L’Italia nella morsa del cambiamento climatico, il negazionismo del governo e una buona notizia per l’Amazzonia [podcast]
2 min letturaL'era del riscaldamento globale è finita ed "è arrivata l'era dell'ebollizione globale", a dirlo il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres. “Il cambiamento climatico è qui. È terrificante. Ed è solo l'inizio", ha detto Guterres. “È ancora possibile limitare l'aumento della temperatura globale a 1,5°C [rispetto ai livelli pre-industriali] ed evitare il peggio del cambiamento climatico. Ma solo con un'azione climatica immediata".
Le parole di Guterres sono arrivate dopo che gli scienziati del clima hanno confermato che le ultime tre settimane sono state le più calde da quando sono rilevate e che luglio è sulla buona strada per essere il mese più caldo mai registrato.
I fenomeni meteorologici estremi che stanno colpendo tutto il Mediterraneo, sempre più caldo, gli incendi e cosa non stiamo facendo per prevenirli. Se avevamo bisogno di ulteriori manifestazioni degli effetti della crisi climatica li stiamo vivendo sulla nostra pelle. A tutte le latitudini, dall’estremo occidente fino al Giappone. Eppure, appena alcuni giorni fa la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha parlato di “maltempo difficile” e di “realtà climatica imprevedibile” riferendosi agli eventi meteorologici estremi in Sicilia e Lombardia. Il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin, ospite del salotto di Sky Tg 24, ha addirittura messo in dubbio l’origine antropica del cambiamento climatico.
Sui media, c’è ancora chi semina dubbi, sminuisce, inquina il dibattito pubblico: “È estate! Fa caldo”. La grancassa del negazionismo climatico non si è fermata neanche questa volta. Pure il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è detto sorpreso delle “tante discussioni sulla fondatezza dei rischi, sul livello dell'allarme, sul grado di preoccupazione” anche di fronte “alle drammatiche immagini di quel che è accaduto, a Nord come al Centro come nel Meridione”. Siamo insomma davanti a una vera e propria manipolazione dei fatti, a una gravissima disinformazione propagandista e senza scrupoli.
Intanto, le aziende energetiche stanno riducendo gli investimenti in energie rinnovabili ed espandendo la produzione di petrolio e gas mentre i paesi del G20, riunitisi a Goa, in India, non si sono messi d’accordo sulla riduzione dei combustibili fossili. La domanda di fondo dopo tutto quello che sta succedendo è: perché siamo ancora così tragicamente fuori strada nel combattere questa crisi?
Per fortuna ci sono alcune buone notizie. I nuovi governi di Brasile e Colombia stanno frenando la deforestazione dell’Amazzonia. In particolare il presidente colombiano, Gustavo Petro, sta provando un nuovo approccio associando il processo di pace con i gruppi armati alla questione ambientale.
Di tutto questo abbiamo parlato in “Che clima che fa”, il podcast di Valigia Blu dedicato alla crisi climatica.
Musica: Michael Jackson - Earth Song
Regia: Vudio
Immagine in anteprima via tp24.it