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Caso Ruby. E il parroco di Antrosano dichiara il ‘lutto per il Paese umiliato e per una Chiesa connivente’

20 Gennaio 2011 3 min lettura

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Caso Ruby. E il parroco di Antrosano dichiara il ‘lutto per il Paese umiliato e per una Chiesa connivente’

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Don Aldo, parroco di Antrosano, un piccolo paese in provincia de L'Aquila, profondamente indignato dagli ultimi scandali che vedono coinvolto il Presidente del Consiglio, domenica scorsa aveva deciso di non celebrare messa, convinto che solo "gesti eclatanti e clamorosi possono destare il risveglio". Molti fedeli gli hanno chiesto di tornare sui suoi passi, il prete abruzzese ha così deciso di tornare a celebrare messa, ma ha affisso sulla porta della chiesa questo cartello:

"Lutto per il paese umiliato da un premier immondo, affarista e licenzioso - Sequestrato da un’economia corsara e forcaiola - Imbavagliato da una TV servile e cortigiana. Lutto per una Chiesa connivente e concubina - Muta e imbavagliata - Sensale e mercenaria. Lutto". 

Valigia Blu gli ha chiesto di scrivere le ragioni di questa sua protesta. 
"Quello che i cittadini di una libera democrazia fanno nelle mura domestiche riguarda solo loro. Questo è un principio valido per tutti, e deve valere per tutti. Anche per me"! 
Così ha sentenziato domenica scorsa, a telecamere accese e a coscienza spenta.
Cosicché, per questa analfabeta del diritto, per questo fattucchiero della morale casereccia, in casa si può anche stuprare la moglie e violentare i figli. In casa si possono ordire attentati e architettare colpi di stato. In casa si possono perpetrare assassini e qualsiasi ingerenza lederebbe l'unico sacro diritto del cittadino egotico: la "privacy"! 
Mi si accappona la pelle al pensare che lo stesso è colui che da sempre ha istituzionalizzato i suoi privati interessi, ha reso pubblici, promuovendoli onorevoli, i suoi personali e privati contabili, commercialisti, avvocati, estetisti, entreneuses, prosseneti e puttane. 
Il popolo di lui ostaggio, galvanizzato dalle sue imprese, fa suo questo vangelo delle volgarità per cui l'uguaglianza dei cittadini equivale alla libertà di fare in casa quel che si vuole!
Riducendo la casa, da luogo di convivenza affettiva, a vandea di scorribande per le proprie bulimie inesauste.
Lui, il difensore della famiglia! 
Mi sembra che sia stato Piero Calamandrei a denunciare già da tempo questa inclinazione del popolo italiano alla "putrefazione morale, all'indifferenza, alla sistematica vigliaccheria".
Nel suo libretto "Pio XII Il Vicario di Hochhuth" Luigi Villa cita queste parole di Indro Montanelli:
"In Italia, la "Verità" si può dire solo se si è in tanti. Perché in Italia aver torto non è pericoloso. Basta averlo in coro, cioè insieme a tutti gli altri. I pericoli grossi li corre solo chi nel coro fa stecca, anche se la fa per dire una verità, che poi i fatti convalidano. La legge di questo Paese è quella del gregge. Tutto si può fare, sia l'errore che il riconoscimento dell'errore, purché tutti insieme. Per l'isolato non c'è scampo. In ogni epoca e sotto qualunque regime egli è e rimarrà sempre il nemico (delle pecore) numero uno"! 
Per la cronaca, vi comunico che, incoraggiato da molti di voi, sono pervenuto a più miti consigli.
Affiggerò sulla porta della Chiesa il manifesto che vi allego e, continuerò a celebrare messa, come sempre, con occhi ben aperti e con animo non rassegnato. 
Don Aldo Antonelli per Valigia Blu
@Valigia Blu - riproduzione consigliata
testo raccolto da: Viola Di Nicola

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