Io sono Anonymous #nobavaglioallarete
3 min letturaSe il buongiorno si vede dal mattino allora prepariamoci al peggio.
La SIAE ha acquistato una pagina intera pubblicitaria su Repubblica (un colpo basso vergognoso e imbarazzante) per appoggiare la delibera dell’Agcom che, col pretesto di tutelare il diritto d’autore, affida a un soggetto amministrativo (cioè a se stesso) la possibilità di rimuovere contenuti in rete e oscurare siti.
Secondo Milano Finanza, come ci dice stamattina sul suo blog Fulvio Sarzana, oggi all'Agcom “verrà avanzata una proposta per impedire ai molti siti presenti nella rete di copiare e divulgare già dalle prime ore del mattino copie gratuite di giornali e settimanali di mezzo mondo”. Il che significa praticamente che tutta l’informazione sul web, soprattutto quella che attinge alle notizie estere, non potrà più essere né libera né consultabile. Il che significa che blog, testate on line, portali informativi che non siano quotidiani e settimanali rimarranno a corto di notizie e potranno essere oggetto di rimozione selettiva da parte dell’Autorità.
Durante questi giorni di mobilitazione avevo notato come questa protesta stava facendo da modello: "Rete libera tutti". Non è stata, non è una protesta per dire no. Ma si sono fatte proposte concrete. C'è chi, come il Foglio di Giuliano Ferrara (qui e qui ), evidentemente è poco informato sui contenuti della protesta e sulle reali conseguenze della delibera Agcom. E allora consiglio la lettura del Libro bianco su diritti d'autore e diritti fondamentali nella Rete Internet , e questo breve ma significativo intervento di Vittorio Zambardino che spiega bene il perché di questa mobilitazione: "Di sicuro non vogliamo ridurre in brache di tela autori e scrittori...".
Alla manifestazione di ieri, La notte della Rete, hanno partecipato durante le 3 ore di diretta circa 100mila persone, 200mila cittadini hanno sottoscritto la petizione di Avaaz per chiedere all'Agcom di fermarsi. Una mobilitiazione che in un altro Paese sarebbe stata accolta con rispetto dalle Istituzioni e dal Governo. Oggi dalla risposta che riceveremo scopriremo se siamo davanti "ad un’alba di libertà o al tramonto della libertà".
Forse ieri, a mio avviso, è mancato da parte nostra uno sforzo di creatività, di originalità: io non avrei fatto parlare tutti quei politici e avrei cercato di selezionare gli interventi in modo da "raccontare", oltre ai contenuti della protesta, cosa è la rete e perché difenderne oggi la libertà significa difendere i diritti dei cittadini tutti, dentro e fuori la rete. Insomma ci avrei messo più Vittorio Zambardino e meno Dario Fo e Paolo Ferrero. Ma questo può valere come spunto di riflessione per le prossime volte, perché di sicuro ci saranno altre occasioni. Detto questo, va riconosciuto a chi ha ideato, voluto e organizzato la diretta di aver fatto un pezzettino di storia del web italiano. E noi non possiamo che ringraziarli. Bellissimi, tra gli altri, gli interventi di Alessandro Gilioli, di Juan Carlos De Martin, di Richard Stallman.
Non solo Agcom.
Mario Adinolfi oggi sul suo blog parla di giorno nero del web. Come sapete in Italia alcuni ragazzi membri di Anonymous sono stati denunciati. Se trasparenza, libera informazione, partecipazione, tutela dei diritti umani sono gli obiettivi di Anonymous, allora, come dice Adinolfi, "nel giorno nero della rete, dovendo scegliere tra censori e pirati, io tifo per i pirati".
E come Federico Mello sento di dover esprimere la mia solidarietà a quei ragazzi: "A questo punto è giusto che la giustizia faccia il suo corso (anche se i ragazzi, molti dei quali minorenni, rischiano fino a 5 anni di carcere). Ma, allo stesso tempo, ritengo sia legittimo esprimere solidarietà agli hacktivisti. Chi lotta ogni giorno contro corruzione, mafie, cricche, ruberie e malapolitica, non può che sentirsi parte della battaglia per la trasparenza e la partecipazione che hacker, indignados e nuove generazioni stanno portando avanti in tutto il mondo".
E come Federico Mello sento di dover esprimere la mia solidarietà a quei ragazzi: "A questo punto è giusto che la giustizia faccia il suo corso (anche se i ragazzi, molti dei quali minorenni, rischiano fino a 5 anni di carcere). Ma, allo stesso tempo, ritengo sia legittimo esprimere solidarietà agli hacktivisti. Chi lotta ogni giorno contro corruzione, mafie, cricche, ruberie e malapolitica, non può che sentirsi parte della battaglia per la trasparenza e la partecipazione che hacker, indignados e nuove generazioni stanno portando avanti in tutto il mondo".
Vi faccio una proposta: sui nostri profili facebook e twitter oggi scriviamolo tutti: Io sono anonymous! #nobavaglioallarete
update 18.46: Ecco la delibera approvata dall'Agcom
p.s. Non si nega la necessità di dare tutele alla creazione artistica, di perseguire i comportamenti illegali. Ma non si può entrare nel futuro con la testa rivolta al passato. Abbarbicati a un modello di diritto d´autore di cui pure i liberisti contestano ormai l´efficienza, non vogliamo renderci conto che oggi il vero tema è quello che Lawrence Lessig ha chiamato “il futuro delle idee” nel tempo di Internet, legato alla diffusione delle tecnologie digitali, alla generalizzazione delle pratiche di condivisione del sapere, alle nuove modalità di creazione rese possibili dalla Rete. (Stefano Rodotà - La notte bianca per la Rete)
Arianna Ciccone per Agoravox.it
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