Un'impresa britannico-tunisina sta progettando una gigantesca centrale solare nel deserto della Tunisia, un impianto che richiede un enorme consumo d’acqua. L’energia verde però andrà solo all’Europa, scrivono Arianna Poletti e Aïda Delpuech su Irpi. Finora, i progetti di esportazione di energia solare dal Nord Africa all’Europa erano però stati messi da parte per anni per i costi esorbitanti. Ma con un inverno freddo alle porte, senza il gas russo, e con l’impennata dei prezzi dei combustibili fossili, le contese risorse del Nord Africa hanno solleticato l’interesse degli Stati europei. “A maggio 2022 l’Unione Europea ha annunciato di voler aumentare gli obiettivi di energia prodotta da fonti rinnovabili fino al 40% entro il 2030, dotandosi di 600 GWh supplementari di energia solare. Ma il vecchio continente non ha né lo spazio né le risorse per produrre internamente la totalità del proprio fabbisogno di energia verde. Ed ecco che gli annunci di mega progetti di centrali solari in Nord Africa, così come quelli di cavi sottomarini nel mediterraneo, non fanno che moltiplicarsi”, scrivono Poletti e Delpuech. «Non ci opponiamo alle rinnovabili, ma chiediamo una transizione energetica equa, che prenda in considerazione le rivendicazioni sociali e ambientali locali e non riproduca le dinamiche dell’industria fossile», ripetono le comunità che osservano l’installazione dei pannelli solari europei dalla finestra di casa. [Continua a leggere su Irpi]