolare del verbo fare (presente indicativo), ovvero "fa", si scrive senza accento finale.

  9. gisa

    ops, è imperativo, chiedo venia ;-)

  10. mitico303

    sapete perchè la gente si indigna davanti a questi episodi? perchè nonostante tutto, nonostante la colpa non sia della Fornero ma di chi vi era prima, ancora una volta i "ricchi" continueranno a fare la bella vita, senza preoccuparsi realmente della crisi, mentre le persone normali dovranno stringere ancora più la cinghia, ormai arrivata all'ultimo forellino.. e ve lo dice uno che non si è mai sentito di "sinistra", ma che si accorge che i provvedimenti che si adottano in questi casi non sono MAI proporzionati. proprio per la differenza che ho evidenziato sopra. è chiaro che ci si trovi di fronte alla necessità di rimboccarsi le maniche e di fare sacrifici, sono il primo a riconoscerlo, ma occorre innanzitutto andare a colpire chi può permettersi di rinunciare ad una fetta di ricchezza più grande di quella a cui può rinunciare un operaio da 1000€ al mese! perchè l'operaio sta gia facendo fatica, non il figlio di papà che cambia un SUV al mese! ma non sia mai! si parla di tagli, ma io vedo solo dei salassi.. e così sia.. voglio poi vedere però se una volta risanato il debito la morsa verrà allentata o no..

  11. roberta

    Mah. Le lacrime del ministro del Welfare mi infastidiscono. Fa il lavoro che è pagata (profumatamente) per fare e dovrebbe farlo con coscienza e raziocinio. Trovo le lacrime fuorvianti e superflue, non mi ispirano simpatia né antipatia, sono semplicemente fuori luogo. Non vorrei vedere un medico spaventato dallo stato di salute di un paziente né un avvocato spaventato da un processo. Mi sembra poco professionale.

  12. miriana

    è incredibile!!La Fornero si meraviglia tanto dell'assenza delle donne in politica e poi non si lascia scappare di mostrare il più vieto pregiudizio usato contro le donne: le donne piangono!!!Ma a chi la vuole dare a bere!!!Si vergogni, le donne vere sono altre, non quelle che interpretano il ruolo a richiesta del Grande Capo!!

  13. Pippi

    Criticare, criticare, criticare....ed eventualmente anche un po' rosicare... Prendersela con i ricchi - che in alcuni casi non hanno colpa per essere nati ricchi ed eventualmente essere anche stati in grado di mantenere o aumentare la propria ricchezza grazie alle capacita'.... Salvo poi voler emulare proprio quei ricchi facendo debiti per avere il SUV - dei poveri - e l'orologio e lo smartphone da ricchi....e per questo metter la testa sotto la sabbia e credere a tutte le balle che i politici hanno raccontato per molti molti anni.... Perché siete qui rabbiosi come dei cani e non siete invece scesi in piazza quando era il momento ? Meditate e crescete invece di inveire....

  14. Gino De Pauli

    Lettera Aperta al ministro Fornero .. e per conoscenza al popolo di Facebook.... al 31 dicembre di quest' anno compio 57 anni ho 39 anni e 7 mesi di contributi , ho iniziato a lavorare in gelateria in Germania il 2 febbraio del 1970 ..ave...vo 15 anni ( nato il 31-12-1954 ) fa' fede il libretto dei versamenti fatti dal proprietario della gelateria un Cadorino di Venas di Cadore che mi faceva lavorare 7 giorni su 7 dalle ore 8 del mattino alle ore 01.00 del mattino dopo come puo' ben immaginare il 10 agosto del 1970 ... li ho salutati e me ne sono tornato a casa tra le mie amate montagne della Carnia ..perche' le racconto tutto questo?...vorrei capire se si commuovera'....e se piangera'...pensando ad un adolescente lontano da casa in un paese straniero ..solo...e sfruttato ....le assicuro che ogni notte ricordo che piangevo dalla disperazione e dalla stanchezza.... Ma veniamo al nocciolo...Entro il 30 settembre 2011 ho consegnato all' I.N.P.S. di Padova la documentazione che certifica i requisiti per Lavoro Usurante ,..lascio volentieri un posto ad un ragazzo giovane , io sono ormai considerato un " rottame " ...il giorno 14 novembre mi sono recato all' I.N.P.S. di Padova per conoscere a che punto e' arrivata la mia pratica , sentendomi rispondere che avrei dovuto " prendere un' appuntamento " in un non meglio specificato martedi'.....bene ( quando potro' parlarle a 4 occhi...perche' so' che Lei cosi' sensibile,.. mi ricevera' nel suo ufficio di Roma....le raccontero' come ho fatto ad ottenere nel volgere di 30 secondi il PASS per parlare con la persona che si occupava dei Lavori Usuranti al II° Piano del Palazzo ) la persona mi ha riferito che " DIPENDE TUTTO DA ROMA CHE I CONTEGGI LI FATE VOI , CHE E' MATERIA NUOVA ETC.ETC.ETC. " . Caro Signora Ministro la informo che a partire da oggi 05-12-2011 io cerchero' in tutti i modi di essere ricevuto da Lei...mi fido solo di Lei e della Sua comprovata Sensibilita' ed Onesta' Intelettuale ..non voglio piu' parlare con impiegati o altri soggetti ..ma solo con Lei,...sono sicuro che sapra' farmi i conti nel volgere di un paio d' ore in modo che io possa terminare il resto dei miei giorni o di quello che mi rimarra' con la mia sudata PENSIONE ma GUADAGNATA ONESTAMENTE ..senza dovermi VERGOGNARE di essere stato un LAVORATOE PRECOCE ...che a 15 anni per 7 mesi certificati ha DURAMENTE LAVORATO IN GERMANIA E PAGATO I PROPRI CONTRIBUTI. La prego di NON FARMI VERGOGNARE DI ESSERE STATO UN EMIGRANTE UN LAVORATORE PRECOCE CHE HA VERSATO I PROPRI CONTRIBUTI FIN DALLA TENERA ETA' DI 15 ANNI, SOPRATUTTO NON MI FACCIA VERGOGNARE DI ESSERE UN ITALIANO. A presto Signora Ministro cordiali saluti

  15. Gino De Pauli

    Lettera Aperta al ministro Fornero .. e per conoscenza al popolo di Facebook.... al 31 dicembre di quest' anno compio 57 anni ho 39 anni e 7 mesi di contributi , ho iniziato a lavorare in gelateria in Germania il 2 febbraio del 1970 ..ave...vo 15 anni ( nato il 31-12-1954 ) fa' fede il libretto dei versamenti fatti dal proprietario della gelateria un Cadorino di Venas di Cadore che mi faceva lavorare 7 giorni su 7 dalle ore 8 del mattino alle ore 01.00 del mattino dopo come puo' ben immaginare il 10 agosto del 1970 ... li ho salutati e me ne sono tornato a casa tra le mie amate montagne della Carnia ..perche' le racconto tutto questo?...vorrei capire se si commuovera'....e se piangera'...pensando ad un adolescente lontano da casa in un paese straniero ..solo...e sfruttato ....le assicuro che ogni notte ricordo che piangevo dalla disperazione e dalla stanchezza.... Ma veniamo al nocciolo...Entro il 30 settembre 2011 ho consegnato all' I.N.P.S. di Padova la documentazione che certifica i requisiti per Lavoro Usurante ,..lascio volentieri un posto ad un ragazzo giovane , io sono ormai considerato un " rottame " ...il giorno 14 novembre mi sono recato all' I.N.P.S. di Padova per conoscere a che punto e' arrivata la mia pratica , sentendomi rispondere che avrei dovuto " prendere un' appuntamento " in un non meglio specificato martedi'.....bene ( quando potro' parlarle a 4 occhi...perche' so' che Lei cosi' sensibile,.. mi ricevera' nel suo ufficio di Roma....le raccontero' come ho fatto ad ottenere nel volgere di 30 secondi il PASS per parlare con la persona che si occupava dei Lavori Usuranti al II° Piano del Palazzo ) la persona mi ha riferito che " DIPENDE TUTTO DA ROMA CHE I CONTEGGI LI FATE VOI , CHE E' MATERIA NUOVA ETC.ETC.ETC. " . Caro Signora Ministro la informo che a partire da oggi 05-12-2011 io cerchero' in tutti i modi di essere ricevuto da Lei...mi fido solo di Lei e della Sua comprovata Sensibilita' ed Onesta' Intelettuale ..non voglio piu' parlare con impiegati o altri soggetti ..ma solo con Lei,...sono sicuro che sapra' farmi i conti nel volgere di un paio d' ore in modo che io possa terminare il resto dei miei giorni o di quello che mi rimarra' con la mia sudata PENSIONE ma GUADAGNATA ONESTAMENTE ..senza dovermi VERGOGNARE di essere stato un LAVORATOE PRECOCE ...che a 15 anni per 7 mesi certificati ha DURAMENTE LAVORATO IN GERMANIA E PAGATO I PROPRI CONTRIBUTI. La prego di NON FARMI VERGOGNARE DI ESSERE STATO UN EMIGRANTE UN LAVORATORE PRECOCE CHE HA VERSATO I PROPRI CONTRIBUTI FIN DALLA TENERA ETA' DI 15 ANNI, SOPRATUTTO NON MI FACCIA VERGOGNARE DI ESSERE UN ITALIANO. A presto Signora Ministro cordiali saluti

  16. patrizia gatti

    Gent.ma Sig.ra Fornerosono estremamente sintetica perchè non desidero esprimere ciò che provo nel vedere come noi italiani siamo ridotti ma desidero esprimere il mio parere riguardo a Lei.La ritengo una donna vera che non ha resistito dinnanzi allo strazio che viviamo noi persone "normali"La ringrazio Signora !

  17. paolo

    nelle puglie esiste un efficacissimo detto che ben si addice alla "PROFESSORESSA" ed è: 'a jaddina faci l'ueo e 'u jaddu ci brucia 'u culu (perdonare la parolaccina) e significa: la gallina fa l'uovo e al gallo gli brucia ...il sederino; egregia ministra, siamo NOI a piangere, non lei che si pappa i milioni nostri, e a 63 ancora va in giro a sdottorare sulla Lettonia di 22 anni fa (ballarò di 10 giorni fa; lei ha dei problemi, si faccia vedere da qualcuno.

  18. fabio

    ciao elsa fornero mi chiamo fabio 33anni e sono un invalido di 80% e sono sordomuto profondo io non lavoro da 6anni credimi e nessuno mi aiutano a trovare un lavoro comunque sono tutti cattivi veramente io sono diventato nuovo povero per colpa di politica veramente io volevo fare una famiglia,volevo comprare una casa nuova e volevo comprare la macchina nuova e io adesso sono piedi e non cio la lira grazie elsa tutta colpa tua mi fanno schifo tutta la politica grazie

  19. fabio

    ciao

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