Quel Cappellaio che ha fatto la Storia
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Quando un giorno i libri di storia dovranno raccontare questa fase politica si troveranno a fare i conti con uomini incappucciati che corrono in spiaggia, bestie da smacchiare e un ragazzo coi capelli lunghi e il cilindro da cappellaio matto che battaglia su La7 come portavoce della prima forza politica della Camera. Perché una delle più grandi novità portate dal risultato del M5S è stato il rimescolamento delle rose degli ospiti nelle trasmissioni televisive, con la partecipazione di bizzarri personaggi e l'affermazione di figure-simbolo prese a rappresentanza dei rinnovati equilibri (Andrea Scanzi in quota "Anche i grillini scrivono è-verbo senza apostrofo" su tutti). Come premere shuffle sulla playlist del codice Cencelli, e dare diritto di tribuna al nulla.
Quando ho visto questo 'cappellaio' a In Onda ho promesso a me stesso di ignorarlo e ignorarne l'eco in rete. Servirà a poco: i nostri figli, i nostri nipoti troveranno quei capitoli e ce ne chiederanno conto, ansiosi di sentire una testimonianza dalla viva voce di un familiare. Allora non potremo più nasconderci. Non potremo che glissare e portarli a mangiare un gelato o a vedere l'ultimo Disney di Mattia Calise. Emerito. Mattia Calise Emerito.
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(CIAO A TUTTI è una specie di nuova rubrica probabilmente giornaliera. E ciao a tutti).
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