Dublino: musicisti e poeti in campo per i senzatetto
3 min letturaUn concerto a sostegno dei senzatetto di Dublino: diversi musicisti irlandesi si sono esibiti ieri davanti a centinaia di persone, tra cui Glen Hansard, vincitore di un premio oscar nel 2008 per la migliore canzone originale, la band Kodaline e Hozier.
Great crowd today down at the Apollo Mission! @HSHIreland thank you all the Singers, Poets, Supporters, Volunteers, residents! pic.twitter.com/WALKsmBnUU
— Glen Hansard (@Glen_Hansard) December 20, 2016
Gli artisti hanno suonato sul tetto di una struttura dell’Apollo House, un palazzo vuoto al centro della città che un tempo conteneva uffici governativi e che ora è occupato da circa 35 senzatetto, grazie all’iniziativa di Home Sweet Home e dell’Irish Housing Network.
Nella notte di giovedì scorso, attivisti, artisti, poeti e altre note personalità, che già facevano parte del gruppo Home Sweet Home – nato dopo un post sui social pubblicato da un senzatetto di 28 anni arrabbiato per il numero di edifici vuoti e inutilizzati in città – hanno deciso di prendere possesso dell’Apollo House e denunciare l'aumento dei senzatetto a Dublino. A fine novembre, scrive The Irish Time, “c'erano 1.023 famiglie (inclusi 2.110 bambini) senza casa, ospitati in alloggi di emergenza”.
«Stiamo per andare ad attivare luce, acqua, riscaldamento e raccogliere il maggior numero di persone senza fissa dimora che hanno bisogno di un tetto sopra la testa», ha detto al giornale Irlandese il co-fondatore di Home Sweet Home e sindacalista, Brendan Ogle. L'occupazione, spiega ancora Olge, cerca di portare «all'attenzione nazionale e internazionale la situazione inaccettabile della presenza di tanti edifici vuoti mentre le persone sono senza casa».
L’edificio è di proprietà del National Asset Management Agency (NAMA), organismo creato dal governo irlandese nel 2009, come risposta alla crisi finanziaria irlandese. Ai giudici dell’Alta Corte la proprietà ha chiesto un’ingiunzione che obblighi gli occupanti a liberare lo stabile anche soprattutto per una questione di sicurezza. Davanti la sede dell'Alta Corte sono arrivati decine di attivisti in attesa del verdetto.
#apollohouse pic.twitter.com/K8Qw4oclGV
— James Ward (@newswardie) 21 dicembre 2016
Il giudice ha poi stabilito che l'Apollo House dovrà essere "liberato" il prossimo 11 gennaio. Gli attivisti di Home Sweet Home, commentando la sentenza, hanno detto di essere «felicissimi ed emozionati per il fatto che 40 persone senza casa, avranno per le feste natalizie e fino all'11 gennaio un posto sicuro, caldo, pulito e riparato in cui stare».
Eoin Ó Broin, politico del partito repubblicano irlandese Sinn Féin, ha definito la decisione del giudice una "vittoria morale" perché «è stato riconosciuto che non ci sono sistemazioni per i senzatetto di emergenza sufficientemente adeguate e che l'immediata chiusura dell'Apollo avrebbe costretto le persone a dormire per strada al freddo».
#Dublino: vittoria morale per #HomeSweetHome. Giudice riconosce: posti per senzatetto sono inadeguati.https://t.co/kGu02qMpRf#ApolloHouse
— Carlo Gianuzzi (@bonhomme69) December 21, 2016
Mercoledì 20 dicembre il Comune di Dublino aveva dato il permesso per la demolizione dell’edificio in questione, dopo che lo scorso giugno era stato presento il piano di riqualificazione.
Il cantautore Glen Hansard, durante un’intervista al The Late Late Show, ha spiegato che l’occupazione dell’Apollo House è sì «un atto illegale», ma si tratta di «disobbedienza civile»: «Abbiamo preso un edificio, lasciato vuoto, che appartiene essenzialmente al popolo d'Irlanda». Per l’artista, scrive TheJournal.ie, Home Sweet Home vuole avviare una “conversazione nazionale” sui senza fissa dimora, dicendo che la crisi dovrebbe essere considerata un'emergenza nazionale.
Foto anteprima via @AndreKpor
Aggiornamento 21 dicembre, ore 19:45: il post è stato aggiornato con le reazioni alla sentenza dell'Alta Corte.
Aggiornamento 22 dicembre, ore 9.09: nella versione precedente il programma The Late Late Show era indicato come programma americano della CBS, in realtà si tratta del programma del canale irlandese RTE1 (grazie a Francesco Caiazza per la segnalazione dell'errore).