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Il coraggio delle giornaliste afghane: raccontare la verità sotto il regime talebano

28 Gennaio 2024 3 min lettura

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Il coraggio delle giornaliste afghane: raccontare la verità sotto il regime talebano

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di Shabnam von Hein (Deutsche Welle)

Secondo la Missione di assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan (UNAMA), i diritti delle donne nel paese sono stati ulteriormente limitati dai talebani.

Nel rapporto trimestrale di dicembre 2023, l'UNAMA ha rilevato che i talebani hanno attuato misure draconiane contro le donne non sposate o non accompagnate da un tutore maschio.

Per le donne afghane è diventato ancora più difficile accedere al lavoro, ai viaggi e all'assistenza sanitaria. Secondo il rapporto dell'UNAMA, in un caso il "ministero per la Propagazione della Virtù" ha consigliato a una donna di sposarsi per mantenere il lavoro in una struttura sanitaria. Il ministero ha sostenuto che una donna non sposata non dovrebbe lavorare.

Questi sono solo alcuni esempi tra i tanti, secondo la giornalista afghana Zahra Nader. Nell'agosto del 2022, Nader ha fondato la rivista online Zan Times per dare voce alle ragazze e alle donne del suo paese.

I pericoli del lavorare sotto i talebani

Nader, 34 anni, vive in Canada. Quando è volata da Kabul a Toronto per iniziare il dottorato in studi di genere alla York University, i talebani non erano al potere. Sotto il loro governo, non le sarebbe più stato possibile recarsi all'estero per continuare gli studi. "Sento di avere la responsabilità di sostenere le ragazze e le donne nel mio paese", sottolinea.

Prima di lasciare l'Afghanistan, ha lavorato come giornalista, collaborando anche con il New York Times. Oggi è ancora in contatto con colleghe che hanno perso il lavoro dopo la presa del potere da parte dei talebani, o che hanno dovuto abbandonare il paese temendo per la propria vita.

"Per Zan Times le giornaliste afghane lavorano sia all'interno che all'esterno del paese, in farsi e in inglese”, dice Nader. "Un piccolo gruppo di giornaliste in Afghanistan raccoglie informazioni locali. È molto pericoloso per loro lavorare, inoltre raccontano argomenti di cui i talebani non vogliono sentir parlare: persone LGBTQ+ in Afghanistan, diritti umani, violenza domestica o matrimonio infantile. C'è molto da raccontare. Molte ingiustizie". Il farsi è legato alla lingua ufficiale dell'Afghanistan, il dari, ed è compreso nella maggior parte del paese.

Dopo aver preso il potere nell'agosto 2021, i talebani hanno bandito le donne da quasi tutti i settori della vita pubblica. Alle ragazze è stato vietato di frequentare la scuola oltre la prima media. I saloni di bellezza sono stati chiusi. In un decreto emanato nel maggio 2022, è stato consigliato alle donne di indossare un burqa integrale che mostri solo gli occhi. Se una donna osa uscire di casa senza il burqa integrale è picchiata per strada e portata via.

"Molte famiglie considerano un motivo di profonda vergogna che una loro parente sia portata via dai talebani. Così molti padri e mariti vietano alle loro figlie e mogli di uscire di casa", spiega Zahra Nader.

"Contenuti critici vero i talebani e tutto ciò che contraddice la loro propaganda sono estremamente pericolosi. Le giornaliste che lavorano localmente devono prestare la massima attenzione. Scrivono sotto pseudonimo ed escono di casa solo dopo averci consultato. Queste donne non si conoscono tra loro e hanno contatti solo con i colleghi all'estero".

Azioni concrete, non parole

All'inizio Nader ha usato i propri risparmi per creare la rivista online. Lei e le sue colleghe hanno lavorato talvolta senza retribuzione. Dopo quasi 18 mesi, ora ricevono borse di studio, sovvenzioni e donazioni.

"Vogliamo informare le persone su quanto accade nel paese, sostenere il pensiero critico", dice Zahra Nader. "I nostri lettori sono soprattutto donne afghane, ma riceviamo molte visite anche da paesi dove ci sono molti rifugiati dall'Afghanistan".

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Come molti altri afghani, Zahra Nader conta sulla solidarietà della comunità internazionale e sul sostegno politico alle donne e alle ragazze del suo paese. I paesi che sono stati coinvolti in Afghanistan negli ultimi 20 anni e che promuovono una politica estera femminista dovrebbero fare una campagna a favore delle donne afghane e dei loro diritti.

"Non serve tenere discorsi o condannare i talebani. Non porta a nulla. I talebani andrebbero affrontati con azioni concrete. Per esempio, andrebbero sanzionati e impossibilitati a viaggiare, almeno finché non cambieranno le loro politiche misogine e non permetteranno alle donne di partecipare attivamente alla vita pubblica".

Immagine in anteprima: screenshot dell'home page del sito online Zan Times, fondato nel 2022 da Zahra Nader per dare voce alle donne afghane.

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