Contro l’imperialismo russo
6 min letturaPubblichiamo la dichiarazione congiunta di due organizzazioni socialiste, il Movimento Socialista Russo e Sotsialnyi Rukh" ("Movimento Sociale" in ucraino), impegnate contro l'invasione russa in Ucraina. Il testo è stato pubblicato in inglese da LeftEast e Workers' Liberty, cui la nostra traduzione fa riferimento.
Anche se la maggioranza della sinistra ha condannato l'invasione russa dell'Ucraina, l'unità del fronte della sinistra è ancora carente. Vorremmo rivolgerci a quelli di sinistra che considerano l’attuale guerra come un conflitto interimperialista, attenendosi alla posizione che vede “una piaga su entrambe le case”.
È ora che la sinistra si svegli e faccia una "analisi concreta della situazione concreta" invece di riprodurre schemi logori da Guerra Fredda. Trascurare l'imperialismo russo è un terribile errore per la sinistra. È Putin, non la NATO, che sta facendo la guerra all'Ucraina. Ecco perché è essenziale spostare la nostra attenzione dall'imperialismo occidentale all'imperialismo aggressivo di Putin, che ha una base ideologica e politica oltre a quella economica.
L'imperialismo russo poggia su elementi. In primo luogo, si basa sul nazionalismo russo revisionista. Dopo il 2012, Putin e i suoi apparati di potere sono passati da un concetto civico di nazione (rossiysky, "legato alla Russia") a un concetto esclusivo ed etnico di russità (russkiy, "etnicamente/culturalmente russo"). La sua aggressione nel 2014 e nel 2022 è stata legittimata attraverso l’idea di restituire terre "originariamente" russe. Inoltre, questo concetto di "russità" su base etnica rievoca il concetto imperiale ottocentesco di nazione russa, che riduce l'identità ucraina e bielorussa a identità regionali. Secondo questa visione, russi, bielorussi e ucraini sono un unico popolo. L'impiego di questo concetto nella retorica ufficiale implica negare la sovranità di un’Ucraina indipendente. Ecco perché non possiamo dire con alcuna certezza che Putin vuole solo il riconoscimento della sovranità russa sulla Crimea e sul Donbas. Putin potrebbe desiderare l’annessione o la sottomissione dell'intera Ucraina, minacce che appaiono nel suo articolo Sull’unità storica di russi e ucraini e nel suo discorso del 21 febbraio 2022. Infine, la prospettiva dei colloqui di pace Ucraina-Russia appare piuttosto cupa, dato che la squadra di negoziatori russi è guidata dall'ex ministro della cultura Vladimir Medinsky, uno dei più convinti sostenitori dell'ideologia del russkiy mir (“il mondo etnico russo”). Un mondo dove, fidatevi, nessuno sarà felice.
In secondo luogo, benché sia difficile spiegare razionalmente l’aggressione di Putin, gli eventi attuali hanno dimostrato che può essere abbastanza ragionevole, tuttavia, prendere per buona la retorica imperialista russa. L'imperialismo russo è alimentato dal desiderio di cambiare il cosiddetto "ordine mondiale". Così la richiesta di Putin circa il ritiro della NATO dall'Europa orientale può essere un segnale che la Russia potrebbe non fermarsi con l'Ucraina: Polonia, Lettonia, Lituania o Estonia potrebbero essere i prossimi obiettivi di Putin. È molto ingenuo chiedere di smilitarizzare l'Europa dell'Est, perché, alla luce delle circostanze attuali, questo non farà altro che soddisfare Putin rendendo i paesi dell'Europa dell'Est vulnerabili a future aggressioni. Il discorso sull'espansione della NATO oscura il desiderio di Putin di dividere le sfere di influenza in Europa tra Stati Uniti e Russia. Essere un paese nella sfera d'influenza ussa implica la subordinazione politica e la sottomissione all'espansione del capitale russo. I casi della Georgia e dell'Ucraina dimostrano che Putin è pronto a usare la forza per influenzare la politica dei paesi che ritiene vogliano lasciare la sfera d'influenza russa. È importante capire che la comprensione di Putin degli attori chiave nell'ordine mondiale è fondamentalmente limitata a Russia, Stati Uniti e Cina. Non riconosce la sovranità degli altri paesi, considerandoli come satelliti di uno di questi tre attori dell'ordine internazionale.
Putin e il suo establishment sono molto cinici. Usano i precedenti del bombardamento NATO della Jugoslavia, dell'intervento americano in Afghanistan e dell'invasione dell'Iraq per farsene scudo mentre bombardano l’Ucraina. In questo contesto, la sinistra deve mostrare coerenza e dire no a tutte le aggressioni imperialiste nel mondo. Oggi l'aggressore imperialista è la Russia, non la NATO, e se la Russia non viene fermata in Ucraina, continuerà sicuramente la sua aggressione.
Non dobbiamo inoltre farci illusioni sul regime di Putin. Non offre alcuna alternativa al capitalismo occidentale. È un capitalismo autoritario e oligarchico. Il livello di disuguaglianza in Russia è aumentato significativamente durante i 20 anni della sua leadership. Putin non è solo un nemico della classe operaia, ma anche un nemico di tutte le forme di democrazia. La partecipazione popolare alla politica e alle associazioni di volontariato è trattata con sospetto in Russia. Putin è essenzialmente un anticomunista e un nemico di tutto ciò per cui la sinistra ha combattuto nel ventesimo secolo e sta combattendo nel ventunesimo. Nella sua visione del mondo, i forti hanno il diritto di battere i deboli, i ricchi hanno il diritto di sfruttare i poveri, e gli uomini forti al potere hanno il diritto di prendere decisioni per conto della popolazione esautorata. Questa visione del mondo deve subire un duro colpo in Ucraina. Affinché possa avvenire un cambiamento politico in Russia, l'esercito russo deve essere sconfitto in Ucraina.
Vogliamo affrontare una questione molto controversa, quella degli aiuti militari all'Ucraina. Comprendiamo le ripercussioni della militarizzazione per i movimenti di sinistra in tutto il mondo, così come le resistenze della sinistra all'espansione della NATO o all'intervento occidentale. Tuttavia, è necessaria una maggiore contestualizzazione per avere un quadro completo. Prima di tutto, i paesi della NATO hanno fornito armi alla Russia nonostante l'embargo del 2014 (Francia, Germania, Italia, Austria, Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Slovacchia e Spagna). Perciò la discussione sul fatto che le armi inviate nella regione possano finire nelle mani giuste o sbagliate suona un po' tardiva. Sono già in cattive mani, e i paesi dell'UE, fornendo armi all’Ucraina, non farebbero che riparare ai loro precedenti torti. Inoltre, le garanzie di sicurezza alternative che il governo ucraino ha proposto richiedono il coinvolgimento di un certo numero di paesi, e probabilmente possono essere ottenute solo con il loro coinvolgimento. In secondo luogo, come numerosi articoli hanno sottolineato, il reggimento Azov è un problema. Tuttavia, a differenza del 2014, l'estrema destra non sta giocando un ruolo di primo piano nella guerra di oggi, che è diventata una guerra di popolo - e i nostri compagni della sinistra anti-autoritaria di Ucraina, Russia e Bielorussia stanno combattendo insieme contro l'imperialismo. Come è diventato chiaro negli ultimi giorni, la Russia sta cercando di compensare il suo fallimento via terra con attacchi aerei. La difesa aerea non darà al battaglione Azov alcun potere aggiuntivo, ma aiuterà l'Ucraina a mantenere il controllo del suo territorio e a ridurre le morti civili anche se i negoziati falliscono.
Riteniamo che la sinistra debba chiedere:
- il ritiro immediato di tutte le forze armate russe dall'Ucraina
- nuove sanzioni mirate e personali su Putin e i suoi oligarchi (È importante capire che Putin e il suo establishment si preoccupano solo dei loro beni privati; non si curano minimamente dello stato dell'economia russa in generale. La sinistra può inoltre usare questa richiesta per esporre l'ipocrisia di coloro che hanno sponsorizzato il regime e l'esercito di Putin, e che anche ora continuano a vendere armi alla Russia)
- il sanzionamento del petrolio e del gas russi
- un maggiore sostegno militare all'Ucraina, in particolare con la fornitura di sistemi di difesa aerea
- l'introduzione di forze di pace dell'ONU da paesi non appartenenti alla NATO per proteggere i civili, compresa la protezione dei corridoi umanitari e la protezione delle centrali nucleari (il veto della Russia nel Consiglio di Sicurezza dell'ONU può essere superato all'Assemblea Generale)
La sinistra dovrebbe anche supportare gli ucraini di sinistra che stanno resistendo, dando loro visibilità, focalizzando l’attenzione sulle loro voci e sostenendoli finanziariamente. Riconosciamo che milioni di ucraini impiegati come lavoratori essenziali e volontari negli aiuti umanitari rendono possibile un'ulteriore resistenza.
Un certo tipo di richieste - sostegno a tutti i rifugiati in Europa indipendentemente dalla cittadinanza, cancellazione del debito estero dell'Ucraina, sanzioni contro gli oligarchi russi, ecc. - sono ampiamente accettate a sinistra e, pertanto, non c’è bisogno di discuterle in questa sede.
L'invasione russa dell'Ucraina crea un terribile precedente per la risoluzione di conflitti che comportano il rischio di una guerra nucleare. Questo è il motivo per cui la sinistra deve proporre una propria visione delle relazioni internazionali e dell'architettura della sicurezza internazionale che possa includere il disarmo nucleare multilaterale (che dovrà essere vincolante per tutte le potenze nucleari) e l'istituzionalizzazione di risposte economiche internazionali a qualsiasi aggressione imperialista nel mondo. La sconfitta militare della Russia dovrebbe essere il primo passo verso la democratizzazione dell'ordine globale e la formazione di un sistema di sicurezza internazionale, e la sinistra internazionale deve dare un contributo a questa causa.
(Il Movimento Socialista Russo è un’organizzazione politica che basa la propria visione del socialismo democratico sulla proprietà comune, sulla libertà politica e l’autodeterminazione. Solo un movimento di massa - di socialisti, sindacati, femministe, antifascisti e attivisti ambientali - armato di solidarietà di classe ed egualitarismo potrà porre fine al dominio del capitale in Russia.
Sotsialnyi Rukh (“Movimento Sociale”) è un'organizzazione della sinistra democratico-socialista ucraina che lotta contro il capitalismo e la xenofobia. Il Movimento unisce gli attivisti e i sindacati nella lotta per costruire un mondo migliore senza la dittatura del capitale, il patriarcato e la discriminazione.)
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