Dopo settimane di aspre discussioni, gli Stati membri dell'UE hanno concordato un meccanismo per limitare i prezzi del gas all'ingrosso. Il piano - chiamato meccanismo di correzione del mercato - entrerà in vigore il primo febbraio 2023 e si attiverà a partire dal 15 febbraio per i contratti con scadenza a 2 mesi, 3 mesi e 1 anno.
Il meccanismo si attiverà quando i prezzi del gas superano i 180 euro per megawattora (MWh) e sono superiori di almeno 35 euro rispetto al prezzo medio internazionale del gas naturale liquefatto (GNL) per tre giorni consecutivi, in modo da non mettere a rischio le forniture di gas dell'Europa, riporta Le Monde. Non si tratta di un vero e proprio tetto al prezzo del gas. Il meccanismo assicura che il prezzo del gas non raggiunga valori superiore al prezzo del gas naturale liquefatto più il premio di 35 euro: “Il prezzo al TTF può quindi assumere valori superiori a €180/MWh purché la differenza con prezzo LNG rimanga pari a €35”, osserva su Twitter Simona Benedettini.
4/N 🔴IL MECCANISMO E' UN TETTO? NO. Il meccanismo assicura che il prezzo al TTF non assuma valori > al prezzo dell'LNG +il premio (€35). Il prezzo al TTF può quindi assumere valori superiori a €180/MWh purché la differenza con prezzo LNG rimanga pari a €35.
— Simona Benedettini (@SimoBenedettini) December 19, 2022
Una volta attivato, il limite di prezzo si applicherà per almeno 20 giorni lavorativi e potrà essere disattivato se il rapporto tra il il gas naturale e il prezzo del gas naturale liquefatto più il premio sarà inferiore ai 180 euro per megawattora, la Commissione Europea dichiara lo stato di emergenza, il meccanismo fa aumentare i consumi di gas o fa ridurre gli scambi tra Stati Membri o al TTF.
La commissaria per l'energia, Kadri Simson, ha precisato che la Commissione “è pronta a sospendere, ex-ante, l'attivazione del meccanismo” se le analisi di ESMA, l'autorità di vigilanza sui mercati dell'UE, ACER, l'autorità di regolamentazione per l'energia, e Banca Centrale Europea, “mostreranno che i rischi superano i benefici". La BCE ha già parlato di possibili rischi per la stabilità del mercato e l'ACER ha già avvertito che "è improbabile che il nuovo tetto ai prezzi del gas del blocco riduca i costi per i consumatori o le imprese se i paesi continuano a correre per riempire le loro riserve esaurite", definendo il meccanismo concordato dai ministri questa settimana "senza precedenti e non testato".
“Le misure di salvaguardia sono così tante che è difficile capire fino in fondo come andrà a finire”, spiega a Politico Simone Tagliapietra, senior fellow del think tank Bruegel. “Il tetto al prezzo del gas è percepito in diversi Stati membri come la soluzione definitiva ma risolverà magicamente tutti i nostri problemi - e sarebbe un grosso errore pensarlo”.
Anche se le misure di salvaguardia dovrebbero proteggere il mercato dalle turbolenze, la sola esistenza del meccanismo potrebbe avere un impatto negativo sulla capacità dell'Europa di attirare carichi di gas internazionali, ha affermato Katja Yafimava, specialista del gas e ricercatrice senior presso l'Oxford Institute for Energy Studies. Il meccanismo invia “un segnale a tutti i fornitori di gas all'Europa che l'UE è disposta - in linea di principio e in pratica - a manipolare il mercato se politicamente conveniente… [il che] può influire sulle future decisioni commerciali dei fornitori”