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La Cina e noi. Perché è urgente capire come pensa il Dragone [podcast]

1 Giugno 2022 4 min lettura

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La Cina e noi. Perché è urgente capire come pensa il Dragone [podcast]

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«Anche se la guerra del presidente Putin continua, restiamo concentrati sulla sfida più seria di lungo termine all'ordine internazionale, che è quella posta dalla Cina». Lo ha affermato il segretario di Stato americano Antony Blinken. «L'ampiezza della sfida posta dalla Cina sarà un test per la democrazia americana», osserva Blinken precisando che gli Stati Uniti competeranno «con la Cina per difendere i nostri interessi e costruire la nostra visione del futuro».

La Germania in questi giorni, dopo le ennesime rivelazioni sulla persecuzione della minoranza in gran parte musulmana degli uiguri e alla Russia di Putin e all'invasione dell'Ucraina, sta mettendo in discussione le sue relazioni con Pechino. Anche se questo "rivale sistematico" è il suo principale partner commerciale.

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In questi anni la Cina è stata descritta dai media sostanzialmente seguendo due direzioni “Si arricchisce ogni minuto che passa, andiamo a farci affari”, oppure “È l’inferno dei diritti umani”.

Tuttavia, scrive Giada Messetti, tra questi due estremi esiste una zona intermedia immensa ancora non battuta.

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Come racconta Simone Pieranni nel suo ultimo libro sulla Cina, i cambiamenti attraversati dalla Cina in poco più di cinquant’anni sono così profondi e radicali che, nella storia di altri paesi, analoghe trasformazioni hanno impiegato secoli per affermarsi. Là dove oggi si innalzano grattacieli dalle architetture sbalorditive, fino a pochi anni fa c’era solo campagna. Ragazzi e ragazze dell’ultima generazione, una massa di figli di operai e nipoti di contadini, sono arruolati nel settore hi-tech più dinamico al mondo. Il mastodontico inquinamento industriale si affianca alla più avanzata ricerca di fonti di energia sostenibile. Ma nonostante sia apparentemente tutta proiettata verso il futuro, la Cina contemporanea ha radici che affondano in un passato millenario, al quale spesso attinge traendone valori, idee, strategie che usa nel confronto sempre più serrato con l’Occidente. È un gigante con un’identità fatta di contrasti, che mischia furiosamente passato e presente in modo del tutto inedito ai nostri occhi.

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L’Occidente ha bisogno della Cina tanto quanto la Cina ha bisogno dell’Occidente. Il destino di entrambi è irrimediabilmente intrecciato. L’ascesa della Cina e il suo ruolo di potenza mondiale stanno sfidando l’egemonia dell’Occidente e hanno mandato in frantumi l’idea che il nostro modello sia per forza egemone, il traguardo a cui aspirare.

Ecco perché è sempre più urgente capire come pensa il Dragone.

Abbiamo provato a farlo con due giornalisti esperti di Cina, Simone Pieranni fondatore dell’agenzia China Files, ha vissuto per diversi anni in Cina, fino a poche settimane fa si occupava di esteri al Manifesto ora si occupa di podcast a Chora Media, collabora con l’Espresso ed è autore di diversi libri sulla Cina fra cui Red Mirror e La Nuova Cina;

Giada Messetti anche lei ha vissuto a lungo in Cina, sinologa, ha collaborato per diverse testate e trasmissioni tv e radiofoniche, autrice a Rai Tre, cura una rubrica settimanale sulla Cina a Radio Rai 1. Con Simone Pieranni ha ideato e condotto il podcast Risciò. Autrice anche lei di libri sulla Cina fra cui Nella testa del Dragone e l’ultimo uscito a marzo 2022 La Cina è già qui.

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Pieranni e Messetti ci accompagnano in viaggio affascinante e ricco di interrogativi a cominciare dalla lingua millenaria, più volte data per spacciata per la sua complessità, basata sul sistema dei caratteri, considerato un vero ostacolo all'ingresso della Cina nel mondo moderno. Una sfida che però i cinesi hanno continuamente vinto prima con il "pīnyīn", un ponte tra i caratteri e l'alfabeto che ha permesso di facilitare l'alfabetizzazione delle masse, e poi con il lavoro e le intuizioni di un programmatore visionario come Wang Yongmin, che cominciò a studiare un modo che permettesse di inserire i caratteri cinesi nel computer attraverso la tastiera QWERTY.
E ancora: il socialismo di mercato, il recupero del confucianesimo, la storia recente dal "secolo dell'umiliazione nazionale" (che fa riferimento agli anni compresi dal 1839, scoppio della prima guerra dell'oppio, e il 1949, dalla colonizzazione occidentale alla fondazione della Repubblica popolare cinese) e la Rivoluzione culturale di Mao (che segnò un periodo di feroce violenza) che spiegano oggi molte delle dinamiche interne nella relazione fra cittadini e autorità sotto il segno dell'"ordine", e la spinta verso il riscatto sulla scena internazionale, una tappa fondamentale del "grande ringiovanimento della nazione cinese" a cui aspira la politica del "Sogno cinese" di Xi Jinping, che si appresta ad ottobre, quando è previsto il XX Congresso del Partito comunista cinese, a ricevere il suo terzo mandato. Di fatto consacrando Xi Jinping, uno dei leader cinesi più potenti dai tempi di Mao. Quali sfide aspettano la Cina e ci aspettano? Dall'appoggio / non appoggio alla Russia di Putin, alla riconquista annunciata entro il 2049 di Taiwan, alle tensioni nella regione indopacifica, che ormai rappresenta il cuore pulsante dell'economia globale e dove maggiormente si stanno scontrando gli interessi di Pechino e di Washington.

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