Post

Guida lollosina al voto responsabile

18 Gennaio 2013 9 min lettura

Guida lollosina al voto responsabile

Iscriviti alla nostra Newsletter

7 min lettura

(Stemma di Fricca)

In questo inizio 2013, sono due gli interrogativi che stanno togliendo il sonno alla maggior parte degli italiani: «ma chi bisogna votare alle prossime elezioni?» e «riuscirà Anna Oxa, sospinta dalla formidabile mobilitazione del Popolo della Musica, a cantare a Sanremo?»

Tra appelli al «voto utile», magistrati che scendono in campo, tecnocrati che salgono, editorialisti che si buttano in politica, alleanze incerte, Giletti sulle barricate, Scilipoti che rischia di non essere in Parlamento, Totò Cuffaro intervistato a Rebibbia da Bruno Vespa, talk show idrofobi e attempati viveur che spolverano sedie in diretta tv e prendono a cartellate i giornalisti, il caos è totale e la situazione assurda e deprimente. Del resto, l’ha detto anche un profondo conoscitore della realtà italica come Licio Gelli: «Sono nel mio studio, vedo il cielo molto buio. È scuro. Molto».

Già. In un momento di sbandamento come questo – in cui lo scarto tra l’offerta politica e la drammatica situazione del Paese è spaventosamente ampio – la prospettiva più allettante è quella di abbandonarsi alla più bieca apatia civica. O protestare in piazza per l’assassinio canoro che ha silenziato Anna Oxa.

Ma non tutto è perduto. Grazie alla Guida Ragionata Di Valigia Blu Al Voto Responsabile, orientarsi in questo malsano marasma e riuscire a garantire un futuro ai nipoti dei vostri figli (per voi non c’è più nulla da fare, spiacenti) non è più impossibile.

Partito Democratico + Sel, Psi, Svp, Moderati (Portas), Centro democratico (Tabacci), Il Megafono Lista Crocetta

Dopo il fallito assalto alla dirigenza tentato da Matteo Renzi, l’ordine naturale delle cose è tornato più o meno come prima. Il segretario Pierluigi Bersani è il candidato premier, Bruno Tabacci cerca coraggiosamente di portare avanti le istanze del Socialismo Internazionale, Laura Puppato è tornata a spolverare pannelli solari in Veneto, Nichi Vendola ha già cominciato a dissentire sul 97% del programma, Nencini del Psi è riuscito a imbarcarsi sull’ultimo traghetto prima dell’Estinzione Definitiva e Massimo D’Alema, emigré di lusso a Bruxells, si liscia i baffi e gusta i resti di Renzi.

Bersani, dal canto suo, l’ha detto chiaro e tondo: «Non abbiamo paura di nessuno. Solo noi possiamo battere la destra e sono sicuro che la batteremo in tutto il Paese». I sondaggi, infatti, sono più o meno unanimi: la coalizione guidata dal PD veleggia oltre il 35% ed è attualmente il primo partito in Italia. C’è dunque un patrimonio di tempo fino al 24 febbraio per dissipare questo vantaggio elettorale, vincere con una manciata di voti e collassare al primo spiffero.

Perché votarlo: Perché le interiora di upupa consultate da Eugenio Scalfari confermano che il Pd vincerà le elezioni. E l’upupa di Scalfari non sbaglia mai.

Perché non votarlo: So che, volente o nolente, buona parte di chi legge questa Guida voterà Pd. Quindi mi rassegno. È come sapere che tua sorella si sta per sposare con Stefano Fassina; è chiaro che sta facendo una cazzata, ma è pur sempre meglio dell’ex fidanzato cocainomane che conosceva a memoria i discorsi di capodanno di Francesco Cossiga.

Popolo della Libertà + Lega Nord (insieme ad altre 1.872.141 liste minori)

Qualche mese fa sembrava tutto finito. Il bromance tra la Lega e il Pdl si era interrotto tra lanci di piatti e avvisi di garanzia, Angelino Alfano aveva proposto l’eresia delle primarie, Daniela Santanché si era addirittura candidata e Berlusconi costruiva ospedali in Africa mentre passeggiava triste intorno al suo mausoleo tenendo stretta la mano della sua nuova fidanzata.

Insomma, i roditori deputati erano ormai pronti a fuggire dalla nave. Ma all’improvviso, il coup de théâtre: B. ritorna nell’arena, si sbarazza degli oppositori interni, forma un rassemblement, occupa militarmente le televisioni, litiga sull’etere un pomeriggio sì e l’altro pure e, per stemperare la tensione, si fa quattro risate insieme agli amici-nemici di Servizio Pubblico. Risultato? Pdl sopra il 25% e una Nazione in cui le prove che si stia girando il sequel di Memento sono sempre più concrete.

Perché votarlo: I casi sono due. Il primo: se non ora, quando? È da vent’anni che stiamo cercando di sfasciare questo Paese, e questa è davvero l’occasione della vita per finire quello che abbiamo iniziato nel 1994. Il secondo: sei un giornalista.

Perché non votarlo: Ha qualche rilevanza non votarlo, quando dal dicembre 2012 fino a Data X la tua unica preoccupazione non sarà la disoccupazione, ma il fact-checking sulle dichiarazioni di B., i verbali d’interrogatorio delle Olgettine, le requisitorie della Boccassini, i processi di Dell’Utri e i retroscena parlamentari?

Scelta Civica (Monti Crew, Udc, Fli)

La Lista Monti non è una formazione politica neoliberista/di estremo centro: è la vendetta dei nerd sui bulli partitici.

Dopo un anno di vessazioni e lavoro sporco a Palazzo Chigi, Mario Monti si è ribellato e ha dichiarato guerra senza quartiere ai bamboccioni dell’ultimo banco, quelli che si scaccolano e fanno le battaglie con le cerbottane e i righelli. Esaltati dalla possibilità di prendere il controllo della classe, alla chiamata alle armi montiana hanno risposto secchioni, rampolli della nobiltà (Luca Cordero di Montezemolo), papaboys democristiani (Pierferdinando Casini, sorprendentemente abile nel rifarsi una verginità politica) borghesia nera in rovina (Gianfranco Fini) e, ovviamente, preti.

Non fatevi pertanto abbindolare da elucubrazioni macroeconomiche, programmi di risanamento e austerità, Europa, prestigio, credibilità, battutine sferzanti e analisi sulla comunicazione del Professore: la questione è molto più prosaica di quello che sembra.

Perché votarlo: È Monti che ce lo chiede.

Perché non votarlo: Monti sarà pur stato Commissario dell’Unione Europea, ma voi vi fidate di uno che a quasi 70 anni si mette a fare le faccine su Twitter e scrive con lo stile di una tredicenne sul più becero dei forum online femminili?

Movimento 5 Stelle

IL MOVIMENTO 5 STELLE E’ UN PO’ IN CALO NEI SONDAGGI MA COME HA DETTO GIANNI RIOTTA, IL MOVIMENTO GUIDATO DA BEPPE VINCE SE ARRIVA ANCHE SOLO AL 10%, E ORA E’ TIPO AL 14%. CHE POI COMUNQUE BEPPE NON E’ IL CAPO, E’ SOLO IL PORTAVOCE DEI CITTADINI, CAPITO? MICA E’ IL LEADER, ANCHE SE CASALEGGIOASSOCIATI&COSRL HA DETTO CHE PARLA COME GESU’ CRISTO. POCA DEMOCRAZIA INTERNA? BALLE, BEPPE E’ UN DEMOCRATICO DI FERRO, INFATTI SE NON LA PENSI COSI’ PUOI PURE ANDARTENE FUORI DAI COGLIONI.

IL PAESE E’ ALLO STREMO, C’E’ VIOLENZA NELL’ARIA, SIAMO IN GUERRA, SOLO LA RETE PUO’ SALVARCI, QUINDI SOLO IL M5S CHE E’ LA RETE, E POI SE NON C’E’ IL 5 STELLE ARRIVA ALBA DORATA, IL NAZIFASCISMO – ANCHE SE L’ANTIFASCISMO NON E’ UN PROBLEMA CHE RIGUARDA IL M5S DATO CHE E’ UN «MOVIMENTO ECUMENICO» CHE ACCOGLIE ANCHE I FASCISTI DI CASAPOUND, GENTE CHE (DICE BEPPE IL MEGAFONO) HANNO PURE DELLE IDEE CONDIVISIBILI. SVEGLIAAAA!

Perché votarlo: SE FAI PARTE DELLA GENTE E SEI IL 99%, QUESTA E’ L’ULTIMA OCCASIONE CHE TI E’ RIMASTA PER FARE LA RIVOLUZIONE (E RASSEGNARTI A LAVARE I VESTITI CON LA BIOWASHBALL).

Perché non votarlo: CHI NON VOTA IL M5S E’ UN SERVO DELLA CASTA PAGATO DAI PARTITI E DAI QUOTIDIANI DELLE BANCHE. VOI NON VI ARRENDERETE MAI, NOI NEMMENO. NESSUNO DI VOI SARA’ RISPARMIATO. CI VEDIAMO IN PARLAMENTO, SARA’ UN PIACERE.

Rivoluzione Civile (Ingroia et al.)

Il Movimento Arancione, capeggiato dal magistrato Antonio Ingroia, è un raggruppamento politico composto principalmente da sbirri, giudici, rimasugli del Popolo Viola, ex grillini epurati, reduci dell’antiberlusconismo più ossessivo, dipietrismo e isterismo anti-Casta alla SpiderTruman. In pratica, è quello che succede quando si passa dall’indagare sulla trattativa Stato-mafia ai “kit social” e alla propaganda con Flash, Dylan Dog, Paperino e Kenshiro che, lapidario, avverte: «chi ha tolto l’articolo 18 non merita nemmeno l’inferno».

Rivoluzione Civile, inoltre, ha incassato alcuni Endorsement Di Un Certo Peso: Vauro (con annessa vignetta imbarazzante), Gino Strada, Milly Moratti, Max Paiella e Massimo Ciancimino.

Perché votarlo: Per poter ubriacarsi con Ingroia prima di partire per il Guatemala e regalare un sorriso (e un cagnolino) a Sandro Ruotolo.

Perché non votarlo: Non so, il nonno di Heidi non mi ha mai convinto: ha uno sguardo lascivo, o comunque qualcosa di losco.

Il Signor Hessen è incazzato duro - e vota Ingroia.

Fare per Fermare il Declino

All’inizio, la creatura di Oscar Giannetto Giannino doveva essere un lussuoso yatch che avrebbe traghettato il Paese direttamente nella Terza Repubblica. Caso di scuola di “ribellismo delle élite”, Fermare il Declino è entrato velocemente in declino perché tutti i professoroni che lo compongono hanno smesso di occuparsi di politica sin dall’uscita delle Dieci Tavole Gianniniane per cominciare a scannarsi tra loro e rompere con i potenziali alleati.

Risultato? Un catfight continuo tra primedonne ultraliberiste che da mesi gridano e sfoderano compulsivamente il loro Lungo Pene Economico nel deserto dello zero-virgola-qualcosa percento.

Perché votarlo: per i momenti di sublime Shadenfreude che ha regalato finora e per il commovente hipsterismo reaganiano di Giannino.

Perché non votarlo: Per gli stessi motivi di cui sopra. D’altronde, che differenza fa?

Io Amo l’Italia

Confesso di essermi preoccupato, in passato, per la scomparsa mediatica di Magdi Cristiano Allam, ex vicedirettore del Corriere della Sera.

Per circa tre anni, l’unica apparizione rilevante del Nostro è stata sul manifesto di Anders Breivik (p. 522). Poi, di nuovo il nulla. È quindi con grande sollievo che ho appreso la notizia della sua candidatura alla Presidenza del Consiglio con il movimento personale “Io amo l’Italia” (dal titolo di un suo indimenticabile libro).

Tra le proposte più radicali contenute nell’ambizioso programma di Magdi figurano il «riscatto della sovranità monetaria e cancellazione del debito pubblico» (come Grillo), l’uscita dell’Italia non solo dall’Euro ma dall’Europa (come Berlusconi), la priorità per gli italiani nell’assegnazione di lavoro e casa (come CasaPound) e, naturalmente, integralismo cattolico e islamofobia - i marchi più pregiati della fabbrica.

Insomma, come dice lo stesso Magdi in una fulminante esposizione, il tutto «sa di follia (bisogna ammetterlo)».

Perché votarlo: Non date retta alla propaganda degli infedeli: l’Italia ha bisogno di risollevarsi e di tornare, finalmente, alla sua epoca d’oro – il XII secolo. 

Perché non votarlo: Devo anche spiegarlo?

Partito d’Azione e Sviluppo-Fermiamo le Banche & Le Tasse

Avete presente «l’imprenditrice veneta» che nella puntata di Servizio Pubblico con Berlusconi ospite blaterava di signoraggio, teorie monetarie, Trilaterale e altre amenità? Ecco, non è per nulla un’«imprenditrice». Come riporta Mauro Suttora su Oggi, il soggetto in questione è «la figlia benestante di un commerciante d’armi», autodefinitasi «informatrice indipendente» e, soprattutto, candidata alla Camera con il Pas-FermiamoLeBanche, il partito dell’avvocato Alfonso Luigi Marra (conosciuto per i fantasmagorici spot dei suoi libri e la sofferta liaison con Sara Tommasi).

Iscriviti alla nostra Newsletter


Come revocare il consenso: Puoi revocare il consenso all’invio della newsletter in ogni momento, utilizzando l’apposito link di cancellazione nella email o scrivendo a info@valigiablu.it. Per maggiori informazioni leggi l’informativa privacy su www.valigiablu.it.

Il Pas, si legge dal sito, «non è di destra, perché la destra erra nel privilegiare l'individuo, né di sinistra, perché la sinistra erra nel sacrificarlo, né di centro perché il centro è un porsi a mezza strada tra due errori». I nemici del Pas, ovviamente, sono il signoraggio primario e secondario, l’inveramento, l’anatocismo, lo strategismo sentimentale che ha rallentato il cammino della civiltà, le banche e la vostra sanità mentale.

Perché votarlo: Per provare il brivido di mandare i freak al Potere.

Perché non votarlo: Anche se manca poco, non siete ancora entrati in manicomio.

Segnala un errore

Array