Fede: Saviano, quello del Burkina Faso? Quello che va in giro con il saio?
2 min letturaOggi Arianna Ciccone si è confrontata con Emilio Fede a Radio Radio sulla questione Saviano. Il direttore del Tg4 si è prodotto nelle seguenti affermazioni (potrebbe esserci qualche imprecisione nella forma dettata dalla trascrizione in tempo reale dell’audio originale, ma non nella sostanza):
Saviano? Quello del Burkina Faso?
(Ironico) Adoro Saviano, è intelligente, meno male che Saviano c’è, se non ci fosse Saviano non ci sarebbe la lotta alla mafia. Ghe pensi mì. Così evitiamo le polemiche.
Faccio marcia indietro. Qualche magistrato è morto, ci sono le vittime della mafia: che conta?
Lui si pone come un eroe. Le devo dare atto: è la persona più schiva…, io non ho mai visto una persona così modesta, così umana. E’ un uomo straordinario: lo Stato c’è perché c’è Saviano. E’ una persona per bene.
Gomorra è un bellissimo film…
(Arianna replica che Saviano non si è mai posto come un eroe, o l’unico in Italia a combattere la mafia)
Lei è un po’ petulante e tra poco le chiudo il telefono. Adesso mi sono anche rotto le scatole, io me ne sbatto i cosiddetti, sono sicuro che quello che penso lo pensa la maggioranza degli italiani, io ho altro da fare.
Io penso che c’è della gente che ha sofferto e ha pagato con la vita. Lei se lo sposi Saviano.
Milioni di italiani lottano contro la mafia e la camorra, lo vogliono portare a fatima, lo vogliono beatificare non me ne frega niente. Io sono libero di dire quello che penso.
Sto parlando con Radio Saviano o con chi sta parlando?
Io vi critico: se c’è una persona che ha avuto ospite Saviano le devo chiedere un autografo.
(Il conduttore chiede a Fede: Lei lo vorrebbe nello studio?)
Ma vada a cagare va…
Lei lo ha ospitato e se lo tenga. Io devo parlare con una che il suo merito è avere ospitato Saviano. Siete ridicoli. Voi così state facendo un danno a questa persona.
E io dovrei parlare con una illustre giornalista, mastodontica, premio Nobel – ma che cazzo me ne frega a me?
Questa sconosciuta ne parla perché deve rompere le scatole, ma chi se ne frega.
Io dal 1981 sono stato salvato per miracolo dalle BR con la scorta; quattro anni fa mi hanno fatto esplodere in segreteria, sono sotto minaccia costante – non mi lamento, non sono un eroe, non lo dico.
Avrò il diritto di dire quello che penso o devo rispondere a questa signora solo perché l’ha ricevuto. Mi deve imporre lei quello che deve dire? Quando si fa un’opera contro la malavita organizzata si fa un’opera sacrosanta. Ma da questo a beatificare una persona come se fosse il solo protagonista della lotta alla mafia…
Io so per certo che tutti i soldi fino all’ultima lira li devolve alle vittime della mafia, lui va in giro con il saio…
A voi i commenti.