Capodanno in discarica: a Terzigno hanno festeggiato così
2 min letturaChe fine ha fatto la discarica di Terzigno? Quando a settembre del 2010 i cittadini del
vesuviano cominciarono a scendere in strada per fermare gli autocompattatori, la S.A.R.I. e
la Cava Vitiello erano sulle prime pagine di tutti i giornali nazionali.
Dopo scontri violenti, camion dati alle fiamme, cariche della polizia ed il ritorno
dell'emergenza rifiuti, il decreto legge 196 firmato novembre sembra aver cancellato dai
media le discariche nel Parco Nazionale del Vesuvio. Con il dispositivo d'urgenza approvato
anche dalle Camere, si cancella definitivamente l'apertura di Cava Vitiello, la seconda
discarica prevista dalla Legge 193 del 2008 per porre fine allo stato di emergenza in
Campania.
C'è chi ha cantato vittoria, chi ha abbandonato la lotta e chi ha spostato la sua attenzione
sul ghiotto piatto degli inceneritori, facendo sprofondare nuovamente Napoli e Provincia
sotto un manto di rifiuti.
Ma il presidio rimane. Pochi irriducibili, i ragazzi dei Movimenti di Difesa del Territorio, le
mamme vulcaniche e la cittadinanza attiva sono ancora sulla Rotonda Panoramica di
Boscoreale. Ogni notte, con il freddo, con la pioggia. Ogni notte, nonostante qualche
settimana fa la polizia abbia smantellato i gazebo che i cittadini avevano costruito per
ripararsi dal freddo. Ogni notte, nonostante lottare con la discarica non interessi più a
nessuno, nemmeno alle istituzioni locali che si erano fatte promotrici della lotta nei mesi
scorsi.
Perché, per una bomba ecologica scongiurata, i ragazzi di Terzigno e Boscoreale sanno bene
che ne hanno ancora molte da bonificare sul territorio, prima che l'ambiente sia contaminato
in modo irreversibile. In molti hanno dimenticato i risultati delle analisi condotte dai tecnici
di parte nominati dai Comuni Vesuviani sulle falde acquifere sottostanti il sito di stoccaggio
dei rifiuti.
Falde contaminate da numerose sostenze inquinanti e cancerogene. Invece di tenere fede
all'accordo che i 18 sindaci dei comuni della cosiddetta "zona rossa" firmarono con il
presidente del Consiglio, Sivlio Berlusconi - che prevede la sospensione delle attività di
conferimento in caso dell'emergere di "citicità" - la discarica S.A.R.I. continua ad essere
attiva. Ufficialmente, ora accoglie solo i rifiuti prodotti dai comuni dell'area vesuviana, che
fanno la raccolta differenziata. Ma i Comitati denunciano forti sospetti che alla S.A.R.I.
continuino ad arrivare i rifiuti indifferenziati di tutta Napoli, soprattutto per far fronte
all'emergenza di Capodanno che vede l'esercito in strada a fare da nettezza urbana.
La puzza non se n'è mai andata da Boscoreale, nemmeno i rifiuti. La cava è diventata una
collinetta, violando le direttive previste negli studi preliminari effettuati all'apertura del sito.
In una regione con elevatissimi tassi di incidenza tumorale, nella provincia a più alta densità
abitativa, senza un piano regionale per lo smaltimento dei rifiuti e con un governo alla
disperata ricerca di un fosso dove buttare l'immondizia, nemmeno la legge serve a stabilire
in modo definitivo lo stato delle cose. Ed è per questo che i comitati denunciano gli inganni
del d.l. 196, che prevede che il F.O.S. - frazione organica stabilizzata derivante dalla
tritovagliatura dei rifiuti - possa essere utilizzata per la ricomposizione territoriale delle cave
dismesse. Insomma, se tornassimo in uno stato emergenziale, l'esercito potrebbe arrivare a
Cava Vitiello e gettarci dentro il F.O.S., ovvero immondizia.
Soltanto - così denunciano i comitati - che quella non sarebbe una discarica, ma un pezzo
di terra qualsiasi, appianato utilizzando rifiuti altamente inquinanti e senza nessuna delle
protezioni presisposte per legge nelle discariche. Insomma, una bomba ecologica molto
peggiore di quella scongiurata qualche mese fa.
Ed è con la rabbia nel cuore e forza della disperazione che la popolazione di Terzigno e
Boscoreale è scesa ancora in strada per festeggiare la fine di un anno amaro. Per
festeggiare, un Capodanno in Discarica.
Alessio Viscardi per Valigia Blu
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