I politici sui social media: la galleria degli errori
1 min letturaUn’azione di comunicazione (politica) (online) non funziona se:
- non è compresa dai destinatari;
- diventa un boomerang;
- mette in evidenza l’incoerenza tra immagine reale e immagine percepita del mittente;
- aumenta il livello di crisi comunicativa invece di diminuirlo;
- trasforma una non-notizia in notizia;
- non tiene conto della natura del pubblico;
- non tiene conto della natura dello strumento;
- è un errore così grande da cancellare i meriti (politici) del mittente;
In questo slideshow c'è almeno un errore per categoria compiuto dai politici italiani nell'ultimo anno e mezzo sui social media. In chiusura c'è il 'capolavoro' al contrario, ossia il racconto del tweet con cui Anthony Weiner, deputato americano, si è giocato la carriera.
In conclusione, piccolo vademecum per evitare figuracce (vale anche per la comunicazione commerciale, istituzionale, pubblica: la politica, in questo caso, insegna):
- meglio parlare poco e bene che tanto e male;
- meglio sopravvalutare che sottovalutare il peso mediatico del contesto (e dunque, meglio la prudenza);
- umani sì, ma non troppo umani;
- ogni atto di comunicazione sui social media è pubblico: bisogna scrivere ciò che si potrebbe sostenere anche in una piazza gremita;
- non fare tutto da soli.
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