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L’attacco al centro commerciale di Kremenchuk: le bugie russe dietro l’ennesimo crimine di guerra

30 Giugno 2022 5 min lettura

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L’attacco al centro commerciale di Kremenchuk: le bugie russe dietro l’ennesimo crimine di guerra

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Lunedì 27 giugno, un centro commerciale nella città di Kremenchuk, in Ucraina, è stato colpito da un attacco missilistico. Le immagini drammatiche dell'attacco e delle sue conseguenze hanno cominciato a girare in rete. Al 28 giugno, Reuters riporta 18 vittime, con 36 dispersi.

Secondo il ministero dell'Interno ucraino, per l'attacco sono stati usati missili a lungo raggio Kh-22, lanciati da bombardieri Tu-22. A ridosso dell'attacco, sono iniziate a circolare diverse versioni sull'accaduto, da fonti russe. Come riportato dalla BBC, inizialmente da vari canali Telegram russi e da Dmitry Polyanskiy, vice ambasciatore russo presso le Nazioni Unite, è stata diffusa l'idea che l'attacco fosse stato inscenato dagli ucraini, che si trattasse di un falso. Polyanskiy ha parlato espressamente di una "nuova provocazione ucraina in stile Bucha", con riferimento al massacro di civili compiuto dalle truppe russe, e smentito naturalmente dal Cremlino - e quindi come a dire "un nuovo caso montato ad arte". Queste versioni sono state in seguito riprese dalle tivù russe. Tuttavia le immagini e i video che documentano la distruzione del centro commerciale sono numerose e inequivocabili.

Leggi anche >> Massacro di Bucha: la ricostruzione del sito indipendente russo Meduza che smonta le bugie del Cremlino sui crimini contro i civili

L'account dell'Ambasciata russa nel Regno Unito, nella mattinata del 28 giugno ha in seguito diffuso la versione ufficiale del ministero della Difesa: "Forze aerospaziali russe hanno lanciato un attacco aereo di alta precisione contro gli hangar con armamenti e munizioni fornite da Stati Uniti e paesi europei", contenuti in un impianto industriale. A colpire il centro commerciale, "non funzionante", sarebbero state le munizioni esplose nei magazzini, a seguito dell'attacco.

La versione ufficiale russa, contiene dunque due affermazioni volte a diminuire la responsabilità delle proprie forze armate: 1) Il centro commerciale non era funzionante; 2) Il bombardamento dell'impianto industriale ha provocato un incendio che si è esteso al centro commerciale.

Le due affermazioni, come vedremo, sono false.

"Il centro commerciale non era funzionante"

Questa affermazione si è diffusa con alcune varianti, ad esempio quelle secondo cui non c'erano donne o bambini nel centro commerciale. Come a indicare che fosse una locazione riconvertita per l'uso militare. Tuttavia sono presenti diversi video in Rete che mostrano il centro commerciale perfettamente funzionante il giorno prima dell'attacco, tra cui questo video (26 giugno), dove si vedono i negozi aperti e funzionanti; un altro video simile è datato 25 giugno. In un canale Telegram ucraino sono inoltre state diffuse le generalità delle persone disperse, in modo da facilitare l'identificazione. Tra queste ci sono dipendenti del centro commerciale e clienti abituali. Il Guardian riferisce inoltre che i dipendenti avevano ricevuto un messaggio da parte del management del centro commerciale, il 23 giugno, che li invitava a non lasciare il posto di lavoro in caso di allarmi aerei.

Quanto al parcheggio, il sito Bellingcat ha mostrato come, andando indietro fino al 2016 con le immagini satellitari, sia possibile notare come sia usuale una scarsa presenza di veicoli. La zona è inoltre ben servita dai mezzi pubblici, per cui è normale che i visitatori possano preferire questi ai veicoli privati.

"Il centro commerciale è stato distrutto da un incendio dopo che un missile ha colpito l'impianto industriale"

Un video delle telecamere di sicurezza vicino al centro commerciale mostra l'esplosione di due missili.

Analizzando il video, insieme ad altri nelle zone circostanti e incrociando i risultati con le immagini satellitari della zona, BBC News e Bellingcat hanno geolocalizzato le immagini e i punti di impatto. Il primo missile ha colpito il centro commerciale, mentre un secondo ha colpito il complesso industriale.

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Il sito Kyiv Independent ha confermato che è stato colpito l'impianto industriale, causando il ferimento di due persone. Tra le due esplosioni dei missili, dunque, non sono stati riferiti incendi estesi che colleghino i punti di impatto o i due luoghi bersaglio. Inoltre l'ordine in cui hanno colpito contraddice la versione russa. Attualmente non c'è nessuna conferma che nell'impianto siano contenute armi o munizioni.

Le responsabilità russe nell'attacco

Il tipo di missili usati per l'attacco, spiega il sito indipendente russo Meduza, risalgono agli anni '60 e sono stati ammodernati negli anni '70. Si tratti di missili progettati per colpire grandi gruppi di navi e portaerei, non obiettivi a terra. Il loro sistema radar risulterebbe troppo impreciso, perciò il loro utilizzo ha senso solo nell'ottica di un obiettivo "ad area", e non specifico come un impianto industriale.

Il motivo che spiega il ricorso a questo tipo di missile è nel fatto che l'esercito russo ne ha in dotazione moltissimi. "È lecito in una guerra usare missili così imprecisi e potenti per attaccare un obiettivo urbano?" domanda Meduza. La risposta è no. "Questo attacco ha tutte le caratteristiche di un crimine di guerra, uno dei tanti commessi dalla Russia da quando ha lanciato l'invasione dell'Ucraina. Il bombardamento del centro commerciale di Kremenchuk dimostra che quando i comandanti militari russi pianificano un attacco, danno la priorità all'efficacia e al costo sopra ogni altra cosa, comprese le vite dei civili".

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