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Torna la ‘bufala’ sul Natale negato a scuola per rispetto dei musulmani. E Salvini puntuale rilancia sui social

20 Novembre 2018 7 min lettura

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Torna la ‘bufala’ sul Natale negato a scuola per rispetto dei musulmani. E Salvini puntuale rilancia sui social

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Quasi Natale e… puntuale arriva la 'bufala' delle tradizioni natalizie negate per rispettare i bambini di fedi religiose diverse dalla religione cattolica. Questa volta siamo a Terni, dove la dirigente scolastica dell’istituto Anita Garibaldi avrebbe cancellato una recita natalizia sulla natività di Gesù da parte dei bambini della scuola. Ma, come spiegato dalla dirigente stessa, l’idea di realizzare un presepe vivente era solo un’ipotesi e, pertanto, non è stato vietato nulla.

Tutto è partito sabato scorso con un post su Facebook dell’assessore alla scuola del Comune di Terni, la leghista Valeria Alessandrini. “No alla recita natalizia perché disturba le diverse culture religiose presenti nell'istituto. Questa la decisione di una dirigente scolastica di Terni che ha vietato lo svolgimento di una iniziativa natalizia legata alla messa in scena di quadri viventi con protagonisti i bambini e a tema la nascita di Gesù”, si legge nell’attacco del post, che poi ripropone lo schema della contrapposizione tra culti religiosi diversi e il rischio di perdere le proprie radici per rispettare le culture altrui: “Rispettare chi professa altre religioni non significa dover rinunciare per forza a riconoscere le nostre radici, anzi. Solo rispettando quello che siamo stati e, quindi, quello che siamo, riusciremo a far capire agli altri che ognuno é libero di professare la propria fede, ma è anche tenuto a rispettare la storia e la cultura del paese dove vive. Spero venga consentito a bambini e ragazzi dell'istituto di vivere e condividere con i compagni e i propri genitori i momenti più belli, intensi e significativi del Natale”, conclude Alessandrini.

No alla recita natalizia perché disturba le diverse culture religiose presenti nell'istituto. Questa la decisione di una...

Pubblicato da Valeria Alessandrini - Lega - Assessore del Comune di Terni su Sabato 17 novembre 2018

Il post di Alessandrini viene ripreso da diverse testate giornalistiche. “Terni, annullata la recita di Natale in una scuola elementare: ‘Disturba le altre religioni’”, ha titolato Il Giornale che ha costruito la notizia riportando nell’articolo esclusivamente le parole dell’assessore su Facebook. Sulla stessa falsariga i titoli di altri giornali: “La scuola stoppa la recita natalizia cristiana, l'assessore leghista contro la preside” (Terni Today), “Recita di Natale cancellata alle elementari a Terni: «Disturba le altre culture religiose»” (Il Messaggero), “"Disturba altre religioni", no a recita di Natale” (Libero), “Recita natalizia vietata a scuola, l'ira di Salvini” (Corriere dell’Umbria).

In serata la storia della “recita di Natale cancellata” viene rilanciata dai profili social del ministero dell’Interno, Matteo Salvini, su Facebook e su Twitter, linkando un articolo di Umbria24 che, nella versione postata da Salvini, aveva un titolo diverso da quello attuale: “Terni, la dirigente scolastica: «No alla recita natalizia: disturba le diverse culture religiose»”. Ora è: “Terni, recita natalizia contestata: scontro assessore e dirigente. Salvini: «Idiozia»”.

Nelle ore successive sono arrivate, infatti, le dichiarazioni della dirigente scolastica dell’istituto Anita Garibaldi, Elisabetta Mascio, che, commentando la versione dei fatti riportata dall’assessore Alessandrini, ha precisato che non è stata vietata alcuna recita perché «l'idea di realizzare nella nostra scuola un presepe vivente era solo un'ipotesi, neanche formulata più di tanto, dunque il fatto è insussistente» e utilizzare «il termine vietare è assolutamente inappropriato». Anzi, ha proseguito la preside, la scuola è «un esempio di tolleranza, rispetto e integrazione: in tutte le scuole della nostra direzione vengono fatti presepi e canti natalizi, dunque il rispetto è totale per tutte le sensibilità, anche religiose. Ma senza superare certi limiti e seguendo le regole base imposte dal principio di laicità della scuola». Nei giorni precedenti, la scuola aveva ospitato la visita pastorale del vescovo Giuseppe Piemontese, come documentato sull’home page del sito della direzione didattica e riportato anche dalla diocesi di Terni, ha concluso Mascio.

PARROCCHIA SAN PIETRO, VISITA PASTORALEParlano di noi, nel sito della diocesi:"Gioioso e festante è stato l’incontro...

Pubblicato da Direzione Didattica Statale Giuseppe Mazzini su Giovedì 15 novembre 2018

Anche nei commenti al suo post su Facebook, alcune persone avevano messo in dubbio la versione dell’assessore Alessandrini, riportando le dichiarazioni della preside e, come nel caso di un utente, la lettera di una maestra del circolo didattico dal titolo “Nessuno ha rubato il Natale”, indirizzata al sindaco di Terni, Leonardo Latini: “Mi meraviglio di lei, caro sindaco. Mi meraviglio di come dia voce ad una notizia senza fondamento senza informarsi. Lei che dovrebbe tutelare ogni suo cittadino, è il primo a contribuire ad infangare l’immagina della scuola. Glielo dico da insegnante cattolica che lavora nella direzione didattica tirata in ballo. La informo che nella mia scuola molte manifestazioni natalizie sono già state calendarizzate. Nessuno ha rubato il Natale. La invito a prendere parte il 14 dicembre alla manifestazione natalizia del plesso Mazzini al teatro Secci”. In un'altra lettera, sottoscritta da tutte le maestre, le insegnanti della "Anita Garibaldi" hanno ribadito che la recita natalizia non era mai stata messa in calendario: durante una riunione del Consiglio dei Docenti, al di fuori dei punti previsti all'ordine del giorno, era stata proposta una rappresentazione del presepe vivente (senza la messa in scena di quadri viventi sulla vita di Gesù), ma senza l'unanimità del Consiglio, ci si era rivolti alla dirigente scolastica che aveva ritenuto non fattibile la proposta.

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Ma ormai, nonostante le smentite da parte della dirigente scolastica, la notizia del “presepe vivente vietato”, rilanciata dal ministro dell’Interno, aveva preso piede indipendentemente dal fatto che fosse vera o meno. Il giorno dopo, il 18 novembre, il Corriere della Sera pubblica un articolo dal titolo “Terni, no alla recita di Natale a scuola: disturba le altre culture”, in cui vengono riportate le dichiarazioni iniziali di Valeria Alessandrini e la replica della preside, Elisabetta Mascio, che aveva parlato di attacco politico e di laicità della scuola, omettendo però che non era stata vietata alcuna recita perché non era mai stata presentata una richiesta formale.

In un’intervista a Il Messaggero, Mimoun El Hachmi, imam del Centro culturale islamico di Terni, si è sentito in dovere di intervenire per precisare che «canzoni e recite natalizie a scuola non sono un male. Se rappresentano una tradizione è bene continuare a farle. Noi musulmani siamo disponibili anche a partecipare». «Non siamo noi a voler cambiare la cultura del paese che ci ospita, siamo qui per rispettarla», ha commentato l’imam, spiegando di avere deciso di commentare la questione «perché c'è chi sta cavalcando la polemica a nome nostro».

Nel frattempo, il consigliere comunale della Lega e vicepresidente del Consiglio Comunale di Terni, Devid Maggiora, aveva deciso di esporre un presepe sui banchi della maggioranza per tutte le sedute del periodo natalizio. Una decisione presa in precedenza ma che, spiegava Maggiora a Terni Today, era diventata «un'iniziativa simbolica di cui sono ancora più convinto dopo quello che è successo. Il presepe rappresenta le nostre radici cristiane di cui siamo fieri e orgogliosi. Non ci rinunceremo e non permetteremo a nessuno di dire che disturba».

Per restare in tema #vivailNatale, sempre il 18 novembre, Salvini ha rilanciato un’altra notizia non verificata: la presunta rimozione dei crocifissi in una scuola elementare di Fiumicino per non arrecare disturbo ai musulmani.

Roba da matti!Spero non sia vero...Quanti episodi avremo da qui al Natale? Io rilancio: #vivailNatale, giù le mani dalla nostra storia millenaria.

Pubblicato da Matteo Salvini su Domenica 18 novembre 2018

Anche questa volta, ricostruisce Next Quotidiano, la notizia è stata postata su Facebook da un esponente leghista, il senatore William De Vecchis, e poi rilanciata dai profili social del ministro dell’Interno, reiterando una dinamica che abbiamo già osservato in altre occasioni, come nel caso del falso allarme della tubercolosi, quando Salvini aveva ripreso le dichiarazioni del presidente del Consiglio Regionale del Veneto, Roberto Ciambetti.

Mi giungono voci che in alcune classi della scuola di via Rodano ( Fiumicino) sono stati tolti i crocifissi per rispettare altre religioni, presenterò un interrogazione al ministro competente.

Pubblicato da William de Vecchis su Sabato 17 novembre 2018

Le voci giunte al senatore erano erronee perché, come spiegato dal dirigente scolastico, i crocifissi non erano presenti nelle aule della scuola perché – mai inviati dal Vicariato – non c’erano mai stati e non perché fossero stati rimossi. Incurante della spiegazione e senza rettificare le sue affermazioni, il senatore ha annunciato di voler donare i crocifissi mancanti, ricevendo il plauso del senatore leghista, Simone Pillon, autore del disegno di legge sulla «bigenitorialità perfetta».

SENATORE DELLA LEGA REGALA CROCIFISSI ALLE SCUOLE DI FIUMICINOUn applauso a quattro mani per il mio amico sen. William...

Pubblicato da Simone Pillon su Lunedì 19 novembre 2018

Non è la prima volta che con l’approssimarsi delle festività natalizie vengono diffuse notizie di tradizioni cattoliche negate nelle scuole che poi si rivelano infondate. Nel 2015, era stata la volta della “festa di Natale annullata a Rozzano per rispetto dei musulmani”. A fare chiarezza ci aveva pensato la BBC in lingua spagnola, mentre ancora diversi media italiani stavano commentando la versione distorta della vicenda.

ROZZANO, LA FESTA DI NATALE ANNULLATA PER RISPETTO DEI MUSULMANI? FALSO > ECCO COME SONO ANDATI I FATTI (E IL SOLITO...

Pubblicato da Valigia Blu su Lunedì 30 novembre 2015

Lo scorso anno, a metà dicembre, era stata diffusa la bufala della “scuola che cancella il Natale”. A Milano due esponenti politici di centro-destra avevano accusato una scuola di aver trasformato la “Festa di Natale” in una semplice “Festa”, cancellato la parola “Natale” dal manifesto dell’evento per non offendere le altre religioni. Il "caso" era stato poi ripreso da diversi media. Massimo Gramellini del Corriere della Sera, nella sua rubrica "Il Caffè", aveva criticato la decisione della scuola e avvertito che si stava andando verso un mondo in cui "l’unica soluzione possibile è la negazione perpetua". Ma, come spiegato dalla preside della scuola, Dorotea Maria Russo, la notizia non era vera. I due esponenti di centro-destra avevano fatto confusione con un’altra festa, aggiunta alle festività natalizie, pensata dopo alcuni episodi di bullismo e isolamento, per presentare, «un progetto per docenti e famiglie sugli emergenti problemi dei preadolescenti».

A Milano due esponenti politici di centro-destra hanno accusato una scuola di aver cancellato dal titolo della "festa di...

Pubblicato da Valigia Blu su Sabato 16 dicembre 2017

Sempre l'anno scorso, i media italiani avevano ripreso una notizia non verificata diffusa dal Times: la storia della “bambina cristiana che era stata costretta a vivere in una famiglia musulmana e che piangeva perché non poteva festeggiare il Natale e mangiare la carbonara”, che noi avevamo smontato definendola una mezza bufala.

Vi ricordate la storia della “bambina cristiana che era stata costretta a vivere in una famiglia musulmana e che...

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Pubblicato da Valigia Blu su Martedì 3 ottobre 2017

Tutte queste storie (a Natale lo stereotipo delle tradizioni cattoliche negate, in estate quelli sul "lavoro che c'è e i giovani non vogliono lavorare") reiterano delle dinamiche ormai consolidate: dichiarazione non verificata di un politico sui social – affermazioni riprese sui giornali locali che diventano notizie – media nazionali che riprendono la notizia senza verificarla – dichiarazioni di politici nazionali – indignazione sui social – media nazionali e locali che rilanciano tutto con commenti, editoriali, trasmissioni televisive. Le notizie vengono appurate solo in un secondo momento e spesso si arriva a una versione finale diversa. Quando però i danni sono già stati fatti.

Foto in anteprima: la visita del vescovo di Terni all'istituto Anita Garibaldi – via Direzione Didattica Statale Giuseppe Mazzini

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