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In migliaia scendono in piazza a Istanbul per protestare contro la condanna del sindaco Ekrem Imamoglu

16 Dicembre 2022 3 min lettura

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In migliaia scendono in piazza a Istanbul per protestare contro la condanna del sindaco Ekrem Imamoglu

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Migliaia di persone si sono radunate mercoledì e giovedì a Istanbul per manifestare contro la condanna e l'interdizione dall'attività politica del sindaco della città, Ekrem Imamoglu.

La folla, radunatasi davanti al municipio di Istanbul, ha cantato slogan contro il governo turco e il presidente Recep Tayyip Erdoğan. “Vogliamo diritti, legge, giustizia. Verrà il giorno in cui l'AKP [il partito del presidente] sarà chiamato a risponderne”, ha urlato.

Sull'edificio è stato esposto un grande striscione con il ritratto del fondatore e primo presidente della repubblica turca, Mustafa Kemal Ataturk, i cui principi laici, per gli oppositori di Erdoğan, sono minacciati.

Le proteste si sono levate all'indomani della sentenza emessa da un tribunale turco che ha condannato Imamoglu, tra i principali antagonisti di Erdoğan, a due anni e sette mesi di carcere e all'interdizione dall'attività politica per insulti a pubblico ufficiale.

La sentenza e il divieto dovranno essere confermati da una Corte d'appello. In attesa della decisione Imamoglu potrà continuare a ricoprire il ruolo di sindaco della città.

Alla manifestazione di giovedì hanno partecipato sia Imamoglu che i leader dei sei partiti turchi che formano l'alleanza di opposizione al governo che si sono uniti alla folla di dimostranti.

«Non ho assolutamente paura di questa sentenza illegittima», ha urlato Imamoglu ai manifestanti. «Non ho giudici che mi proteggono ma posso contare sul sostegno di 16 milioni di abitanti di Istanbul e della nostra nazione».

Per il sindaco della città più grande della Turchia la pena detentiva che gli è stata comminata mira a punire il suo consenso.

«Nel nostro paese nessun successo rimane impunito», ha detto. «Vedo l'imposizione di questa punizione illegale e senza senso come un riconoscimento al mio successo».

Se la Corte d'appello confermerà il verdetto di colpevolezza, Imamoglu dovrebbe avere ancora la possibilità di impugnarlo presso la Corte suprema. Fino ad allora potrà ricoprire la carica di primo cittadino.

Imamoglu è stato processato e condannato per aver insultato funzionari pubblici in un discorso pronunciato dopo aver vinto le elezioni nel 2019 in cui aveva affermato che quelli che avevano annullato le precedenti elezioni, in cui lui aveva sconfitto di misura il candidato del partito di Erdoğan, fossero “sciocchi”. Il sindaco di Istanbul ha sostenuto che la sua osservazione era in risposta al ministro dell'Interno, Suleyman Soylu, che aveva usato lo stesso linguaggio nei suoi confronti.

Dopo che i risultati delle prime elezioni sono stati annullati, Imamoglu ha vinto largamente nella ripetizione della consultazione elettorale, che si è svolta a tre mesi di distanza da quella precedente, ponendo fine al dominio durato 25 anni del partito AKP e del suo predecessore, il partito del Benessere.

Se da un lato gli oppositori sostengono che i tribunali turchi si pieghino alla volontà di Erdoğan, dall'altro il governo dichiara che la magistratura è indipendente.

Il verdetto ha suscitato forti reazioni critiche anche all'estero. Il Dipartimento di Stato americano si è detto “profondamente turbato e deluso” dalla possibile rimozione di Imamoglu.

La Germania ha definito la sentenza “un duro colpo per la democrazia”, mentre la Francia ha esortato la Turchia a “invertire il suo allontanamento dallo stato di diritto, dalla democrazia e dal rispetto dei diritti fondamentali”.

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Il prossimo giugno in Turchia si svolgeranno le elezioni presidenziali e parlamentari che potrebbero rivelarsi una delle più grandi sfide politiche del paese, in un momento storico in cui i turchi sono alle prese con l'aumento del costo della vita e il crollo della valuta.

L'alleanza di opposizione, guidata dal Partito Popolare Repubblicano (CHP) di Imamoglu, non ha ancora nominato il suo candidato presidenziale. Ekrem Imamoglu è stato proposto come possibile sfidante e i sondaggi, oggi, indicano che potrebbe sconfiggere Recep Tayyip Erdoğan, mettendo fine a un potere che dura da più di un ventennio.

(Immagine in anteprima: screenshot via YouTube)

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