Dal rapper Salehi al regista Rasoulof: perché in Iran si colpisce sempre più duramente il dissenso
La condanna a morte del popolare cantante Salehi e quella a otto anni di carcere per l’autore del film molto atteso a Cannes, Rasoulof, in Iran, sono parte di una spirale interna sempre più repressiva, ma vanno considerate in un contesto più ampio: l’attuale arroccamento su tutti i fronti della Repubblica islamica non nasce solo per partenogenesi, è anche frutto di alcune scelte fatali dell’Occidente. E si consolida nel tragico terreno della guerra di Israele a Gaza, lasciando sempre meno spazio alla ricerca di soluzioni negoziali.
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