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‘Internet ogni giorno ruba contenuti, lei cosa ne pensa?’. Come Mediaset orienta le opinioni

5 Dicembre 2011 3 min lettura

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‘Internet ogni giorno ruba contenuti, lei cosa ne pensa?’. Come Mediaset orienta le opinioni

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Mediaset, da tempo, è impegnata in una legittima campagna per difendere i propri interessi. Recentemente ho avuto il piacere di ascoltare Fedele Confalonieri al Forum d'Avignon esprimere questi concetti in un dibattito in cui erano presenti, tra gli altri, la Commissione Europea e Google. In sintesi, il pensiero di Confalonieri è sì al digitale, sì a Internet, purché regolamentato, difendendo i diritti degli autori, delle televisioni, delle major, dell'industria, facendo pagare i contenuti. Dal comunicato stampa Mediaset:

"Ogni cittadino europeo deve essere digitale. Deve avere il diritto di connettersi a internet e poter fruire di contenuti legali e di qualità. Nell'era digitale è sempre più necessario garantire la continuità del modello di business audiovisivo basato sulla difesa della proprietà intellettuale e dell'esclusiva. Le regole esistono e devono essere uguali per tutti: privacy degli utenti, tutela dei minori e della proprietà intellettuale sono imprescindibili e vanno condivise da tutti i fornitori di servizi audiovisivi in ambito digitale" (fonte)

In questa opera di lobby verso la politica, perché adotti leggi restrittive per tutelare tali diritti e regolamentare internet, Mediaset ha prodotto un video, trovato nel canale del Forum d'Avignone (ma non mostrato durante l'evento), probabilmente diffuso in molti altri contesti nazionali e internazionali. Il video è istruttivo del modo in cui Mediaset fa lobby. Il video si chiama "Italia: una nazione di media creativi". L'intervistatore pone una domanda, orientata in una chiara direzione, ad attori, registi, italiani e internazionali:

"Internet ogni giorno ruba contenuti dal cinema, dalla musica, dalla televisione, come la vede?"

Salvo rari casi, tra cui Wim Wenders e Colin Firth, tutti gli intervistati hanno guarda caso la stessa opinione, concorde con l'intervistatore: Internet ruba i contenuti, va regolamentato, è uno scandalo, ladri, rischiamo di chiudere, il diritto d'autore va difeso e altri commenti sullo stesso tenore. Opinioni legittime e rispettabili, ma possibile che non ci siano autori, registi, attori che vedano nella rete una opportunità da cogliere, invece che una semplice minaccia al proprio lavoro? Ovviamente esistono, ma nel video non sono stati inseriti o intervistati. Che peccato!

Il tema è certamente scottante, ma ridurre il dibattito al far pagare i contenuti e difendere il cinema dalla minaccia internet è riduttivo e offensivo, quasi, della complessità e della portata del tema del copyright, della pirateria, della cultura nell'era digitale.

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Al Forum d'Avignone, pur in presenza di forti interessi economici schierati, si è data voce anche a opinioni intellettuali e accademiche diverse, contestualizzando copia e pirateria nella storia, portando il dibattito sulla disponibilità legale dei contenuti. Qui il riassunto della due giorni. Il vicepresidente della Commissione Europea Neelie Kroes ha sostenuto che per contrastare la pirateria i titolari dei diritti devono permettere la nascita e la diffusione di piattaforme online legali per i contenuti, ovvero una alternativa alla pirateria, che sia efficiente, funzionale e aperta al maggior numero di paesi. Oggi non è così e molti di quelli che sarebbero disposti a pagare i contenuti si trovano a piratarli. Limitarsi a lamentarsi e piangere (o peggio premere) sul legislatore perché intervenga chiudendo, censurando, limitando, non basta e non funziona. Lo dice l'Europa.

Abbiamo bisogno di tornare alle origini e mettere l'artista al centro, non solo della legge sul copyright, ma di tutta la nostra politica sulla cultura e la crescita. E per questo abbiamo bisogno di un sistema flessibile, non della camicia di forza di un modello unico. I canali, le piattaforme e i modelli di business grazie a cui i contenuti sono prodotti, distribuiti e utilizzati possono essere tanto diversi e innovativi quanto il contenuto stesso (fonte)

Il video resta istruttivo anche sull'ignoranza verso le nuove tecnologie di molti degli intervistati. Quasi comica, quanto ingenua e sorpresa, Monica Bellucci: "Certe volte non capisco, come funzioni. Puoi leggere i giornali senza comperarli. Puoi vedere i film senza pagare". Le perle sono numerose e il video tutto da vedere.

Luca Conti - Pandemia.info
@valigiablu - riproduzione consigliata

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