Le false informazioni sui vaccini, una conversazione online e perché amo i social media
8 min letturaQualche giorno fa seguivo una discussione sotto a un post di un noto ricercatore.
A un certo punto un utente in un commento ha scritto una cosa falsa sui vaccini Moderna e Pfizer che agirebbero sulla genetica umana (ma è del tutto falso) facendo una domanda:
"I vaccini di Moderna e Pfizer saranno mRna. Mi risulta che tali vaccini, che di fatto agiscono sulla genetica umana, non siano mai stati sperimentati sull'uomo. Non mi intendo di questi argomenti e mi piacerebbe che fosse fatta un po' più di chiarezza anche alla luce della campagna di informazione (negativa), fatta in passato verso ad esempio, il mais OGM della Monsanto. Ci sarebbero risvolti etici non indifferenti. Lei è in grado di dare delle delucidazioni?"
Questa persona è stata subito liquidata da altri utenti in malo modo per l'affermazione falsa, ma nessuno gli rispondeva nel merito. Poi è arrivato uno studente di biotecnologia, Matteo Ferrito (che mi ha autorizzata a divulgare il suo nome), e gli ha spiegato tutto con ferma gentilezza e una chiarezza divulgativa esemplare, nonostante la complessità dell'argomento.
"Le rispondo io. Il flusso dell'informazione biologica nella cellula parte dal DNA --> RNA --> proteina.
Ciò significa che il nostro DNA viene opportunamente processato e trascritto a mRNA che infine viene tradotto in proteina, in questo modo le istruzioni contenute nel nostro DNA diventano proteine in grado di svolgere un qualche lavoro biologico. Il flusso è unilaterale, non si può tornare indietro (fatta eccezione per RNA --> DNA perché esiste un'enzima capace di catalizzare questo processo inverso, ma questa è tutta un'altra storia e la mia è solo una precisazione non utile a ciò che serve sapere a lei).
"Armandoci" di un mRNA, esso verrà tradotto in proteina spike del virus, in questo modo noi possiamo produrre anticorpi contro questo "pezzetto" di virus, senza avere mai visto per intero il virus stesso e senza aver alcun tipo di problema legato alla sua presenza.
Il filamento di mRNA viene tradotto a proteina dalle nostre cellule, questo filamento di RNA non può in alcun modo intaccare il nostro DNA. Inoltre questi processi, trascrizione da DNA ad RNA e traduzione da RNA a proteina, sono anche fisicamente ben separati, la sintesi proteica avviene nel citoplasma ad opera dei ribosomi. La trascrizione da DNA a mRNA avviene nel nucleo (anche qui ci sarebbe tanto da precisare perché il pre-mRNA subisce tutto un processo di maturazione necessario a renderlo idoneo alla traduzione però vabbè non ci si può dilungare lei deve capire il concetto base).
Capisce che quindi stiamo parlando del nulla? È come una catena di montaggio con degli step ben separati e fisicamente distinti , l'RNA è un acido nucleico, ma questo non la deve indurre a pensare che interferisca in qualche modo con il nostro DNA.
Chi non ha conoscenze nemmeno di base come lei è normale che abbia molti dubbi quando sente parlare di genetica e di acidi nucleici. È sacrosanto pretendere che qualcuno glielo spieghi, e sono felice di poterla aiutare a comprendere qualche concetto base, purtroppo noi biologi e biotecnologi diamo per scontate cose che per noi sono "base" ed erroneamente pretendiamo lo sappiano tutti.
Comunque cerchi anche di capire che la realtà non è come nei film. Quando parla di "sperimentazioni genetiche" e di OGM è chiaro che lei abbia ben poche conoscenze in merito, e non c'è nulla di male. Sugli OGM poi c'è tanta di quell'ignoranza scientifica in giro che chiunque del mestiere rabbrividisce ogni volta.
Per gli effetti a lungo termine lei chiede alla comunità scientifica di avere la palla di cristallo. Comunque la farmacovigilanza prevede un costante controllo di una sostanza anche dopo l'immissione in commercio, è l'unico modo per poter valutare effetti a lungo termine senza lasciare milioni di persone vulnerabili alla malattia. Il controllo sui farmaci e sulle sostanze non finisce mai, nemmeno dopo averlo reso disponibile alla comunità.
Mi auguro di essere esaustivo e mi auguro vivamente che lei non cada nella facile tentazione di credere a certe cretinate che girano in giro sui social, non faccio nomi perché certi pseudo scienziati non meritano pubblicità, a buon intenditore poche parole.
So benissimo che gli scienziati canonici siano arroganti e pure un po' stronzi, come le dico diamo per scontato che tutti abbiano certe conoscenze, ma non si faccia ingannare da chi invece le mostra la bella faccia e però vi rifila pericolose bugie. Perché seppur stronzi le assicuro che la comunità scientifica agisce nell'interesse della salute collettiva, con tutte le sue luci e ombre. Il marcio c'è anche lì, c'è qualche categoria esente? Non mi risulta.
Mi chiede se le grosse industrie farmaceutiche sono orientate al profitto? Eh certo non è una novità, per questo i loro lavori verranno valutati da autorità totalmente indipendenti come EMA e FDA, specialmente EMA è nota per essere un'istituzione molto severa, molto più di FDA e del mercato americano a mio avviso. Non per questo dobbiamo diffidare per partito preso dalla scienza ufficiale, che fa l'errore di essere distante dalle persone spesso, lo riconosco.
Comunque se le può interessare ogni giorno l'integrità del suo DNA viene minata da agenti fisici, chimici e biologici, ma la natura ci ha dotato di sistemi capaci di correggere e convivere con questi pericoli che le assicuro sono molto più concreti e reali rispetto all'mRNA del vaccino, a maggior ragione adesso che sa come funziona in generale la questione, non si preoccupi!"
Mentre leggevo lo scambio non potevo fare a meno di ammirare la generosità di condividere il proprio sapere, dedicare il proprio tempo ad aiutare qualcun altro a capire cose 'oscure' per noi comuni mortali, a evitare di diffondere false informazioni, a superare eventuali paure. Pensavo a come le persone e le comunità possono crescere insieme in modo costruttivo, scegliendo un approccio non-conflittuale nelle discussioni e usando i social come occasione di incontro e arricchimento reciproco. I social sono una grande occasione di democratizzazione del discorso pubblico, più voci hanno spazio per emergere, incontrarsi. In un mondo senza social Matteo e il genitore preoccupato difficilmente si sarebbero incontrati e parlati. Chiaramente questa conquista porta con sé anche delle ombre, come il controllo da parte dei governi autoritari e la disinformazione più o meno organizzata. Ma dove c'è più democrazia non riesco a non vedere l'aspetto positivo (penso ad esempio alle denunce grazie ai social degli abusi della polizia in Usa e alle mobilitazioni per ottenere giustizia), ben consapevoli di doverci fare carico anche degli aspetti controversi e oscuri.
La discussione era partita con un falso convincimento, una domanda, un po' di risposte brusche... Ed è finita così:
"La ringrazio sinceramente e sentitamente. Mi trovo nella posizione di genitore e anche di consigliere per i miei, anziani, genitori. Voglio essere il più possibile preparato sull’argomento per poter dare il giusto consiglio o fare la scelta giusta. E servono spiegazioni come la sua, che molto mi ha chiarito. Ancora grazie".
Matteo è poi intervenuto sulla mia bacheca di Facebook, dove inizialmente avevo condiviso questo contenuto e ha lasciato un commento che per me è un'altra bellissima lezione al di là dell'aspetto scientifico. Giovani così sono un dono per la collettività:
"Vi ringrazio moltissimo per l'entusiasmo con cui avete accolto quello che era un semplice commento! Commento che però racchiude molti aspetti e dinamiche della comunicazione scientifica sui social.
Io sono un semplice studente di biotecnologie, non un professore, non un noto ricercatore.
Confesso che per me e molti altri colleghi e compagni il 2020 risulta tuttora una bella "messa alla prova" anche dal punto di vista "professionale" e comunicativo.
Molti di noi, me in primis, hanno vissuto con molta frustrazione il momento in cui la scienza si è fusa con la politica, ed è inevitabilmente diventata di dominio pubblico. Il mio smodato amore per ciò che studio mi ha portato spesso ad espormi e dibattere sui social su queste tematiche. Troppo spesso ho fatto l'errore, e lo faccio tuttora, di cadere nel tranello di una comunicazione aggressiva, mi sono reso conto molte volte di aver sbagliato: se la mia intenzione è sempre stata quella di condividere le mie conoscenze, troppo spesso sono stato il primo a diventare aggressivo, sbrigativo e poco moderato, passando inevitabilmente dalla parte del torto, legittimando le persone a definirmi "indottrinato", arrogante, e presuntuoso.
Questa turbolenza mediatica, ha creato squadrismo sui social, il livello si è abbassato ad uno scontro tra tifosi: si è persa la moderazione delle proprie affermazioni, si è persa la voglia di spendere tempo per spiegare, si è persa la capacità di un confronto educato.
"La Scienza non è democratica" è una frase d'effetto che racchiude un'amara verità, ma non è un pretesto per elevarsi sopra agli altri in virtù delle proprie conoscenze!
Non nego che il confronto con molte persone nemmeno dovrebbe avvenire, perché molti furbetti fanno domande solo per velare le loro provocazioni e le loro radicate convinzioni. Viviamo un periodo storico davvero paradossale, le opinioni diventano verità solo in virtù del poterle mettere per iscritto su Facebook, dove il concetto di "libertà" viene strumentalizzato al fine di poter convincersi di ciò che si vuol sentire.
Qui però la situazione era diversa, ho assistito al fenomeno opposto, una persona in buona fede veniva congedata malamente solo per aver posto delle domande che facevano trasparire la sua "ignoranza" in merito. Beh, questo è proprio ciò che non dovrebbe mai avvenire! Ben vengano i "blast", ma solo a chi se li merita, non verso chi cerca di utilizzare i social come mezzo per togliersi qualche sacrosanto dubbio.
Ciò che più mi ha rattristato in questi mesi è stato vedere moltissimi pseudo-scienziati manipolare mezze verità scientifiche solo per creare consenso e scompiglio. Ho perso davvero moltissimi capelli nel cercare di recuperare chi si faceva imbrogliare da questi bugiardi, non nego di averci anche rinunciato. Però ho compreso che non è tutta fatica sprecata, molte persone hanno bisogno di risposte, ed è compito della comunità scientifica, dal virologo più noto d'Italia allo studente più anonimo, avvicinarsi alle persone, sforzarsi di far capire loro la complessità dei fenomeni naturali che sono sempre contorti e sfuggenti.
Bisogna provarci, altrimenti lasciamo terreno a chi con la bella faccia prende in giro le persone, in modo pericoloso, perché spesso le teorie che certi furboni propongono, vengono somministrate manipolando nozioni scientifiche, manipolando ed interpretando i dati a proprio piacimento.
Mi preme specificare che nessuno da solo ha il quadro completo di tutto, io sono solo all'inizio del mio percorso e sento di sapere ben poco, 5 anni di studio e laboratorio e a malapena scalfisco la superficie. In questo caso la salute riguarda tutti noi, ed è giusto che venga data a tutti la possibilità di potersi chiarire dubbi, se questi dubbi non sono frutto della malafede.
Concludo ringraziandovi tantissimo, è un feedback importante per giovani studenti come me, oggi essere un giovane biotecnologo è ancora più bello, è un incentivo a credere di più in un futuro migliore!
Difatti le biotecnologie si occupano di prendere ciò che la biologia trova "interessante" e di applicarlo al fine di migliorare le nostre vite, con tutta la complessità e la controversia che scaturisce dall'esistenza di certe tecnologie, che ci riguarderanno sempre più da vicino, non solo per la salute: le sfide del futuro saranno reinventare totalmente le filiere produttive agricole, alimentari, tessili, dell'industria e dell'energia, dell'ambiente. Per questo è importante che le persone e la comunità scientifica si avvicinino, per poter fare un uso consapevole e corretto di certe soluzioni innovative.
Grazie ancora! Matteo"
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