Laura Boldrini mi ha invitato a casa sua per una cena
1 min letturaMi stavo chiedendo come ci si dovrebbe vestire a cena da Laura Boldrini. Niente di galante: mi chiedo solo se esista un dress code da onorare, se l'ospite abbia delle preferenze, se sia preferibile portare del vino o un dolce - pare comunque che i cioccolatini la risolvano alla grande. Chissà cosa mi farebbe mangiare.
A cena dalla Boldrini ci faremmo un gran parlare di piaghe del Paese, di povertà inestinguibili, di minoranze da difendere, di scortesie dell'Internet. Con un po' di amara ironia e quattro dita di Nero D'Avola tornerebbe a parlare un po' più volentieri degli anni del liceo. Inspirerebbe forte, li rimpiangerebbe sospirando, portando un po' indietro la testa e gli occhi chiusi dentro le orbite, tamburellando con le dita. "Caffè?". Lo prenderei.
A cena da Laura Boldrini porterei il mio amico Renzi. Arriverebbe (in ritardo) abbottonato nel suo chiodo marrone e chiederebbe insistentemente se questo mobile o quell'altro è o meno "Ihèa". Questo suo essere un po' cafoncello mi metterebbe in agitazione ma d'altronde Laura Boldrini non ci farebbe mangiare un cazzo.
(CIAO A TUTTI è una specie di rubrica satirica letta sporattutto in Italia).