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Elogio del freelance (e di una struttura di sostegno)

22 Luglio 2013 4 min lettura

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Elogio del freelance (e di una struttura di sostegno)

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Nel dibattito su freelance e giornalismo che stiamo ospitando da giorni uno degli aspetti emersi è la necessità di 'fare squadra'. Ecco perché abbiamo deciso di proporre l'articolo di Helen Ueckermann che racconta la sua esperienza di freelance e di quanto sia importante far parte di una organizzazione creata su misura per i freelance. 

 

di Helen Ueckermann (traduzione Roberta Aiello)

La vita di un freelance può essere solitaria e piuttosto isolata. Spesso si lavora a casa, trascorrendo lunghe ore con i propri portatili. Sebbene la maggior parte di noi freelance preferisca questo stile di vita e ambiente di lavoro, abbiamo bisogno, di tanto in tanto, di compagnia e di sostegno.

Perciò, far parte di un'organizzazione creata su misura per i freelance è, senza dubbio, una buona idea. Ti mette in contatto con persone che la pensano come te, che capiscono la situazione in cui ti trovi, le battaglie professionali e le gioie, condividendo le proprie esperienze.

Questo è il motivo per cui, qualche anno fa, ho aderito alla Southern African Freelancers' Association e non me ne sono pentita.

Appartenere a un'organizzazione di freelance ha rappresentato, in realtà, l'unico passo che mi abbia aiutato a trasformare la mia attività in un'impresa di successo. Come freelance che lavora a casa, dopo aver trascorso molti anni in un giornale, ho dovuto affrontare l'isolamento e questioni relative ai compensi da chiedere, alla ricerca e al rapporto con i clienti, approcciando attività che non avevo mai svolto e di cui volevo occuparmi.

I miei nuovi amici freelance hanno dimostrato di essere persone socievoli, condividendo la propria esperienza in vari campi, entusiasti della loro carriera e sempre incoraggianti.

Come giornalista a tempo pieno che scrive di imprenditoria e piccole imprese, già sapevo quanto i lavoratori autonomi siano in genere desiderosi di condividere esperienze e consigli. Nonostante ciò, sono rimasta piacevolmente sorpresa dalla disponibilità dei freelance più esperti.

Citando il mio collega Shaz Davis

Safrea è una risorsa preziosa quando hai bisogno di informazioni, di una fonte o di un contatto in prossimità di una scadenza, di una persona competente per un determinato incarico, di un suggerimento su questioni legate al lavoro o semplicemente di qualcuno con cui sfogarti.

Per quanto mi riguarda, questi sono i benefici che ho tratto.

Sostegno

Lavorando a casa abbiamo necessità di discutere e condividere esperienze, dei consigli di freelance competenti, della possibilità di essere guidati, di un forum per festeggiare o di una spalla su cui piangere. A volte abbiamo bisogno di incoraggiamento e sostegno, in altri momenti siamo noi ad offrirli.

Come membro di un gruppo virtuale di persone, con la stessa mentalità, che capiscono quali siano le sfide dei lavoratori autonomi – ricerca della clientela, gestione, consigli sui compensi, contratti, tasse, trattamento dei clienti insolventi, aspetti legali, modalità con cui affrontare un sovraccarico di lavoro o periodi in cui diminuiscono gli impegni, coordinamento e crescita del proprio business - ho trovato in Safrea un supporto prezioso, imparando a comprendere l'ambiente freelance dal quale sono sempre stata incoraggiata ad insistere e ad affermarmi.

Incontri con altri membri

Partecipare a riunioni dove ho potuto socializzare mi ha permesso di costruire relazioni personali con altri freelance che hanno determinato, più di una volta, per me, un aumento consistente di lavoro. A mia volta ho fornito opportunità a chi ho avuto modo di conoscere, imparando ad avere fiducia nell'esperienza e nell'etica del lavoro altrui.

Interazione con altre organizzazioni di freelance

Mi sono stati presentati altri gruppi di freelance, che, come Safrea, fanno parte dell'Alliance of Language and Media Practitioners (LAMP), entrando così in contatto con professionisti nel campo dell'indicizzazione, della revisione e della traduzione, tra cui la South African Science Journalists' Association (Sasja), la South African Translators Institute (Sati) e l'Association of Southern Indexers and Bibliographers (ASAIB).

Inizialmente, dopo i primi mesi di lavoro autonomo, essere "là fuori", da sola, non è stato poi così divertente, cercando di orientarmi tra compensi e assunzione di nuovi incarichi che volevo svolgere, senza sapere quanto sarebbe stato difficile. Trattare con i clienti che volevano pagare meno di quanto il mio lavoro valesse era diventata un'impresa.

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Per questo, a tutti i freelance che mi hanno aiutata e consigliata su come andare avanti nei momenti difficili voglio dire: “Grazie infinite, mi avete spinto a proseguire con il vostro esempio encomiabile e la condivisione disinteressata. Adesso è importante per me offrire altrettanto sostegno ai freelance che verranno”.

Vi interessa sapere che cosa hanno da dire gli altri membri di Safrea?

Per saperne di più, cliccate questo link per leggere alcune testimonianze.

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