Entro la metà di questo secolo, la maggior parte delle auto e degli autobus dovrebbe essere alimentata da energie rinnovabili. L’aviazione mondiale, invece, è impegnata nel difficile compito di arrivare a emissioni zero nette di carbonio entro il 2050. Negli anni precedenti la pandemia, l'aviazione ha emesso circa un miliardo di tonnellate di anidride carbonica all'anno, circa quanto l'intero continente sudamericano nel 2021. E le emissioni stanno risalendo dopo la fine dei lockdown. Tuttavia le principali compagnie aeree si sono impegnate a raggiungere l'azzeramento delle emissioni di carbonio entro il 2050.
Sono tante le nuove tecnologie in cantiere, come gli aerei completamente elettrici, oppure l’utilizzo dell’idrogeno o di carburante sintetico per jet ricavato dal carbonio estratto dall'atmosfera. Diverse compagnie aeree hanno già iniziato ad aggiungere una piccola quantità di biocarburante a combustione più pulita - noto nel settore come carburante per l'aviazione sostenibile, o SAF - alla loro normale fornitura di carburante. Molte aziende stanno anticipando le normative governative, investendo in miglioramenti dell'efficienza per ridurre le emissioni e, in alcuni casi, scommettendo su innovazioni a lungo termine che potrebbero ridurre drasticamente le emissioni in futuro.
Ma forse la fonte potenziale più interessante è l'aria che respiriamo, che naturalmente è piena di anidride carbonica. I ricercatori hanno già sviluppato una tecnologia nota come "power to liquid". Utilizza enormi ventilatori per eliminare l'anidride carbonica dall'atmosfera, quindi estrae il carbonio dalla molecola di CO2 prima di combinarlo con l'idrogeno prodotto dall'elettrolisi dell'acqua alimentata da energia rinnovabile. Il risultato è un idrocarburo che può essere utilizzato per alimentare un aereo. La sfida principale è il costo elevato.
Il costo è dovuto principalmente all'enorme quantità di energia rinnovabile necessaria per produrre il carburante in volumi significativi. Ma il costo dell'elettricità rinnovabile sta scendendo così rapidamente che, entro il 2035, il carburante "power-to-electric" potrebbe essere più economico da produrre rispetto alla maggior parte dei SAF ricavati dalla biomassa.
L’idrogeno richiede sfide ingegneristiche significative. Si tratta di un gas è troppo voluminoso per essere immagazzinato in quantità utili a bordo di un aereo e deve essere raffreddato a meno 253 Celsius. La NASA e l'Agenzia Spaziale Europea e i ricercatori di aziende come Airbus e Rolls-Royce stanno lavorando per adattare la tecnologia esistente all'aviazione commerciale.
Gli aerei elettrici sono un'altra opzione a basse emissioni di carbonio. A causa delle attuali limitazioni delle batterie che alimentano i motori, gli aerei completamente elettrici non hanno l'energia necessaria per poter far viaggiare grandi aerei su lunghe distanze, ma potrebbero offrire una soluzione per gli aerei più piccoli che percorrono rotte più brevi. Su questo fronte, Avinor, l'operatore aeroportuale norvegese, ha detto che tutti i voli nazionali della Norvegia dovrebbero essere completamente elettrici entro il 2040. Wideroe, un vettore regionale norvegese, prevede di avere il suo primo aereo completamente elettrico in servizio entro il 2026.