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Emilio, menami!

25 Novembre 2010 3 min lettura

Emilio, menami!

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Gentile direttore,

le scrivo dopo aver visto questo video

Lei dice: "il popolo civile quale noi siamo dovrebbe intervenire e menarli perché questi capiscono solo di essere menati". Io sono un precario dell'Università. Ancora per poco, in realtà, poiché finito il dottorato, le mie possibilità di lavoro in un' Università che il "popolo civile" sta distruggendo sono praticamente nulle. Sono un precario, e sono assolutamente solidale con quei giovani che ieri hanno tirato le uova. Sono solidale perché mi rendo conto di come, per arrivare a tirare uova contro il palazzo del Senato, dentro di te devi essere arrivato ad un livello tale di disperazione che non sai più distinguerla dalla rabbia, e allora ti aggrappi alla rabbia perché se fossi totalmente in balia della disperazione perderesti la voglia di alzarti dal letto, la voglia di vivere. Sono solidale perché non capisco come mai in Italia il "popolo civile" contestualizzi le bestemmie, e non le uova di una protesta che riguarda almeno due generazioni di italiani (e non soltanto gli studenti). Sono solidale perché Gesù, per molto meno, invece di tirare uova ha addirittura scacciato i mercanti dal tempio di Gerusalemme; Gesù, mica Che Guevara. E sono di sinistra, stia certo. Sono così di sinistra che critico pure Marx, Marx va bene per i Cacciari, per quelli che hanno scambiato il Faust per un manuale di auto aiuto. Io sto dalla parte della Luxemburg, della Weil, di Camus, son proprio rosso-rosso, insomma. Per questi motivi, a differenza sua, io non faccio parte del "popolo civile", secondo la sua stessa definizione. Ragion per cui, le chiedo cortesemente di menarmi.

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Lei è civile no? E' impensabile che un direttore di telegiornale sia incivile, è impensabile che sia un vigliacco aizzatore di odio sociale a danno dei più deboli, o che un commento come il suo sia una voce dal sen fuggita; in tal caso avrebbe smentito. Lei non l'ha fatto, e quindi, poiché non l'ha fatto, lei è civile e io no; tertium non datur. Sono dunque colpevole di essere incivile e di essere di sinistra. Per cui chiedo di essere picchiato da lei, chiedo che una persona civile come lei picchi una persona incivile come me, e mi faccia capire. Lo chiedo, e la esorto a farlo davanti ad una telecamera, lasciando poi che le immagini siano viste e condivise da tutto il mondo civile, che sicuramente apprezzerà il suo gesto, rendendo la mia punizione esemplare. Non sporgerò denuncia, né reagirò alle sue percosse. Prepari pure liberatorie, sono disposto a firmarle. Può anche omettere il mio nome ed oscurare il volto: basta che si veda la sua opera di educazione, a beneficio dell'umanità, poiché, non essendo io civile come lei, capisco solo se menato. Senza rancore, eh? Poi dopo che mi avrà menato, possiamo pure andare a prenderci un amaro insieme, naturalmente non un amaro Giuliani. Qualora dovesse rifiutare, allora trarrò le debite conclusioni sulla sua incommensurabile e vile ipocrisia, nella speranza che vengano condivise da chiunque legga queste mie parole.

P.S. Casomai dovesse acconsentire, può mettere una buona parola col tg1, affinché in mezzo alle riprese non montino immagini di manifestanti aquilani? Grazie.

Distinti saluti, 
un incivile

VIDEO

Matteo Pascoletti 
©valigia blu - riproduzione consigliata

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2 Comments
  1. piero filotico

    Il prode Emilio vacilla di fronte al sacrilegio del Senato violato dai manifestanti, ma non si scompone di fronte all'ignominia e la vergogna del Senato frequentato da un suo amico riconosciuto mafioso e condannato dal tribunale. Emilio, ma come ti si può credere?

  2. Marco Sisi

    ...OTTIMO INTERVENTO. IO MI ACCONTENTEREI ANCHE SOLO DI SENTIRE EMILIO FEDE PRONUNCIARE LIBERAMENTE LE SUE SCEMPIAGGINI, MA IN BUON ITALIANO, SENZA MASSACRARE GRAMMATICA E SINTASSI COME DI SOLITO USA FARE.

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