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Il tifoso fiorentino, la pacca sul sedere alla giornalista sportiva e la differenza fra molestie e violenza sessuale

30 Novembre 2021 6 min lettura

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Il tifoso fiorentino, la pacca sul sedere alla giornalista sportiva e la differenza fra molestie e violenza sessuale

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Greta Beccaglia: 1 anno e 6 mesi per violenza sessuale al tifoso della Fiorentina che molestò la giornalista sportiva in diretta tv

Aggiornamento 22 dicembre 2022: Il gip Antonio Pezzuti ha condannato per violenza sessuale a un anno e mezzo di reclusione il ristoratore marchigiano Andrea Serrani, il tifoso della Fiorentina che molestò la giornalista sportiva Greta Beccaglia al termine della partita Empoli-Fiorentina. La pena è sospesa a condizione però che l’imputato segua un percorso di recupero organizzato da enti che si occupano di assistenza psicologica a persone condannate per violenza sessuale.

Il giudice ha poi disposto il risarcimento per danni morali e materiali a favore di Greta Beccaglia, ma in attesa che il tribunale civile definisca l’intero ammontare ha stabilito una provvisionale di 10 mila euro. Un indennizzo di 5 mila euro ciascuno è stato disposto a favore dell’Ordine Giornalisti nazionale e Toscano e dell’Associazione stampa Toscana, in rappresentanza della federazione nazionale, che si erano costituiti parte civile.

"Il tifoso della Fiorentina che sabato sera, dopo la partita contro l’Empoli, ha molestato la giornalista sportiva, Greta Beccaglia, è stato identificato dalla polizia di Empoli e quindi indagato: si tratta di un 45enne residente in provincia di Ancona denunciato dalla 27enne cronista di Toscana Tv. Gli agenti lo hanno identificato incrociando il video della molestia con quelli delle telecamere di sorveglianza dello stadio. Le telecamere hanno permesso di riprenderlo nel passaggio ai tornelli di uscita. Altri accertamenti sono in corso. Il reato ipotizzato è quello di violenza sessuale. Continuano le ricerche degli altri tifosi che avrebbero molestato verbalmente e fisicamente Greta fuori dallo stadio Castellani..."

Ieri abbiamo dato conto dell'aggiornamento sulla vicenda del tifoso, Andrea Serrani, che si è prima sputato sulle mani e ha poi toccato il sedere della giornalista mentre era collegata in diretta con il programma per cui lavora, riprendendo e rilanciando un articolo del Corriere Fiorentino sulla nostra pagina Facebook. È nata subito una discussione su goliardia (ebbene sì qualcuno ha pensato bene di liquidare così la vicenda gravissima che ha portato giustamente la giornalista a esporre denuncia) e la differenza fra molestie e violenza sessuale. Abbiamo pensato perciò che fosse utile chiarire brevemente la questione.

Goliardia

Come ha spiegato bene Giulia Blasi rispondendo a un tweet di un inviato di Mediaset che parlava di "goliardica pacca sul culo", i corpi delle donne non sono a disposizione per la "goliardia" dei maschi. Sminuire l'accaduto significa essere parte del problema.

Lo stesso tifoso accusato ora di violenza sessuale cerca di liquidare il caso come gesto goliardico.

La differenza fra molestie e violenza sessuale

La Corte di Cassazione Penale (sentenza 27042/2010) ha stabilito che si ha violenza sessuale (art. 609 bis c.p.) ogni volta che viene compiuto un qualsiasi atto che consiste in un contatto corporeo (anche se fugace ed estemporaneo) tra soggetto attivo e soggetto passivo del reato, o comunque in un coinvolgimento della sfera fisica di quest’ultimo, e pone quindi in pericolo la libera autodeterminazione della persona offesa nella sua sfera sessuale.

Ad esempio il toccamento non casuale dei glutei, ancorché sopra i vestiti, configura violenza sessuale e non la semplice molestia sessuale (art. 660 c.p.), che è invece integrata solo in presenza di espressioni volgari a sfondo sessuale ovvero di atti di corteggiamento invasivo e insistito diversi dall’abuso sessuale.

Se dalle espressioni verbali a sfondo sessuale si passa ai toccamenti a sfondo sessuale si realizza delitto di abuso sessuale consumato o tentato a seconda della natura del toccamento e delle circostanze del caso.

La differenza tra i due reati -  spiega il sito La Legge per tutti, che chiarisce la differenza fra violenza, atti e molestie sessuali- sta nel grado di invasività della sfera intima della vittima, di gran lunga maggiore nel caso di violenza sessuale. Ed infatti, secondo la Corte di Cassazione, in tema di reati sessuali il toccamento non casuale di una parte del corpo non considerata come zona erogena ma suscettibile di eccitare il desiderio sessuale configura il delitto di violenza sessuale tentata e non quello di molestia sessuale, dovendosi quest’ultimo ritenere integrato solo in presenza di espressioni volgari a sfondo sessuale ovvero di atti di corteggiamento invasivo ed insistito diversi dall’abuso sessuale vero e proprio. Sempre la Suprema Corte ha ritenuto che il toccamento dei glutei va considerato violenza sessuale e non molestia, atteso che nel reato di violenza la condotta sanzionata (cioè gli atti sessuali) comprende qualsiasi atto che, risolvendosi in un contatto corporeo, pur se fugace ed estemporaneo, ponga in pericolo la libera autodeterminazione della vittima. Una sentenza più recente ha invece stabilito che quando il corteggiamento molesto consiste in gesti a sfondo sessuale ed esplicite allusioni, può integrarsi il tentativo di violenza sessuale nel caso in cui la vittima non abbia possibilità di fuga. Anche in questa circostanza, infatti, la libertà sessuale della vittima aveva subito una costrizione intollerabile poiché il reo si era rifiutato di aprire la porta del mezzo di trasporto da lui condotto, impedendo il passaggio alla donna e costringendola ad osservare i suoi osceni atteggiamenti.

La sentenza della Corte di Cassazione Penale del 12 ottobre 2018 n. 46218 ha inoltre stabilito che "l'intrusione violenta nella sfera sessuale di un soggetto, anche se avvenuta "joci causa" (per scherzo) o con finalità di irrisione della vittima, travalica il mero atto di violenza privata e si qualifica come atto sessuale punibile ai sensi dell'articolo 609 bis c.p.; pertanto, anche laddove il gesto sia stato compiuto joci causa ovvero con finalità di irrisione della vittima, non può lo stesso concretizzarsi nel meno grave reato di violenza privata, dovendosi invece qualificare come violenza sessuale attese le caratteristiche intrinseche dell'azione rappresentata dalla intrusione violenta nella sfera sessuale di un soggetto.

L'importanza della reazione della giornalista e della reazione collettiva

Il tifoso fiorentino ha cercato di contattare la giornalista per chiederle di ritirare la denuncia, scusandosi dell'accaduto. Greta Boccaglia intervistata da Rainews ha così risposto: «Se si scusa, quell’uomo fa il minimo indispensabile. Ma le scuse in questi casi non bastano. La giustizia deve fare il suo corso e stabilire che quel gesto vergognoso è sbagliato. Questi gesti non vanno mai fatti. Basta!».  Osserva Jennifer Guerra su The Vision: "Beccaglia si è comportata proprio nel modo in cui ci si dovrebbe comportare di fronte a una violenza: non è stata zitta e si è attivata subito per identificare i molestatori in modo da denunciarli. Eppure, nell’immediato, non ha ricevuto nessun sostegno".

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Intanto Toscana Tv ha annunciato la “pausa” momentanea che Giorgio Micheletti si prenderà dalla conduzione del programma “A Tutto Gol”, aspettando anche eventuali “provvedimenti disciplinari”, dopo le polemiche e le critiche per le sue parole durante la diretta, quando dallo studio invitava la giornalista a non prendersela. Si legge nel comunicato di Toscana Tv: «Abbiamo condiviso con il giornalista Giorgio Micheletti di concedergli l’opportunità di un momento di riflessione e di pausa professionale nella conduzione del format “A Tutto Gol”, al fine di chiarire lo svolgimento dei fatti riservandoci di valutare eventuali provvedimenti disciplinari. La nostra emittente conferma il proprio sostegno e la propria solidarietà a Greta Beccaglia. L’aspettiamo nei nostri studi quanto prima nel solco della positiva collaborazione svolta fino ad oggi. Quello che è accaduto è una molestia. Una cosa inaccettabile. Se Greta vorrà, saremo al suo fianco nella denuncia sporta e speriamo che quanto accaduto possa aiutare noi, il mondo dell’informazione e nella fattispecie il mondo del calcio parlato, a costruire un “discorso” pubblico più rispettoso».

È importante la reazione collettiva che la vicenda ha scatenato così come importanti sono le discussioni che si stanno avendo sui social. Solo una maggiore consapevolezza ci fa avanzare in termini di diritti e di conquiste sociali e culturali.

 

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