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In nome del copyright si rischia la censura online affidata ad aziende private

24 Gennaio 2018 2 min lettura

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In nome del copyright si rischia la censura online affidata ad aziende private

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L'articolo 13 della proposta di riforma direttiva copyright prevede per le piattaforme del web l'obbligo di sistemi di filtraggio dei contenuti caricati online dagli utenti, in sostanza imponendo un monitoraggio generalizzato (una vera e propria sorveglianza di massa delegata alle aziende) di tutto ciò che i cittadini caricano sulle piattaforme online, con grave detrimento della libertà di manifestazione del pensiero.

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Ben 57 associazioni per i diritti civili e i diritti digitali hanno firmato una lettera indirizzata alle massime istituzioni europee, contro l'articolo 13.

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Immagina che ogni volta che parli, un computer controllato da una multinazionale verificherà cosa stai dicendo e avrà il potere di impedirti di dirlo. (MEP Julia Reda)

L'attuazione di un sistema di filtraggio comporta conseguenze rilevanti a carico di Internet che non sarà più uno spazio pubblico e libero (MEP Michal Boni), ma uno spazio capillarmente controllato e censurato (da privati), uno spazio nel quale tutti saranno colpevoli fin quando non riusciranno a dimostrare le propria innocenza (MEP Catherine Stihler). I sistemi di filtraggio dei contenuti possono colpire chiunque, anche gli stessi parlamentari europei, come evidenzia Marietje Schaake (MEP), che si è vista rimuovere un video di un discorso politico dalla piattaforma YouTube, senza conoscerne il motivo.

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Infine, l'instituzione di sistemi di filtraggio di questo tipo ha un costo rilevante, che solo le grandi piattaforme possono affrontare. In tal modo si crea un sistema di semi-monopolio che esclude dal mercato aziende nuove, con grave detrimento per la concorrenza e l'innovazione (MEP Dan Dalton).

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Si tratta di un sistema iniquo, che mina la libertà di espressione senza aiutare in alcun modo gli artisti (MEP Isabella Adinolfi).

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Il 26 e 27 marzo è previsto il voto nella Commissione Affari Legali del Parlamento europeo.

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Immagine in anteprima via the superslice.com

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