Il Presidente statunitense Joe Biden ha “minacciato” una nuova tassa sui profitti inaspettati delle grandi compagnie petrolifere e del gas, a meno che non aumentino la produzione per contenere il prezzo della benzina alla pompa. “È ora che queste compagnie smettano di trarre profitto dalla guerra, si assumano le loro responsabilità nei confronti del paese e diano una tregua al popolo americano”, ha detto Biden ai giornalisti. “In un periodo di guerra, ogni azienda che riceve profitti storici come questi ha la responsabilità di agire al di là del ristretto interesse personale, dei suoi dirigenti e azionisti”. Il riferimento a come le grandi aziende dei combustibili fossili stanno riutilizzando i grandi ricavi, spesso per aumentare i dividendi e il riacquisto di azioni piuttosto che per aumentare la produzione, che potrebbe far scendere il prezzo del petrolio e quindi ridurre i loro profitti.
La Exxon Mobil ha registrato un profitto record di quasi 20 miliardi di dollari nel terzo trimestre dell'anno, il 10% in più rispetto al trimestre precedente e il quarto trimestre consecutivo di forti guadagni. Chevron ha registrato profitti per 11,2 miliardi di dollari, appena al di sotto del record stabilito nel trimestre precedente. Anche le società europee Shell e Total Energies hanno dichiarato che i profitti sono più che raddoppiati rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Le cinque maggiori compagnie petrolifere hanno generato profitti per oltre 50 miliardi di dollari nel secondo trimestre e l'Agenzia Internazionale dell'Energia ha riferito che il reddito netto totale dei produttori mondiali di petrolio e gas raddoppierà quest'anno rispetto all'anno scorso, raggiungendo la cifra record di 4.000 miliardi di dollari. Una mezza dozzina delle aziende più grandi ha fatto più profitto negli ultimi sei mesi che in tutto l'anno scorso e ottenuto ricavi più di due volte e mezzo maggiori rispetto a quanto guadagnato negli stessi trimestri del 2021, hanno detto i funzionari della Casa Bianca.
Le affermazioni di Biden tuttavia difficilmente si tradurranno davvero in una tassa considerato che il Congresso non è ancora in sessione e sarebbe ancora meno probabile approvare una misura del genere se i Repubblicani conquistassero una o entrambe le camere alle elezioni di medio termine della prossima settimana. [Continua a leggere sul New York Times]