Il Presidente Schifani convoca i giornalisti e poi risponde solo al TG1
2 min letturaCara Valigia Blu,
ti sembra normale un Paese in cui una delle più alte cariche dello Stato convoca i giornalisti e poi li pianta in asso prima che comincino a fare domande? A me no, e una cosa del genere non l'avevo mai vista fino a martedì 2 ottobre 2012.
Sono tra i giornalisti presenti all'inaugurazione del nuovo padiglione dell'Ospedale Pediatrico Gaslini di Genova. Ci sono tutte le autorità locali, il Ministro della Salute Renato Balduzzi e il Presidente del Senato Renato Schifani. Quest'ultimo fa sapere che vuole parlare con la stampa alle 16, l'inaugurazione è prevista per le 16.30. Quindi dobbiamo arrivare prima, e non per me ma per i cronisti che seguono anche tutto il resto è una difficoltà in più. Ma il Presidente del Senato non si può certo "bucare", anche se ci sarebbero altre cose che richiederebbero tempo e lavoro per essere raccontate bene: fuori dai cancelli dell'ospedale va in scena la protesta dei precari della sanità e della ricerca.
Schifani è un po' in ritardo. Mentre aspettiamo, radunati nell'atrio del nuovo padiglione, qualcuno (in particolare un signore con una
vistosa giacca blu) si premura di istruirci sul comportamento da tenere: fare un bel semicerchio ampio, senza spingere, così telecamere
e fotografi possono inquadrare bene. E attenzione, perché se spingiamo troppo il Presidente potrebbe anche andarsene. Ma non ci ha convocato lui? Vabbé.
Quando arriva, il-Presidente-che-potrebbe-anche-andarsene scivola all'interno del semicerchio protetto dal servizio di sicurezza. A quel punto il signore in giacca blu sfodera un microfono. Ignoranza mia che non guardo mai il TG1: è il giornalista Stefano Ziantoni. Brucia tutti sul tempo e fa tre domande, come dire... abbastanza inoffensive. Schifani risponde con le dichiarazioni sul decreto anticorruzione che probabilmente ha in mente di fare da tutto il giorno. Appena finita la terza risposta va via, ignorando totalmente gli altri giornalisti (saranno una ventina) che vorrebbero fargli altre domande.
La sicurezza blocca ogni tentativo di seguirlo. Alessandro Sortino tenta di farsi sentire alzando la voce, da ex iena ha buon mestiere:
"Non ci dice qualcosa sulla norma salva Ruby"? Ma è troppo tardi, il Presidente è già distante, può permettersi di ignorare la domanda e raggiungere le altre autorità all'esterno dell'edificio.
Questi sono i fatti. Raccontati, a quel che ho potuto vedere, solo dal SecoloXIX di ieri a pagina quattro.
Non so, cara Valigia Blu, io la trovo una cosa grave. Forse un politico ha diritto a non rispondere a una domanda. Ma almeno ascoltarla, prima. Soprattutto se è stato lui a convocare i giornalisti. Lascio ad altri le considerazioni sul ruolo della televisione pubblica: noto soltanto che un conto è realizzare un servizio con particolare riguardo alla seconda carica dello Stato, un altro conto è usare i giornalisti delle altre testate soltanto per fare coreografia. Sono esagerato se dico che è umiliante? Con tutto il rispetto per i coreografi: in Rai, tra l'altro, ce ne saranno di bravissimi.